23 Aprile 2021, 17:13
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PALERMO – La forma del viso, il naso, il mento, la mandibola, le rughe. Tutti i tratti somatici del rapinatore filmato dalle telecamere di sicurezza erano diversi da quelli dell’imputato.
Da qui l’assoluzione di Francesco Di Maria, accusato di avere rapinato e tentato di rapinare due farmacie il 3 e 4 gennaio 2019, entrambe nel rione Brancaccio.
Il primo assalto, armato di coltello, alle 9:30 del mattino in via Pecori Giraldi. Il malvivente ruba 300 dalla cassa. Nel pomeriggio il rapinatore torna sul luogo del delitto, ma stavolta i dipendenti riescono a chiudere la porta e a non farlo entrare.
All’indomani il terzo colpo in via XXVII Maggio. Ancora una volta un uomo armato di coltello riesce a farsi consegnare 400 euro da un impiegato.
Gli investigatori ritengono di avere individuato in Di Maria l’autore dei colpi. Abita a poca distanza dalle due farmacie, di cui è cliente. Le certezze iniziano a vacillare quando uno dei due titolari riconosce in dell’imputato l’autore del colpo mentre, mentre il secondo esclude che sia lui.
Investigatori acquisiscono le telecamere di sicurezza. A questo punto diventa decisiva la perizia che il legale della difesa, l’avvocato Tommaso de Lisi, affida a un consulente, il quale conclude senza alcuna esitazione: sono due persone diverse.
Davanti al giudice per l’udienza preliminare Ermelinda Marfia l’imputato si sottopone all’interrogatorio: “Non esiste, non esiste proprio non sono stato io, guardate le foto sono diverse, è più magro, è tutto diverso secondo me. Io sono un lavoratore e basta, faccio l’ambulante”. Il giudice Ermelinda Marfia ha dato ragione alla difesa mandando assolto l’imputato
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23 Aprile 2021, 17:13