Il pentito e il giallo della cassaforte| “Ci potrebbero essere tante cose”

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26 Novembre 2014, 06:15

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PALERMO – C’è un giallo fra le pieghe dell’inchiesta che ha portato in carcere presunti boss e favoreggiatori di Matteo Messina Denaro. Un giallo che riguarda una cassaforte. I carabinieri sono andati a perquisirla. Nulla di interessante c’era dentro. Forse è stata svuotata prima che arrivassero gli investigatori? Un collaboratore di giustizia, infatti, aveva messo a verbale “che ci potrebbero essere tante cose”.

Il collaboratore di giustizia è Salvatore Lo Piparo del clan di Bagheria. L’uomo della cassaforte è Ciro Carrello, arrestato con l’accusa di avere partecipato alla rapina ai danni del deposito Tnt di Campobello di Mazara che sarebbe servita anche per finanziare la latitanza del padrino di Castelvetrano.

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Lo Piparo ha raccontato che per il colpo furono utilizzate una serie di armi: un fucile calibro 12 Benelli, una Beretta calibro 9 parabellum e due calibro 7,65. Le armi sarebbero state messe a disposizione da Carrello. “Abita Santa Flavia, di fronte alla basilica… – ha raccontato Lo Piparo – e vi dico pure una cosa, una confidenza che… perché siamo andati a provare anche delle pistole tra cui questa nuova parabellum che le cartucce gliele feci fare io… andiamo a provare queste armi e lui praticamente si comprò una cassaforte e si fece montare questa cassaforte a casa, nascosta bene, per evitare che qualcuno la trovasse… una classica cassaforte che si mette dietro un quadro, oppure dietro un mobile, e lui sta in via basilica, a Santa Flavia, almeno fino a quando mi hanno arrestato”. “E dentro questa cassaforte cosa ci tiene?”, chiedono i pubblici ministeri carlo Marzella e Maurizio Agnello: “… ci potrebbero essere tante cose… si potrebbero trovare cose…”. Lo Piparo non aggiunge altro.

I carabinieri sono andati a perquisire l’abitazione di Carrello. “Non è stato trovato altro che un paio di bollette di utenze domestiche”, taglia corto il legale dell’indagato, l’avvocato Salvo Priola. Il tema della cassaforte, però, secondo gli investigatori, deve essere approfondito.

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26 Novembre 2014, 06:15

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