31 Gennaio 2019, 17:33
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“L’Italia è entrata ufficialmente in recessione tecnica”. La notizia è stata data dall’Istat che certifica una crescente frenata del Pil nel quarto ed ultimo trimestre del 2018. I numeri ufficiali sono apparsi in mattinata ma già ieri sera il premier Giuseppe Conte, da Milano, aveva fatto intendere come sarebbe andata.
Per l’Istituto, si tratta del peggior risultato degli ultimi cinque anni, dal momento che un calo simile non era stato avvertito dal quarto trimestre del 2013.
Come prevedibile, l’annuncio è entrato a gamba tesa nel dibattito politico del paese. Il primo a esprimersi è stato lo stesso premier Conte: “Se nella prima fase e nei primi mesi di quest’anno stenteremo, ci sono tutti gli elementi per sperare in un riscatto, di ripartire con il nostro entusiasmo, soprattutto nel secondo semestre, lo dice anche il Fondo Monetario”. Per il vice premier Luigi Di Maio, la recessione tecnica è un risultato delle politiche dei precedenti governi: “Questi dati testimoniano una cosa fondamentale: chi stava al governo prima di noi ci ha mentito, non ci ha mai portato fuori dalla crisi”.
Ma l’Istat, nonostante le rassicurazioni dell’esecutivo, preoccupano gli industriali italiani. Per Confindustria è il presidente Vincenzo Boccia a dire che “Bisogna reagire quanto prima, in modo da compensare il rallentamento dell’economia globale e dell’Italia”. Appello al governo affinché vengano avviati immediatamente i cantieri, per evitare un ulteriore frenata nel trimestre in corso: “Sia dato il via alle grandi opere per cui ci sono già risorse stanziate, compresa la Tav“.
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31 Gennaio 2019, 17:33