23 Agosto 2010, 13:31
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Doveva essere un furto come tanti altri ma si è trasformato in una vicenda tragicomica. E’ accaduto a Casteltermini, nell’Agrigentino. Un paesino tra i monti, la banda di malviventi, la villetta disabitata, le giornate silenziose d’agosto: tutti gli ingredienti di un colpo facile facile. Vittima un dirigente del ministero della Finanza che aveva deciso, come ogni anno, di passare qualche giorno nella sua villetta di campagna, al paese natale. La situazione avrebbe fatto gola a un clan di giovanissimi rapinatori, uno dei quali conosceva bene l’abitazione.
I cinque, tutti castelterminesi, età media 24 anni, entrano, rubano computer, una fisarmonica e altri oggetti, più o meno di valore, che gli capitano a tiro. Nella fuga, però, uno di loro si ferisce a un polso. Il sangue scorre e costringe la banda a recarsi al pronto soccorso del paese. Lì il primo alt dei medici che, non solo chiedono le generalità, ma pretendono anche spiegazioni circa la causa dell’incidente. Alle domande dei sanitari, tanto il ferito, quanto i compagni, rispondono dandosi alla fuga. Una corsa, però, che dura poco. Il ferito, venticinquenne incensurato, vinto dal dolore, cade per terra, privo di sensi. La corsa in ambulanza, fino al vicino ospedale di Mussomeli, con il ferito avanti e la banda degli altri quattro a ruota.
Lì, però, finisce l’avventura, perchè i medici, nel frattempo, sono già stati avvisati dai carabinieri del comando di Casteltermini e della compagnia di Cammarata, tutti agli ordini del capitano Alessandro Trovato. L’allarme era scattato mentre i rapinatori stavano fuggendo. I militari, giunti sul luogo del furto, in mezzo al trambusto, notano delle gocce di sangue sul bordo della finestra. Fanno i rilievi che saranno determinanti per risalire a uno dei colpevoli e lanciano l’sos a tutti gli ospedali. La denuncia di rito per la banda e il tempo, per il ferito, di guarire, prima di rispondere alle accuse.
Tutto sembra concludersi come da copione. Non fosse, però, che, i cinque malviventi, si sono presentati, refurtiva alla mano, presso la villetta, chiedendo al proprietario la grazia. “Ritiri la denuncia”, avrebbero implorato, promettendo redenzione, ma vedendosi, però sbattere la porta in faccia. I cinque, tutti denunciati a piede libero, dovranno ora rispondere dell’accusa di furto.
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23 Agosto 2010, 13:31