25 Marzo 2016, 12:54
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ROMA – “Il caso non è affatto chiuso. Non c’è alcun elemento certo che confermi che siano stati loro”. Investigatori ed inquirenti italiani impegnati nell’inchiesta sulla morte di Giulio Regeni sollevano diversi dubbi sulla ‘svolta’ arrivata dall’Egitto, ricordando che nonostante siano passati due mesi dalla scomparsa del ricercatore, le autorità italiane sono ancora in attesa di riceve dal Cairo alcuni documenti e atti dell’inchiesta egiziana, ritenuti fondamentali.
“Gli apparati di sicurezza hanno concluso le indagini e informato la parte italiana dei risultati. Il ministero ringrazia la parte italiana per la sua piena cooperazione nella fase precedente che ha contribuito ad ottenere a questo risultato”, recitava ieri un comunicato del ministero dell’Interno egiziano pubblicato dall’agenzia Mena sulla banda di sequestratori sgominata e sul rinvenimento dei documenti di Regeni in casa della sorella del capo della banda.
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25 Marzo 2016, 12:54