28 Gennaio 2019, 17:17
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PALERMO – Dopo dodici anni dall’ultimo rinnovo arriva la firma sul contratto dei Regionali. L’ok sul contratto collettivo dei dipendenti arriva da tutte le sigle sindacali, salvo la Siad. A firmare è così la rappresentanza sindacale che rappresenta il 94% dei dipendenti regionali del comparto non dirigenziale. Si dice soddisfatto Accursio Gallo, presidente dell’Aran Sicilia: “Non era mai accaduto che il contratto di lavoro dei regionali fosse approvato da una percentuale così alta di rappresentanza dei lavoratori”.
Adesso il contratto, che costituisce un preaccordo, va approvato dalla Giunta. Poi andrà alla Corte dei conti per l’apposizione del visto. La Corte potrà vidimarlo in breve tempo oppure potrà avanzare delle osservazioni e potrebbe arrivare fino a rispedirlo in via Trinacria, dove ha sede l’Aran Sicilia. Solo con il visto dei giudici contabili l’accordo diventerà definitivo.
Il nuovo contratto di lavoro dei regionali prevede un aumento medio di circa 90€ nella busta paga. C’è una particolare attenzione verso la performance e la produttività. Sono stati inseriti lo smart working, le regole sulle terapie salvavita e sono previste anche nuove regole sul codice disciplinare.
L’accordo viene raggiunto dopo circa tre mesi di lavoro. “Non è stato un lavoro semplice – commenta a caldo il presidente dell’Aran Sicilia – abbiamo rispettato le direttive del governo regionale che ci chiedeva l’ammodernamento della burocrazia regionale anche tramite il contratto di lavoro. Questo ha proseguito grazie alla cooperazione con l’assessore alla funzione pubblica Bernardette Grasso e i suoi uffici”.
Sciolto, quindi, il nodo sulla riclassificazione del personale che aveva fatto saltare il primo incontro in cui l’accordo era pronto per la firma. La commissione paritetica che se ne occuperà dovrebbe riunirsi solo dopo il visto dei giudici contabili, ma già il primo di febbraio inizieranno i lavori per elaborare l’accordo sulla questione e per attivare la mobilità dalle classi più basse.
Ma mentre ancora i sindacalisti firmano l’accordo la Siad chiarisce le ragioni per cui mancherà la firma dell’ organizzazione sindacale. “La sigla “denuncia la mancata previsione di norme per la riclassificazione, riqualificazione r per le progressioni verticali, che – così si esprimono Vincenzo Bustino, Gaspare Di Pasquale e Angelo Lo Curto – mortificano i dipendenti compressi in mansionari inadeguati e che sarebbero serviti per adeguare i dipendenti alle nuove esigenze organizzative del mondo del lavoro, anche attraverso il riconoscimento delle mansioni effettivamente svolte”.
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28 Gennaio 2019, 17:17