27 Gennaio 2021, 11:24
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PALERMO – L’auspicio arriva al termine di un dibattito iniziato in mattinata e concluso a metà pomeriggio: “Speriamo di potere essere fuori dalla zona rossa il 31 gennaio”. Ruggero Razza prende la parola nella controreplica all’Ars e torna sulla decisione, risalente a due settimane fa, di chiedere le massime restrizioni per l’Isola: “Fu una decisione necessaria. All’inizio del nuovo meccanismo di monitoraggio un Decreto legge aveva individuato una soglia di 50 casi ogni centomila abitanti nell’ultima settimana: quasi tutto il territorio della nostra regione, in quei giorni, si trovava in quella condizione”.
L’opposizione attacca: “Una relazione desolante che non dà una sola risposta concreta ai tanti problemi nella gestione Covid in Sicilia”, dice il capogruppo del Pd Giuseppe Lupo, che aggiunge: “Nonostante le 6.000 persone assunte per l’emergenza sanitaria non è cambiato nulla rispetto alle clamorose inefficienze del sistema del tracciamento, a conferma del fatto che l’assessorato ha ormai rinunciato ad aggredire i problemi di fondo necessari ad interrompere la catena del contagio. Razza? Dichiarazioni vaghe e generiche”. Critiche anche dal Movimento cinque stelle, che parla della lotta al virus nell’Isola come di una “Caporetto”: “Contagi sempre al galoppo, zona rossa generalizzata non comprensibile anche per le aree con pochi casi, negativizzati e positivi abbandonati a loro stessi e troppi furbetti del vaccino, per i quali va usato il pugno di ferro – dicono dal quartiere generale M5s – ma contro i quali, probabilmente, Razza e Musumeci avrebbero potuto fare di più se si fossero mossi per tempo, contrastando il fenomeno sin dalle prime battute”.
Nel mezzo le polemiche sui ‘furbetti’ del vaccino. Il Movimento cinque stelle chiede “pugno duro” e Razza replica: “Il Piano nazionale delle vaccinazioni non può essere derogato e se qualcuno pensa di farlo commette un reato. Il direttore Generale dell’Asp di Ragusa ha subito rimosso il responsabile del centro vaccinale di Scicli nello stesso giorno giorno in cui si e’ avuta notizia di un fatto che è grave e increscioso”. Nessuna presa di posizione in Aula rispetto al richiamo che dovrebbe essere somministrato a chi non aveva diritto di ricevere la prima dose. Il governatore Musumeci ha già affermato che “non c’è possibilità” per chi non aveva il diritto di ricevere il vaccino, ma Carmelo Pullara (Misto) invita a riflettere: “Potrebbero sorgere problemi sotto il profilo della salute”.
LA DIRETTA DALL’ARS
17:36 – Fine del dibattito
17:35 – “La gestione dell’emergenza epidemiologica in atto impone lo scrupoloso rispetto dei parametri di tipo scientifico dettati dalle valutazioni della cabina di regia regionale e dall’Istituto superiore di sanità e l’emanazione di indicazioni univoche e non altalenanti, circoscrivendo a singole province o singoli territori comunali le misure più restrittive e consentendo al resto della Regione l’allentamento delle prescrizioni attualmente in vigore”. Lo dicono i parlamentari del Pd all’Ars con un ordine del giorno, primo firmatario il capogruppo Giuseppe Lupo, approvato dall’aula. “Nelle ultime settimane il presidente della Regione – spiegano i parlamentari Pd – è passato dall’invocare misure ancora più restrittive della ‘zona rossa’ voluta dal governo nazionale, fino a chiedere per la Sicilia le regole meno severe previste per la ‘zona arancione’. Tutto questo – continua l’ordine del giorno – è riuscito solo a scatenare confusione nei cittadini ed incertezze negli operatori economici. È il momento di fare chiarezza applicando misure di contenimento frutto di valutazioni effettuate dalla cabina di regia a seguito di monitoraggio del livello di rischio presente in ciascun territorio e sulla base di rigorosi criteri scientifici, come declinati dal decreto del Ministro della salute 30 aprile 2020. Pertanto – concludono i parlamentari Pd – sarà solo in base ai suddetti criteri se la Sicilia potrà allentare le misure restrittive in vigore, magari prevedendo misure più rigide localizzate in porzioni di territorio nelle quali la curva epidemiologica mostra un andamento meno favorevole”.
17:34 – “Il direttore Generale dell’Asp di Ragusa ha subito rimosso il responsabile del centro vaccinale di Scicli nello stesso giorno giorno in cui si è avuta notizia di un fatto che è grave e increscioso”, ancora Razza in merito al caso del centro vaccinazioni ragusano in cui sarebbero stati somministrati vaccini anti-Covid a persone che non ne avevano il diritto.
17:17 – “Auspichiamo di uscire dalla zona rossa il 31 gennaio”, ancora Razza nella replica ai parlamentari.
17:08 – In corso la controreplica di Razza: “La zona rossa adottata due settimane fa su tutto il territorio della regione? Ritengo che fu una decisione necessaria. Questo perché all’inizio del nuovo meccanismo di monitoraggio un Decreto legge aveva individuato una soglia di 50 casi ogni centomila abitanti nell’ultima settimana: quasi tutto il territorio della nostra regione, in quei giorni, si trovava in quella condizione”.
17:05 – Approvato l’Ordine del giorno presentato dal deputato della Lega Vincenzo Figuccia, insieme con il gruppo del Carroccio, che impegna la Regione a mettere in campo tutte le iniziative possibili per allentare la stretta sulle attività commerciali e accelerare sulla transizione alla zona arancione: “Un impegno importante a favore di tante imprese che da mesi aspettano invano i ristori del governo nazionale e che non possiamo costringere a rimanere ancora chiuse”, dice Figuccia. La presentazione dell’ordine del giorno era stata annunciata nei giorni scorsi anche dal segretario regionale della Lega Nino Minardo.
17:01 – Antonio Catalfamo (Lega) propone una “collaborazione” a Razza, ricordando l’ordine del giorno presentato dal Carroccio: “Vogliamo dare una mano agli operatori economici penalizzati eccessivamente dalla zona rossa, l’ordine del giorno punta al ritorno alla zona arancione”.
16:57 – Alessandro Aricò (Diventerà bellissima): “Non possiamo che essere soddisfatti della relazione dell’assessore Razza. La zona rossa? Era la scelta giusta in quel momento, ma ora pensiamo alle attività con il ritorno in zona arancione”.
16:52 – “Solidale” con il governo Eleonora Lo Curto, capogruppo dell’Udc, che solleva un tema: “Da quando è scoppiata l’emergenza Covid molti infermieri e operatori impegnati nelle aziende private che svolgono l’Assistenza domiciliare integrata per contro delle Asp vengono requisiti dalle stesse aziende che propongono contratti più favorevoli”.
16:48 – Luisa Lantieri (Misto) accende i riflettori sul vaccino: “Bisogna considerare le categorie a rischio”
16:44 – Per Elvira Amata, capogruppo di Fratelli D’Italia, “la pressione sul sistema sanitario regionale è stata fortissima ma, grazie alla professionalità del personale e al potenziamento messo in campo dal governo Musumeci, continua a reggere”. E sul tema della zona rossa: “Serviva un intervento drastico, pur nella consapevolezza che questa misura avrebbe creato difficoltà”. Secondo Amata, però, “oggi ci sono le condizioni per chiedere e ottenere un passaggio in zona arancione, mantenendo un livello di sicurezza ma consentendo alle attività di lavorare”.
16:39 – “L’estensione della zona rossa a tutta la Sicilia è sembrata una misura eccessiva di costrizione”, le parole di Valentina Zafarana (M5s), che si rivolge poi a Razza tornando sull’epidemia a Messina: “Mancavano tremila positivi e sono saltati i tracciamenti.
16:33 – Giusi Savarino (Diventerà bellissima): “Non credo sia addebitabile all’assessore Razza l’aumento di contagi dovuto alle feste natalizie”. Savarino ricorda anche lo screening voluto dal governo regionale sugli arrivi in Sicilia nel corso delle festività.
16:23 – Riprende la seduta, interviene il deputato del Misto Totò Lentini (Popolari e autonomisti): “Affrontare questa pandemia non è stato facile per il governo, che ha assunto immediatamente più di seimila persone”.
14:06 – “Una relazione desolante che non dà una sola risposta concreta ai tanti problemi nella gestione Covid in Sicilia”. Lo dice il capogruppo PD Giuseppe Lupo a proposito dell’intervento di Razza in Aula. “Nonostante le 6.000 persone assunte per l’emergenza sanitaria – aggiunge Lupo – non è cambiato nulla rispetto alle clamorose inefficienze del sistema del tracciamento, a conferma del fatto che l’assessorato ha ormai rinunciato ad aggredire i problemi di fondo necessari ad interrompere la catena del contagio. Dichiarazioni vaghe e generiche di Razza anche sulla somministrazione dei vaccini, in particolare per gli oltre 320 mila cittadini siciliani over 80. Nessun intervento concreto, infine, per la sicurezza scolastica ma solo slogan e annunci. Lo ribadiamo ancora una volta – conclude Lupo – senza un sensibile potenzialmente del sistema dei trasporti pubblici locali non sarà possibile pensare al ‘sistema scuola’ in sicurezza”. La seduta è sempre sospesa.
12:57 – La seduta è stata sospesa, riprenderà alle 16.
12:54 – Carmelo Pullara (Misto), chiede a Razza di “passare alla verifica dei Direttori generali e dei commissari straordinari delle Asp che si muovo in maniera non allineata con la tempistica indicata dall’assessorato”. E rivolgendosi all’assessore alla Salute: “La maggioranza che la sostiene rischia di pagare in termini politici le scelte di alcuni soggetti che forse non sono adeguati al ruolo che rivestono”. E sui vaccini: “Va bene la persecuzione in termini giuridici nei confronti dei ‘furbetti’, ma si rifletta sulla opportunità di non somministrare la seconda dose perché potrebbero esserci delle conseguenze sulla salute di queste persone”.
12:51 – Giuseppe Laccoto (Italia viva): “In questo momento all’Asp di Messina manca la serenità per potere affrontare questa emergenza”.
12:44 – La Cinquestelle Stefania Campo parla di “vaccinopoli” sottolineando che sulla vicenda “si è aperto il vaso di Pandora”. E rivolgendosi a Razza: “Non una sola dose aggiuntiva venga pagata dai cittadini siciliani. Chi farà una dose di vaccino in più perché vaccinato illegittimamente deve pagare la terza dose che riceverà quando arriverà il suo turno”.
12:40 – Danilo Lo Giudice (Misto) accende i riflettori sulla provincia di Messina “dove 3.129 tamponi fatti da novembre a dicembre sono stati caricati – dice – solo a gennaio”. Il deputato messinese aggiunge: “Razza non ha dato nessuna informazione sugli accertamenti in corso in merito a quella Asp, dove continua a esserci una guerra pazzesca”.
12:35 – Interviene Antonio De Luca (M5s): “Servono serietà, prevenzione e organizzazione. Non si può evitare che il Covid faccia vittime ma si può gestire il problema. Stiamo pagando un prezzo altissimo anche a livello di prestazioni ordinarie”.
12:30 – Sul podio di Sala d’Ercole sale un altro deputato M5s, Francesco Cappello, che attacca il governatore Nello Musumeci: “Utilizza la lotta al Covid solo per la costruzione del consenso”. Poi le critiche al governo: “Abbiamo assunto 6.170 persone per la lotta al contagio ma nonostante questo siamo zona rossa, quindi il sistema che avete messo in piedi non funziona”. E rivolgendosi a Razza: “Non riuscite a controllare i contagi e Musumeci continua a dare la colpa ai cittadini. C’è una porzione minore di irresponsabili, ma qui il problema è di sistema”. E su i vaccini: “Pretendiamo pugno duro sui furbetti”.
12:24 – Giorgio Pasqua (M5s): Un vaccino su quattro è andato a persone che non ne avevano il diritto. Quelle dosi sono state sottratte a medici e infermieri che devono proteggerci dal virus”.
12:20 – Prende la parola Salvatore Siragusa (M5s): “La scelta sull’utilizzo delle dosi di vaccino in sovrannumero non può essere soggettiva – dice -. Somministrare le dosi ad amici e parenti, sindaci e assessori, è scandaloso. Su questo aspetto ci aspettiamo il pugno di ferro, arrivando anche a non somministrare la dose di richiamo a chi non aveva diritto di ricevere il vaccino”.
12:10 – Concluso l’intervento di Razza, inizia il dibattito. “La situazione è drammatica – afferma il deputato dem Nello Dipasquale -. Si è passati dai 200 morti della prima fase agli oltre 3.200 dell’attuale”. Critiche al governo sulla gestione dell’emergenza: “L’attuale zona rossa? Una sciocchezza… La Lega avrebbe dovuto impedirla e non presentare un Ordine del giorno qui in Aula”. Dipasquale attacca anche sui vaccini: “Abbiamo assistitto ad autentiche vergogne come quelle nella mia provincia (Ragusa, ndr), dove uno dei responsabili della vaccinazione ha somministrato le dosi ai suoi familiari. È stato sostituito e la chi è arrivato dopo di lui ha vaccinato il marito…. Questo tema non può essere minimizzato”.
12:04 – Razza apre il capitolo vaccini: “Ci sono state criticità in alcune aree del territorio. Non mi importa se queste criticità riguardino un numero significativamente modesto ma il tema riguarda il rispetto delle procedure in maniera uguale da tutte le parti. Nessuno ha mai pensato che dovessero andare perdute dosi di vaccino, ma non perdere una dose scongelata è cosa diversa dall’organizzare una cessione preordinata”. Razza ha spiegato che in merito alla campagna di vaccinazione dall’assessorato alla Salute sono state date indicazioni chiare: “Qualora vengano scongelate più dosi rispetto alle persone presenti per ricevere il vaccino bisogna fare riferimento alle categorie indicate nella circolare, cioè gli over 80 e il personale in attività nel servizio pubblico – ancora l’assessore alla Salute -, non certo a familiari, parenti o amici”.
12:01 – Razza fornisce altri dati: Su 10mila abitanti, la Sicilia è al quinto posto per incidenza dei contagi, al 12simo posto per decessi, settima per tamponi molecolari. Con l’inserimento dei tamponi antigenici, il tasso di positività nell’isola è passato dal 12% al 5%.
11:56 – “La decisione di anticipare la zona rossa in Sicilia non è stata politica. Quando Musumeci ha chiesto di anticipare di una settimana la zona rossa lo ha fatto sulla base di una valutazione prognostica perché si poteva immaginare che l’indice Rt avrebbe superato 1.25 e questo avrebbe reso obbligatoria la zona rossa per tre settimana. Una valutazione azzeccata, perché l’indice Rt poi supero’ 1.27”.
11:45 – “Nelle prossime 48 ore potremo comprendere se le decisioni prese di concerto con lo Stato hanno limitato il contagio e hanno evitato un danno significativo per l’apparato produttivo e capire se l’indice Rt ci potrà consentire di condividere con il governo centrale una valutazione che vede il possibile declassamento di rischio per la Sicilia”, ancora Razza.
11.33 – In merito all’occupazione dei posti letto negli ospedali i dati della Sicilia sono confortanti. “Siamo tra le regioni italiane che hanno il maggior rispetto dei parametri di ospedalizzazione che vedono una soglia del 30% per le terapie intensive e del 40% per la degenza ordinaria – dice Razza -. L’Isola in questo momento si trova al di sotto di entrambi i parametri”.
11:25 – “In Sicilia i ricoverati sono il 3% degli attuali positivi. In terapia intensiva si trovano 228 persone, l’1% del totale dei positivi”. Così Razza in avvio del suo intervento
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27 Gennaio 2021, 11:24