24 Settembre 2015, 11:09
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BENEVENTO – Un Messina tutto cuore e determinazione strappa un prezioso pareggio in quel di Benevento, confermando di essere una squadra di grande temperamento e capace di sopperire ad assenze pesanti. Al “Vigorito” i siciliani si trovavano davanti una delle favorite del campionato appena reduce da una prestazione convincete contro il Foggia, ma sono ugualmente riusciti ad alzare un muro invalicabile davanti a Berardi strappando un pareggio meritato. Privo di giocatori importanti come Gustavo, Baccolo e Zanini, con Barraco in panchina e Tavares ancora da integrare, il Messina in terra sannita ha fatto la partita che doveva fare: “Non potevamo venire qui e andare all’arrembaggio – ha dichiarato il tecnico Arturo Di Napoli – Abbiamo cercato di chiudere gli spazi, di giocare massimo due tocchi ed evitare che loro ci aggredissero. Punto meritato, si poteva sfruttare meglio qualche ripartenza. Un punto che fa morale e che rappresenta un passo avanti. Tavares? è ancora fuori dagli schemi ma è qui da poco: con il suo inserimento ho provato a vincere vista anche la stanchezza del Benevento. sul finale ci siamo abbassati ma abbiamo comunque rischiato poco”.
Il match si è giocato per buona parte con ritmi bassi e questo ha favorito la tattica attendista degli ospiti: ” Li abbiamo voluti noi perché dovevamo chiudere gli spazi ed evitare di perdere palla in ripartenza – ha continuato il tecnico milanese – Oggi per il Benevento era dura trovare spazi perché noi abbiamo bloccato bene gli esterni. Tuttavia appena il Benevento sarà in forma sarà dura per tutti. Giorgione può avere anche lacune tecniche ma da sempre tutto quello che ha e butta sempre il cuore oltre l’ostacolo. Oggi tutta la mia squadra merita un plauso per la partita disputata”. Se da una parte c’è la soddisfazione dei siciliani per un punto strappato con le unghie e con i denti, dall’altra parte c’è la delusione sannita per non aver dato continuità alla vittoria di domenica scorsa: “La squadra non si è espressa ad alti livelli. Non siamo stati bravi a rendere il gioco più veloce e fluido. In campo troppo lunghi e lo abbiamo pagato – ha dichiarato il tecnico in seconda Loreno Cassia – Nel momento in cui potevamo vincere siamo calati perché molti avevano problemi fisici. Facciamo tesoro della partita: non eravamo campioni prima e non siamo brocchi ora”. Cassia poi spiega cos’è successo alla fine del match, quando sono stati espulsi Cissè e Berardi: “Cissè è stato vittima di un’aggressione e si è difeso: non lo giustifico ma è stato vittima prima di un calcio del numero 5 (Martinelli) e poi è arrivato il portiere che lo ha aggredito causando la reazione. Ci siamo fatti trasmettere nervosismo da loro”.
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24 Settembre 2015, 11:09