13 Ottobre 2022, 17:50
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PALERMO – Si apre con una breve cerimonia nell’aula magna del Palazzo di Giustizia di Palermo l’era Schifani. A dichiarare l’inizio del mandato è stato il presidente dell’ufficio elettorale centrale Giacomo Montalbano che ha proceduto alla proclamazione dell’elezione del nuovo governatore e del “miglior perdente” Cateno De Luca che però non ha partecipato alla breve cerimonia.
La nomina arriva a 18 giorni dal voto del 25 settembre e dopo che per numerosi giorni spoglio è stato in stallo a causa di errori nel conto dei voti in 47 sezioni.
“La nuova legge non consente di potermi avvalere immediatamente di assessori facenti funzioni” a dichiarato Schifani a margine della proclamazione aggiungendo: “Da domani lavorerò da presidente della Regione senza assessori e ce la metterò tutta. In attesa che si consumino i tempi procedurali. Lavorerò molto su questo compatibilmente con quelle che saranno le emergenze quotidiane che possono toccare una regione come la Sicilia e tante altre realtà territoriali. Sono abbastanza preso da questa grande responsabilità, so bene quale sia il compito che mi accompagnerà. Rappresenterò i siciliani davanti al governo nazionale che si creerà tra poco: lo farà con fiducia, determinazione e rispetto reciproco dei ruoli”.
E le priorità di Schifani sono altre. “Darò immediatamente segnali concreti alle fasce deboli. Poi esaminerò i dossier di tutti gli assessorati, perché il mio compito è di ordinaria amministrazione – ha aggiunto – Chiaramente se ci saranno delle emergenze le affronteremo assumendoci la responsabilità di derogare”.
Tra le priorità ci sono sicuramente le alluvioni di oggi. “I danni per il maltempo a Trapani? Non ci sottrarremo naturalmente – ha detto il neo governatore-, ci coordineremo con la Protezione civile. In momenti del genere non ci sottrarremo alle nostre responsabilità dinanzi a situazioni delicate come il disastro che stiamo vivendo”.
Il tema assessori non è una priorità. – “I tempi della politica saranno normali, dovrò coniugare questo problema privilegiando in questo momento gli interessi dei siciliani. Quello della giunta è un tema importante, ma prima vengono i siciliani. Lo faremo nel rispetto dei tempi, anche perché per la giunta abbiamo delle scadenze a medio tempo non a breve termine”.
Per questo “per l’insediamento degli assessori ci vorranno almeno venti giorni”. La legge regionale prevede che gli assessori debbano insediarsi ufficialmente in Assemblea regionale; al momento alcuni uffici circoscrizionali stanno ancora contando le schede di alcune sezioni sparse per la Sicilia. Non appena la Corte d’appello avrà il quadro completo procederà con l’attribuzione dei seggi ai deputati eletti all’Ars. A quel punto, la segreteria generale dell’Ars fisserà la data per l’accoglienza e poi quella per la seduta d’insediamento dei 70 parlamentari che dovranno eleggere il nuovo presidente di Palazzo dei Normanni e a seguire l’ufficio di presidenza.
“Un saluto particolare al neo eletto presidente del Senato, Ignazio La Russa, seconda carica dello Stato, una persona alla quale mi legano grande stima e amicizia. Abbiamo avuto percorsi istituzionali e politici comuni e sono felicissimo per la sua elezione. Devo dire che per la Sicilia oggi è un momento felice”. Così il presidente della Regione ha commentato le vicende del Senato.
Nell’aula magna del Tribunale c’erano l’assessore uscente alle Infrastrutture e deputato rieletto Marco Falcone (Fi), in pole position per un posto nella giunta Schifani, il recordman di voti alle regionali (oltre 21 mila) Edy Tamajo (Fi), l’assessore uscente Alessandro Aricò (FdI) il cui nome circola- assieme ad altri – per la presidenza dell’Assemblea siciliana.
Presenti anche Francesco Cascio (Fi) e Francesco Scoma (Lega), per i quali si parla di un ruolo nel governo Schifani anche se al momento il governatore insiste per avere dai partiti nomi di deputati eletti per gli incarichi nell’esecutivo.
Ad accogliere Schifani pure Nuccia Albano, la deputata eletta con la Dc di Cuffaro, anche lei nel toto-nomine. Presenti anche altri deputati neoletti: Margherita La Rocca Ruvolo, Nicola D’Agostino, Vincenzo Figuccia. Tra i presenti anche l’assessore comunale di Palermo ed esponente di Fdi Giampiero Cannella, i fedelissimi di Schifani Piero Alongi, tra i non eletti di Forza Italia, e Marcello Caruso.
Domani, alle 18, Schifani si recherà a Palazzo d’Orleans per ricevere le consegne da Nello Musumeci che rientrerà in mattinata da Roma – dove ha votato oggi per il presidente del Senato – proprio per la cerimonia di insediamento.
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13 Ottobre 2022, 17:50