Schifani vince, i re delle preferenze all'Ars - DIRETTA

Schifani vince, i re delle preferenze all’Ars – DIRETTA

Adesso spazio ai numeri. Aggiornamenti.
LA PRIMA PROIEZIONE
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Alle 14 ha avuto inizio lo spoglio per le elezioni regionali siciliane. Secondo gli exit poll avrebbe vinto Renato Schifani, del centrodestra, con Cateno De Luca, secondo. Ma adesso spazio ai numeri reali e al racconto di una lunga giornata.

Nella lunga notte elettorale della Sicilia, cominciano ad arrivare i dati sulle preferenze all’Ars. Ecco i primi numeri e i candidati più votati, finora, secondo lo spoglio. A Palermo spicca il risultato del forzista Edy Tamajo, quando sono state scrutinate 645 sezioni su 1185 sezioni, con undicimila preferenze. In Fratelli d’Italia, Alessandro Aricò veleggia sulle seimila preferenze. Nel Pd spicca il risultato di Valentina Chinnici con 4.393 voti. Aggiornamenti.

I nomi

Nel Pd etneo, quando sono state scrutinate 159 sezioni su 1124, spiccano, oltre a Luca Sammartino (3.300 voti) Anthony Barbagallo con 1.398 voti e il sindaco di Militello in val di Catania Giovanni Burtone (2.203). Tra gli autonomisti Giuseppe Lombardo, nipote dell’ex governatore ha già raccolto 1.700 voti. Tre big si contendono i risultati parziali di Fratelli d’Italia: Gaetano Galvagno, che è inserito nel listino di Schifani (1.493), Giuseppe Zitelli, sostenuto dall’ex assessore alla salute Ruggero Razza (1.690), Dario Daidone (1.436).

Battaglia all’ultimo voto in Forza Italia con l’ex assessore alle Infrastrutture Marco Falcone (2.616 voti) che tira il carro, seguito da Antonino Villardita (2.247 voti), Alfio Papale (2.112) e Nicola D’agostino (1.262).

Siamo a duemila sezioni. Le posizioni si confermano. Chinnici, al 18 per cento, tiene a distanza di sicurezza il grillino Di Paola.

2280 sezioni scrutinate. Siamo quasi a metà del percorso. Schifani 39,247%, De Luca 23,965%, Chinnici 17,916%, Di Paola 16,102%, Armao 2,231%, Esposito 0,539%.

1643 sezioni scrutinate. Schifani 38,698%, De Luca 25,394%, Chinnici 17,605%, Di Paola 15,711%, Armao 2,065%, Esposito 0,524%.

“Avremo una rappresentanza di esponenti “Popolari e autonomisti” all’Assemblea regionale siciliana. Con ciò abbiamo smentito i sondaggisti che io definisco ‘sondaggisti telepatici’ o ‘psichedelici’ perché la loro consultazione sarà di tipo telepatico, dal momento che non mi è mai capitato, né ho sentito da parte di nessuno dei miei amici, che siano stati interpellati sulle loro intenzioni di voto e questo almeno negli gli ultimi dieci anni”. L’afferma l’ex presidente della Regione Siciliana e fondatore dell’Mpa, Raffaele Lombardo.

1299 sezioni. Le posizioni sono cristallizzate tra primo e secondo posto. Caterina Chinnici ha un certo vantaggio sul quarto classificato, Nuccio Di Paola.

“Dopo la rottura del patto delle primarie ho mantenuto la mia disponibilità non voltando le spalle agli elettori ed è stata una scelta di coscienza che confermo, ma sicuramente, leggendo oggi i numeri, non può che confermarsi anche il grande dispiacere per l’impatto che il venir meno del campo largo ha avuto su queste elezioni regionali, fino a quel momento una partita aperta e da quel momento in poi, invece, una salita molto ripida: io questa sfida l’ho affrontata con coraggio e determinazione, pur sapendo che sarebbe stata molto più difficile. Ringrazio i tanti siciliani che con il loro voto hanno mostrato di credere in me. Ringrazio anche la coalizione e le persone che mi hanno dato sostegno in questo percorso”. Lo ha detto Caterina Chinnici, candidata del centro-sinistra alla presidenza della Regione siciliana.

“E’ una vittoria di tutto il centrodestra. Tutti avranno pari dignità, al di là dell’entità dei consensi che influiranno sulla composizione della giunta. Ma ribadisco che sarà il governo delle competenze”. Così Renato Schifani parlando in conferenza stampa, a Palermo, facendo il segno di vittoria con le dita. “Ringrazio Berlusconi, Meloni, Salvini, Romano, Totò Cuffaro quando mi hanno dato la notizia della candidatura – afferma – Questa vittoria favorirà il popolo siciliano, perché ci sarà sinergia col governo nazionale”.

«Il centrodestra ha vinto le elezioni in Sicilia e nel resto del Paese, a dimostrazione che una coalizione forte e unita può governare la nostra regione e l’Italia. L’augurio è che il nuovo Parlamento e il governo nazionale che si andrà a formare possano dare risposte rapide e concrete ai cittadini, alle imprese e a tutto il tessuto sociale, piegato da anni di pandemia e dalle tensioni internazionali degli ultimi mesi. I buoni rapporti istituzionali di questa amministrazione comunale con l’attuale governo nazionale hanno già prodotto i primi risultati e, sono sicuro, proseguiranno in modo ancora più costruttivo con il nuovo governo, per portare avanti un lavoro sinergico, indispensabile alla realizzazione del nostro progetto di rinascita per la città di Palermo. Per quanto riguarda le elezioni regionali, le mie congratulazioni vanno all’amico Renato Schifani presidente della Regione, al quale rinnovo tutta la mia stima e che, potendo contare su una lunga esperienza politica e istituzionale, sarà certamente un eccellente presidente della Regione e un’autorevole guida per la Sicilia».

Sono 507 le sezioni scrutinate. Lo spoglio conferma il successo di Schifani, anche se ci sono molte sezioni da scrutinare. Cateno De Luca è secondo.

Più di trecento sezioni. Situazione complessivamente invariata. Si cristallizza, ormai, la vittoria di Renato Schifani e del centrodestra.

Quasi duecento sezioni (192). Renato Schifani 38,653%, Cateno De Luca 29,828%, Caterina Chinnici 16,619%, Nuccio Di Paola 12,793%, Gaetano Armao, 1,77%, Eliana Esposito 0,337%.

“Io ho perso. Ma non credo che i siciliani abbiano vinto …”. Lo ha scritto Cateno De Luca su Facebook, annunciando che alle ore 19 sarà in diretta FB da Piazza Matrice a Fiumedinisi dove esprimerà il suo pensiero sul risultato delle elezioni regionali.

106 sezioni scrutinate. Renato Schifani si consolida intorno al 39 per cento. De Luca più del 25, Chinnici al 18, Di Paola al 14.

Le sezioni scrutinate sono ottantotto. Renato Schifani 39,061%, Cateno De Luca 28,111%, Caterina Chinnici 16,789%, Nuccio Di Paola 14,41%, Gaetano Armao 1,31%, Eliana Esposito 0,319%.

Quarantuno sezioni. Schifani al 32,059 per cento, De Luca al 30,772 per cento. Lo spoglio è ancora lungo.

“Abbiamo il presidente della Regione siciliana: Renato Schifani. Palermitano e di Forza Italia. Si è tanto parlato del voto disgiunto in campagna elettorale, ma non c’è stato tranne qualcosa di fisiologico”. Così il leader di Fi in Sicilia, Gianfranco Miccichè, parlando con i cronisti nel comitato elettorale di Schifani.

Ventuno sezioni (su 5.295). Renato Schifani avanti con il 37 per cento. Cateno De Luca intorno al 25 per cento. Caterina Chinnici al 21 per cento. Il grillino Nuccio Di Paola al 15 per cento.

Cominciano ad arrivare i primi risultati dello spoglio. Siamo ad appena undici sezioni scrutinate. Schifani primo, De Luca secondo, Chinnici terza. Siamo ancora all’inizio.

Proiezioni meno 5%? Vedremo nei successivi dati. Sembra emergere grosso modo lo scenario di cinque anni fa, bisogna capire quanto possa variare il voto disgiunto. Si va verso la vittoria del presidente Schifani, vedremo tra qualche ora le posizioni della nostra lista”. Così Gaetano Armao, candidato alla presidenza della Regione Siciliana con Azione-Italia Viva, dalla sua segreteria. “Io non cambierei nulla in questa campagna elettorale, forse l’allungherei visto che abbiamo avuto pochi giorni, neanche 30, tra liste e raccolta firme – ha aggiunto – Un tempo strettissimo” “A Milano – ha proseguito il vicepresidente uscente della regione – siamo al 25%, al centro-nord oltre il 10. Al Sud il dato si indebolisce, evidentemente nelle aree più forti economicamente entriamo in modo più diretto, nelle aree dove il reddito di cittadinanza prevale, come in Sicilia e Campania, paghiamo uno scotto più pesante”

Seconda proiezione Swg su La 7. Schifani saldamente in testa con il 42 per cento, segue De Luca, testa a testa Chinnici- Di Paola per la terza piazza.

Secondo le prime proiezioni di Opinio Italia per la Rai, Renato Schifani, candidato presidente della Regione del centrodestra, è in testa con il 39%. Secondo è Cateno De Luca, di Sicilia Vera, con il 24,4%. Seguono l’eurodeputata del Pd Caterina Chinnici, candidata del centrosinistra, col 18,3 %, e Nuccio Di Paola, del M5s, con il 15,6%. I dati si riferiscono a un campione del 12%.

Prima proiezione data da La 7. Schifani verso la vittoria, con ampio margine (42,5), Cateno De Luca (24,90) secondo. Dato choc per Caterina Chinnici che sarebbe soltanto quarta (14.10). Terzo il grillino Nuccio Di Paola (15.70).

“Grazie a tutti i siciliani per il voto a Fratelli d’Italia, a Giorgia Meloni per aver creduto in me, ma soprattutto a Catania, la mia città, che ancora una volta mi ha dato fiducia. Con oltre 150.000 voti sono stato eletto senatore. Il mio impegno per la Sicilia continuerà anche al Parlamento nazionale. Grazie”. Così, su Facebook, l’ex governatore della Sicilia e neo senatore di FdI, Nello Musumeci.

“Si è perso, non vi sono scuse. Non siamo riusciti a metterci in sintonia con gli italiani, veniamo percepiti come il partito del potere, distaccato dai problemi reali del Paese, ma vi assicuro che i nostri militanti sono persone per bene, vicini ai problemi dei cittadini, donne e uomini concreti. Inoltre, abbiamo giocato una partita suicida, non tenendo nel debito conto, di una legge elettorale, che colpevolmente non abbiamo cambiato, che impone le alleanze nei collegi uninominali. Le responsabilità sono nostre, bisogna trarne le conseguenze e avviare senza traumi e lacerazioni, ma concretamente, il ricambio ai vertici e nelle politiche del Pd, a partire dall’Unione Provinciale che ho l’onore di guidare”. Lo scrive su Fb il segretario provinciale del Pd a Palermo, Rosario Filoramo.

Tira aria mesta nel centrosinistra, nonostante lo spoglio per le regionali in Sicilia sia cominciato alle 14. Al momento non risulta alcun comitato organizzato. Il segretario regionale del Pd, Anthony Barbagallo, è a Pedara, il suo comune d’origine; la candidata alla presidenza della Regione, Caterina Chinnici, si troverebbe a Caltanissetta.

Il candidato alla presidenza della Regione Cateno De Luca è a Fiumedinisi (Messina) dove attende i primi dati reali dello spoglio per le regionali siciliane, cominciato alle 14. Dopo aver fatto una passeggiata con le sue caprette, il candidato è andato a casa dei genitori. Qui ha cucinato per tutti brodo di pollo con patate, in attesa dei risultati dello scrutinio. Secondo gli exit poll, che il leader di Sicilia Vera ha definito “farlocchi”, De Luca sarebbe secondo tra i candidati alla presidenza della Regione, dietro Renato Schifani, con un distacco di circa 13 punti.

“Gli exit poll sono farlocchi”. Così Cateno De Luca, candidato alla presidenza della Regione siciliana, bolla in diretta Fb, seguita da oltre 10mila persone, gli exit poll di ieri sera del consorzio Opinio-Rai, secondo cui Renato Schifani sarebbe in vantaggio di 13 punti proprio sull’ex sindaco di Messina, dato secondo.

“Secondo me questi dati fanno riferimento alle liste, non ai presidenti. Prendendo a riferimento il dato ottenuto dal centrodestra alle politiche in Sicilia danno Schifani con un consenso superiore rispetto alla sua coalizione”, aggiunge De Luca. “Questi numeri non c’entrano niente con il consenso per i candidati alla presidenza della Regione – sostiene – Per le dinamiche della campagna elettorale sono l’unico candidato che è nelle condizioni di prendere più voti delle proprie liste”.

Per De Luca “il centrodestra come liste non supererà il 35-37%, Schifani prenderà almeno cinque punti in meno, per cui è in una forchetta tra 30-32% – prosegue – In base al dato nazionale la coalizione di centrosinistra che appoggia Caterina Chinnici non può essere oltre 15-17%, la candidata prenderà 2-3 punti in meno; il M5s sarà attorno al 17-18% alle regionali, il candidato Nuccio Di Paola avrà 1-2 punti in meno”. “In questo momento prevedo un voto disgiunto tra 10 e 15 punti – conclude – Penso che la mia coalizione sia in una forchetta tra il 22-25%: se il voto disgiunto va a me rischio di essere eletto presidente della Regione con forchetta 35-40%. Se invece il voto disgiunto non c’è, allora si baserà tutto sulle coalizioni e il tema si chiude lì. Io sono fiducioso e attendo lo spoglio”.


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