01 Aprile 2017, 10:31
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CATANIA – Lo scorso 29 marzo, in esecuzione a decreto di fermo di persone gravemente indiziate di delitto, emesso il 28 marzo dalla Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, la Polizia di Stato ha arrestato Antonio Longo (cl. 1998), pregiudicato; Gaetano Vezzi, (cl.1997), pregiudicato, Cristian Cusimano, (cl. 1999) e Salvatore Scafidi (cl. 1997), con precedenti di Polizia per reati contro il patrimonio, in quanto gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di rapina aggravata, lesioni personali e furto aggravato.
La misura cautelare accoglie gli esiti di un’attività di indagine avviata da personale della Squadra Mobile di Catania e del Commissariato di Adrano a seguito di una serie di delitti contro il patrimonio e contro la persona, commessi con estrema spregiudicatezza ed a breve distanza tra di essi in territorio di Adrano e Biancavilla (CT). Le indagini tecniche, coordinate dalla Procura della Repubblica di Catania, hanno consentito di acquisire univoci e concordanti indizi di reità nei confronti di Antonio Longo, Gaetano Vezzi e Cristian Cusimano, quali autori di una rapina, perpetrata la sera dell’8 marzo 2017, presso un esercizio commerciale “compro oro” sito in una centralissima via di Adrano.
Nella circostanza, i tre, unitamente ad un quarto soggetto non identificato, tutti travisati, di cui uno armato di pistola, dopo avere fatto ingresso all’interno dell’esercizio commerciale, hanno colpito violentemente con il calcio dell’arma un dipendente del negozio, procurandogli lesioni con copiosa fuoriuscita di sangue, riuscendo ad impossessarsi di 1.000 euro in contanti, di alcuni oggetti in oro, nonché di beni personali della vittima.
Qualche giorno prima della rapina, i servizi di intercettazione avevano rilevato una conversazione tra due degli odierni arrestati, nel corso della quale veniva descritto un itinerario relativo ad alcune strade della città di Adrano da percorrere in successione, per giungere dal centro in una zona isolata di campagna, che facevano intuire come, di fatto, i soggetti stessero progettando la via di fuga di un’azione criminosa. Elemento decisivo circa l’individuazione di Longo, Vezzi e Cusimano, come autori della rapina è stato acquisito attraverso l’analisi delle immagini registrate da alcuni sistemi di video-sorveglianza installati sulle vie limitrofe a quelle della strada in cui è ubicato l’esercizio commerciale rapinato.
Di fatti, si notava Vezzi correre, seguito pochi secondi dopo, da Longo, Cusimano ed un terzo soggetto, non identificato, inquadrati nell’atto di indossare dei passamontagna. La circostanza che i malviventi fossero a volto scoperto ha consentito agli investigatori della Mobile e del Commissariato di Adrano di riconoscerli senza ombra di dubbio. Altra telecamera li inquadrava mentre, con il volto coperto da passamontagna, imboccavano a piedi una stradina che li avrebbe condotti di fronte l’esercizio commerciale.
Commesso il delitto, i quattro sono fuggiti a piedi percorrendo a ritroso la stessa strada seguita all’andata, tenendo qualcosa in mano. I predetti, inoltre, in concorso con Salvatore Scafidi, sono stati individuati quali autori del furto di un’autovettura Mini Cooper, asportata la notte del 14 marzo scorso all’interno di un garage ubicato a Biancavilla(CT). La Procura Distrettuale della Repubblica, ritenuto sussistente il concreto pericolo di fuga di tutti gli indagati, in virtù delle intenzioni di rendersi irreperibili, manifestate chiaramente da Scafidi e Longo nel corso di un’intercettazione ambientale registrata dagli investigatori “… ora ci saliamo e glielo andiamo a dire ce ne dobbiamo andare, guarda che c’è qua, questo lo sai che significa..” ne ha disposto il fermo.
Nel corso delle perquisizioni eseguite a corollario dell’esecuzione della misura restrittiva, all’interno dell’abitazione di Vezzi sono stati rinvenuti e sequestrati 200 gr. di marijuana, pertanto il predetto è stato altresì tratto in arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Espletate le formalità di rito, gli arrestati sono stati associati presso la casa circondariale di Catania – “Piazza Lanza”. Ieri, il G.I.P. del Tribunale di Catania, accogliendo la richiesta della Procura della Repubblica, ha convalidato gli arresti disponendo la custodia cautelare in carcere per tutti gli indagati.
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01 Aprile 2017, 10:31