"Cinque coltellate per l'iPhone" | Pena esemplare per un ventenne - Live Sicilia

“Cinque coltellate per l’iPhone” | Pena esemplare per un ventenne

Il Palazzo di giustizia di Palermo

Sotto processo c'era un giovane accusato di avere rapinato, assieme a dei complici, due minorenni alla stazione centrale di Palermo. A tradirlo anche una foto sul profilo Facebook di un amico.

PALERMO – La pena è pesantissima: sei anni e otto mesi di carcere per rapina e lesioni gravi. Nonostante sia caduta l’ipotesi di tentato omicidio, il giudice per l’udienza preliminare Ettorina Contino ha usato il pugno duro per condannare Cristian Chianello, 21 anni, tradito nel corso delle indagini da Facebook e reo confesso.

Era uno dei tre ragazzi che aggredirono, nel gennaio scorso, con cinque coltellate due minorenni per strappargli il telefonino alla fermata dell’autobus. Chianello è stato processato con il rito abbreviato ottenendo uno sconto di un terzo della pena. Gli altri due, pure loro minorenni, saranno giudicati a parte. Furono i tre giovani rapinatori a confessare che i soldi della vendita del telefonino gli servivano per festeggiare il compleanno di uno de tre. Volevano trascorrere la serata in un locale della città.

E così entrarono in azione in pieno giorno davanti a decine di persone che aspettavano l’autobus alla Stazione centrale. “Oh cucì dammi il portafoglio ed il telefono”, dissero avvicinandosi ad una delle vittime. L’amico, figlio di un ufficiale dei carabinieri in servizio a Palermo, provò a difenderlo e fu raggiunto da cinque coltellate. Quattro furono attutite dal giubbotto e dalla cintura, un’altra lo raggiunse alla schiena all’altezza della scapola. I sanitari del 118 lo trovarono per terra sanguinante. Per fortuna la lama non aveva colpito organi vitali.

Nel corso delle indagini furono acquisiste le telecamere di sicurezza piazzata lungo il perimetro della Stazione centrale. Si arrivò all’identificazione di uno dei rapinatori per via dei suoi precedenti penali. Poi, curiosando nel suo profilo Facebook, gli investigatori scovarono una foto che lo ritraeva assieme ad un ragazzo che somigliava all’imputato. Indossava pure gli stessi vestiti. E scattò l’arresto.

Oggi la pesante sentenza di condanna. L’imputato dovrà pure risarcire la giovane vittima della rapina. I suoi familiari si sono costituti parte civile con l’assistenza dell’avvocato Marcello Montalbano.

 


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