Referendum Pd, l’agonia infinita

di

12 Gennaio 2012, 18:09

1 min di lettura

Le divisioni interne al Pd riguardo il referendum su alleanze col Terzo polo e sostegno al governo Lombardo passano dal piano politico a quello “burocratico”: dopo il no alla consultazione espresso ieri all’unanimità dai deputati del gruppo parlamentare che hanno invocato la convocazione della direzione regionale per fermare il referendum, tocca ai referendari, (tra cui i senatori Enzo Bianco e Vladimiro Crisafulli e il deputato Tonino Russo) che hanno presentato ricorso in commissione nazionale di garanzia contro la decisione della commissione regionale di assorbire il loro quesito (sì o no netto al governo Lombardo) nei due proposti, e poi accolti, dal segretario regionale Giuseppe Lupo.

Articoli Correlati

Secondo i referendari i quesiti avrebbero snaturato la richiesta originaria per la quale avevano raccolto, e depositato, 5 mila firme. In ambienti di partito si apprende che la mossa dei referendari impedirebbe al segretario Lupo di convocare la direzione regionale come richiesto dal gruppo dell’Assemblea regionale. Sempre la direzione, peraltro, è l’organismo a cui compete la costituzione della commissione elettorale; in caso di mancata convocazione, spetta al presidente dell’Assemblea regionale del partito, ruolo attualmente ricoperto dal facente funzioni Enzo Napoli, procedere all’indicazione della commissione elettorale per procedere al referendum fissato il 12 febbraio.

Pubblicato il

12 Gennaio 2012, 18:09

Condividi sui social