Rdc, Assistenti sociali della Sicilia: “Rabbia contro di noi”

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31 Luglio 2023, 18:57

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PALERMO – “Il grave episodio di Terrasini dove un ex percettore di Rdc ha minacciato di dar fuoco alla stanza del sindaco, dà la misura della tensione di queste ore”. Lo dice il presidente degli Assistenti sociali della Sicilia, Giuseppe Ciulla, che da giorni è in contatto con il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine, Gianmario Gazzi.

Stamane Ciulla ha inviato una nota al presidente della Regione, all’assessore regionale alla Famiglia, all’Anci, ai prefetti e al direttore regionale dell’Inps per comunicare “l’allarme che arriva dai territori” e chiedere interventi urgenti. Ciulla sottolinea come il testo del messaggio inviato dall’Inps riporti la dicitura ”in attesa della presa in carico dei Servizi sociali”, scaricando sugli enti locali qualunque responsabilità di accertamento e soluzione immediata e generando nelle persone non più beneficiarie di Rdc rabbia e aggressività nei confronti degli assistenti sociali.

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“Il risultato – dice Ciulla – è una forte pressione sui Servizi sociali territoriali e in particolare sugli assistenti sociali, carenti ancora in molte aree della Sicilia (ben sotto i parametri Lep di 1 assistente ogni 5000 abitanti) e che si troveranno a gestire migliaia di situazioni di persone, tra i 18 e i 59 anni, sconosciute perché, fin qui, prese in carico da Anpal o dai Centri per l’Impiego. Tutto questo in una tra le regioni che ha visto la sospensione del Rdc ad un altissimo numero di beneficiari: a Palermo 11.573, a Catania 9000, a Trapani 3144 e Agrigento 2986…”.

“Siamo convinti che la povertà, così come gli abusi per l’uso distorto di una misura di sostegno al reddito e di contrasto alla povertà – dice Ciulla – non si eliminano con provvedimenti molto, troppo spesso, improvvisati e soprattutto non risolutivi”.

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31 Luglio 2023, 18:57

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