27 Febbraio 2009, 17:45
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La Dna traccia un profilo di Cosa nostra ancorata sempre più nella pubblica amministrazione, negli appalti e nella grande distribuzione alimentare. E che tenta di tornare a gestire il traffico internazione di droga.
“E’ troppo nota – scrivono i magistrati della Dna – la capacità di Cosa nostra di ristrutturarsi e di riorganizzarsi, mantenendo intatte la sua vitalità e la sua estrema pericolosità, perché ci si illuda che lo Stato, approfittando della sua
momentanea debolezza, possa più agevolmente e definitivamente sconfiggerla”.
“Gli organi deputati al contrasto di Cosa nostra – sottolinea la procura nazionale – hanno bisogno di poter disporre di nuovi, più affinati e sempre più efficaci, strumenti normativi per tenere testa all’organizzazione criminale; la quale, com’é noto, ha una spiccata abilità nel mettere in campo sofisticate tecniche di resistenza per fronteggiare l’azione repressiva dell’autorità giudiziaria”.
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27 Febbraio 2009, 17:45