Il mistero passa da questi frame. Alle 21.30 di giovedì i sequestratori arrivano a bordo di due Fiat Panda una bianca e una nera. Sono incappucciato e armati. Costringono il ragazzo di 17 anni a salire a bordo e scappano.
Ventiquattro ore dopo il rapito si presenta in commissariato a Vittoria. È scosso, ma sta bene. Il giovane è stato liberato nelle campagne vicino alla stazione ferroviaria. Avrebbe richiamato l’attenzione di un automobilista. Ci sono molte zone d’ombra.

“Lo hanno trattato bene, non lo hanno minacciato, gli hanno dato da bere e un panino da mangiare. Ma lui non aveva fame. La paura e la tensione era tanta. È stato un incubo, per lui e per tutti noi. Per fortuna è finita bene”, dice il padre del ragazzo, un noto commerciante ortofrutticolo di Vittoria.
Agli investigatori, ai genitori e al legale di famiglia, il diciassettenne ha raccontato che i quattro banditi avevano un accento del luogo. Certamente erano adulti, forse quarantenni. Lo hanno tenuto un casolare di campagna non molto distante dalla città, dentro una stanza senza finestre.
“Era incappucciato – aggiunge il padre – e non ha visto il percorso. Hanno però viaggiato forse per una mezzoretta. Lo hanno condotto all’interno di una casa e lì è rimasto da solo. Gli uomini che si recavano da lui erano sempre col volto coperto. Si trattava forse di una casa di campagna. Non si sentivano rumori. Ha però sentito gli elicotteri che sorvolavano la zona”.

“Ad un certo punto – spiega l’imprenditore – lo hanno fatto uscire, lo hanno caricato in auto e sono ripartiti. Lo hanno lasciato in strada, fuori dall’abitato di Vittoria, forse a un paio di chilometri di distanza. Lui ha camminato fino alla città, poi ha incontrato persone che lo hanno caricato in macchina e lo hanno accompagnato in commissariato”.
I rapitori non avrebbero chiesto alcun riscatto: circostanza riferita anche dal procuratore di Ragusa Francesco Puleio. “Indaghiamo su tutte le piste”, spiega il magistrato: dalla simulazione del rapimento, al messaggio intimidatorio alla famiglia della vittima, all’azione legate al mondo della droga.
Ora, è caccia ai sequestratori. Si parte dal video della telecamera di una casa privata.

