23 Luglio 2019, 16:34
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PALERMO – Non c’è ancora l’ok definitivo alla legge, che dovrebbe arrivare domani, ma l’Ars ha già approvato la norma che prevede lo sblocco delle assunzioni. Uno sblocco che dovrebbe riguardare il personale del comparto dirigenziale e non ma pure in tutti gli enti sotto il controllo e la vigilanza della Regione. Saltano invece le norme sulla dirigenza che riguardavano le promozioni e i concorsi per i dirigenti e quella per l’assunzione degli esterni
In questo modo, stando alla norma, Palazzo d’Orleans potrà bandire i concorsi per il comparto non dirigenziale, nel 2019 nel limite del 75 per cento della spesa per i regionali andati in pensione nel 2018. Una percentuale che riferendosi all’anno prima salirà all’85 per cento nel 2021 e al 100 nel 2021. Lo stesso meccanismo varrà per l’assunzione dei dirigenti che però sarà consentita con delle soglie di spesa minori: del 30, del 40 e del 50 per cento.
L’ok all’articolo chiave del disegno di legge è arrivato con un duro lavoro di limatura e con l’ok a qualche norma proposta dall’opposizione. C’è stato un lungo di battito che ha portato il governo a due importati dietrofront e in un occasione la maggioranza è andata sotto. Il piano del governo prevedeva che si sopprimesse la norma che regola la riduzione della pianta organica ma l’emendamento a firma Zito ha confermato la riduzione nella misura del 50 per cento della pianta organica . Qui il M5s ha chiesto l’appello nominale che ha dato messo sotto la maggioranza 33 a 29.
L’opposizione d’altronde ha dato battaglia sia sulla norma che si occupava della chiamata diretta di dirigenti esterni in misura pari a un massimo dell’otto per cento della pianta organica, sia a un’altra norma che il governo, nella scorsa seduta, aveva annunciato di volere stralciare: quella sulla promozione dei dirigenti. Il governo in realtà aveva presentato una riscrittura in cui prevedeva che per metà della pianta organica si bandissero in concorsi per dirigenti di prima e di seconda fascia. Poi la proposta del governo riprendeva il contenuto della norma già presentata e così dava il via libera al transito dei dirigenti dalla terza alla seconda fascia. La proposta però è durata poco. I deputati hanno chiesto 15 minuti per leggere le norme e poi hanno fatto battaglia fino a portare l’esecutivo al ritiro. “Tratteremo della questione – ha spiegato l’assessore alla Funzione pubblica Bernadette Grasso – in un apposito ddl di riforma organico di cui ci occuperemo dopo la pausa estiva”.
Dall’opposizione così canta vittoria il Partito democratico con Giuseppe Lupo. “A seguito del dibattito parlamentare – commenta il dem – l’Assemblea regionale ha accolto la nostra richiesta con il parere positivo del governo di rinviare a uno specifico ddl il tema del riordino della dirigenza della Regione. In particolare – continua – abbiamo stoppato il tentativo del governo di procedere nelle more al conferimento di incarichi dirigenziali a personale esterno considerato che tale previsione avrebbe inutilmente aumentato il numero dei dirigenti e soprattutto mortificato la professionalità e la competenza di quelli già in servizio”.
Dai banchi del governo però il governatore Nello Musumeci rivendica lo sblocco delle assunzioni dopo 11 anni di fermo. “Un risultato storico – evidenzia il presidente della Regione – che ci permetterà di dare nuova linfa e una vitale boccata d’ossigeno agli uffici regionali, ormai da tempo afflitti, come tutta la Pubblica amministrazione, da una grave carenza di personale. Unitamente al Piano di mobilità e all’analisi dei processi e delle professionalità, attualmente in corso, con lo sblocco del turn-over il mio governo procede rapidamente nel profondo lavoro di ammodernamento ed efficientamento della macchina amministrativa”.
Soddisfazione è stata espressa anche dall’assessore alla Funzione pubblica Bernardette Grasso. “Questa legge – sottolinea – rappresenta un passo decisivo all’interno di un percorso strutturato che il governo porta avanti, fin dall’insediamento, per mettere ordine nell’intero assetto dell’amministrazione regionale. Per effetto del blocco delle assunzioni e dei prepensionamenti, infatti, gli uffici della Regione si sono trovati a operare con un organico spesso sottodimensionato. A ciò si aggiunge l’elevata età media del personale attualmente in servizio, che incide anche sulla propensione all’utilizzo delle nuove tecnologie e sulla carenza di alcune importanti e innovative competenze”.
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20.20 – La seduta è rinviata a domani alla 16.00.
20.00 – L’aula continua con numerosi interventi che riguardano svariati settori come se fosse un question time, con le risposte degli assessori.
19.58 – Angela Foti (M5s): “Voglio segnalare che con l’emendamento sull’Ircac e la Crias abbiamo spostato di un anno l’armonizzazione contabile dei due enti. La Crias è in una situazione difficile non solo per ragioni generiche ma per ragioni sostanziali. Abbiamo votato a favore anche se siamo contrari sia al fatto che l’ente sia ritenuto organismo strumentale della Regione. Inoltre siamo contrari alla fusione che genera l’Irca”.
19.40 – Giancarlo Cancelleri (M5s) critica l’operazione con cui i commissari dei Consorzi Asi stanno spostando ai Comuni le competenze sulle aree di sviluppo industriale. La norma viene difesa da Giovanni Cafeo (Pd) così come l’assessore alle Attività produttive Mimmo Turano.
19.33 – Approvato un emendamento aggiuntivo che si occupa di garante dei detenuti, un altro che si occupa di Crias e Ircac e uno che si occupa di modalità di ripartizione dei fondi alle società sportive. In due casi su tre vengono approvate delle modifiche alla delibera legislativa con cui è stato approvato il Collegato generale.
19.28 – Ok alla norma che si occupa di avviare dei bandi di mobilità per i dipendenti regionali che vogliano andare a lavorare alla Centrale unica di committenza.
19.27 – L’emendamento viene approvato.
19.23 – Ai voti l’articolo aggiuntivo che alzerebbe il compenso per i membri per Corecom. Marianna Caronia (Misto) difende la norma: “Le somme sono già apposte nel capitolo di bilancio”. Critica, invece Valentina Zafarana (M5s).
19.21 – Bernadette Grasso: “Questa norma non è del governo, non si perchè sia qui. Noi siamo contrari”.
19.20 – Si passa all’emendamento che eliminerebbe il divieto di cumulo di due incarichi per i dipendenti regionali. Antonelllo Cracolici: “Qual è la ragione per cui i dipendenti del comparto non dirigenziale non dovrebbero avere un limite agli incarichi.
19.10 – Si passa alla trattazione dell’emendamento aggiuntivo che eliminerebbe la gratuità delle cariche per gli enti pubblici non economici. Anthony Barbagallo critica la norma mentre l’assessore Mimmo Turano lo difende. Giancarlo Cancelleri: “Questa norma dovrebbe essere dichiarata inammissibile”. L’emendamento viene accantonato
19.09 – L’aula riprende con il voto degli emendamenti aggiuntivi che sono stati straliciati dal Collegato generale. Stralciato l’articolo aggiuntivo che si occupava del patrimonio immobiliare regionale.
18.51 – L’aula viene sospesa.
18.45 – Approvato anche l’articolo 5 che riguarda l’ufficio del garante per l’infanzia e l’adolescenza.
18.42 – Approvato anche l’articolo 7 che riguarda le spese per l’espletamento per l’assunzione di personale.
18.40 – L’articolo 6 che si occupa delle assunzioni alla Regione è stato approvato
18.30 – Con il parere favorevole del governo vengono approvati una serie di emendamenti del gruppo del Pd.
18.25 – Viene chiesto il voto segreto su un emendamento del M5s che passa con 33 voti favorevoli e 29 contrari: il governo va sotto.
18.19 – L’assessore Grasso comunica che anche il comma che consentiva la chiamata dei dirigenti esterni verrà ritirato e inserito nel ddl di riforma organico che sarà presentato dopo le ferie.
18.18 – Nello Di Pasquale (Pd): “Non possiamo continuare a essere creduti lo stipendificio dell’Italia. E’ vero le emergenze ci sono ma dobbiamo risolverli con gli strumenti consentiti alle pubbliche amministrazioni”.
18.11 – Francesco Cappello (M5s): “I governatori del Centro Nord ci considerano i succhiasangue dell’Italia e voi state facendo la loro ruota di scorta. Sarà difficile spiegare quello che state provando a fare. Questo è l’ennesimo schiaffo a questo parlamento e ai cittadini siciliani e così ci costringerete a votare contro”.
18.07 – Anthony Barbagallo (Pd): “Nella scorsa seduta c’è stata un’interruzione alla luce delle dichiarazioni del presidente della Regione sul dipartimento all’Acqua e ai Rifiuti. Occorre individuare specificamente il numero dei dirigenti di cui bisogna occuparsi e poi risolvere i problemi nel senso già indicato dal Pd durante la discussione generale: separiamo il dipartimento all’Acqua e ai Rifiuti, impostiamo una diversa pesatura degli incarichi dirigenziali”.
18.04 – Nunzio Di Paola (M5s): “Dobbiamo spiegare alle persone che la Regione ha un dirigente ogni dieci dipendente. Chiedo al governo di rivedere il comma al posto di fare una norma papocchio. Oggi non possiamo fare forzature a livello normativo, bloccando i concorsi e l’avanzamento degli interni. Facciamo le cose per il verso giusto”.
18.00 – Bernadette Grasso risponde alle criticità esposte da “La quota dell’otto per cento è la stessa di quella fissata dalla norma nazionale. Questa è una norma di carattere generale. Non possiamo assumere ‘chiamando uno dalla strada’. Lo faremo tramite un bando, con una comparazione dei titoli, aprendo anche ai dipendenti del comparto non dirigenziale”.
17.55 – Antonello Cracolici (Pd): “Credevo che la vostra riscrittura si occupasse dei dirigenti che servono per il dipartimento Acqua e Rifiuti e per il dipartimento al Bilancio ma mi pare di capire che non è così. In questo modo però stiamo facendo un papocchio”.
17.54 – Stefano Zito (M5s): “La legge già prevede che il presidente della Regione possa spostare d’imperio alcuni dirigenti. Inoltre la proposta è quella di diversificare le indennità accessoria: mettiamola al massimo per i posti dove nessuno vuole andare e mettiamola al minimo dove è facile mettere le firme”.
17.52 – Bernadette Grasso: “Questa è una norma prevista dalla legge nazionale e chi viene assunto non entra nel ruolo dei dirigenti. Tutte le Regioni possono applicare questa norma ma noi dovremmo recepirla in ragione della nostra specialità”.
17.51 – Giuseppe Lupo: “Chiediamo lo stralcio anche del comma 5 che si occupa di affidare a dirigenti esterni gli incarichi nell’amministrazione nel limite dell’otto per cento della la dotazione organica”.
17.49 – La seduta riprende. L’assessore Bernadette Grasso: “Ero convinta della riscrittura ma per non appesantire il dibattito e per fare in modo che un tale argomento così delicato abbia la condivisione più ampia del parlamento, per questo manteniamo lo stralcio del comma 8”.
17.26 – L’aula viene sospesa.
17.25 – Gianfranco Miccichè: “Sono d’accordo che questa è una riforma del settore ma superati i dubbi di costituzionalità e visto che non c’era stato uno stralcio formale allora credo che la norma possa essere messa ai voti”.
17.20 – Antonello Cracolici (Pd): “Voglio apprezzare la riscrittura del comma 7 ma voglio ricordare che la norma di cui al comma 8 era stato stralciato per avviare un ragionamento approfondito. Con un confronto potremmo arrivare addirittura a eliminare la terza fascia eliminando
17.18 – L’assessore alla Funzione pubblica Bernadette Grasso spiega che la riscrittura riguarda solo due commi il 7 che riguarda l’assunzione di dipendenti in comando e la riscrittura del comma 8 quello che si occupava della promozione dei dirigenti. “Con riguardo al comma 7 – spiega Grasso – abbiamo previsto che si possa utilizzare il comando con gli enti di cui alla legge 10. Inoltre questa norma varrà per il dipartimento al Bilancio e quello all’Acqua e ai rifiuti”. L’altro comma si occupa della dirigenza. La dotazione organica della dirigenza sarà scritta sulla base dell’organizzazione amministrativa della Regione. Alla prima e alla seconda fascia si accederà attraverso un concorso per titoli ed esami che sarà aperto per la metà dei posti della dotazione organica. La metà dei posti della seconda fascia invece sarà messa a bando per i dirigenti di terza fascia. Questo transito sarà fatto attraverso una graduatoria che metterà in valutazione i titoli e i servizi dei dirigenti.
16.35 – L’aula viene sospesa per 5 minuti. Il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè comunica all’aula che il governo ha presentato una riscrittura dell’articolo 6 proprio quello che si occupa dei regionali. Per gli uffici dell’Ars la nuova formulazione è ammissibile.
Torna all’Ars la legge della “discordia”. O sarebbe meglio dire “l’articolo della discordia”, che contiene numerose norme che riguardano il personale, prima fra tutte proprio quella che riguarda il superamento del blocco delle assunzioni alla Regione. Ma nell’articolo ci sono anche altre norme come quella sull’assunzione di dirigenti esterni alla Regione nel limite dell’otto per certo. Una norma chiacchierata che ha portato l’assessore Bernadette Grasso a prendere posizione difendendone la bontà.
Fra poco in aula riprenderà il dibattito. E nell’articolo manca già qualcosa che c’era nel disegno originario. Nella scorsa seduta il governo ha deciso di rinunciare alla norma che con una graduatoria avrebbe consentito il passaggio dalla terza alla seconda fascia. Il comma è stato stralciato.
Intanto dentro Palazzo dei Normanni le forze politiche e i deputati iniziano a prendere posizione. “Così come già accaduto nella Sanità – commenta il capogruppo di Diventerà bellissima all’Ars Alessandro Aricò -, anche riguardo alla Regione per il governo Musumeci è prioritario lo sblocco dei concorsi dopo un’attesa lunga quasi trent’anni. Senza nuovi assunzioni, infatti, assessorati e uffici rischierebbero la paralisi a causa delle migliaia di pensionamenti in arrivo. E la volontà di affidare in questa fase alcuni incarichi temporanei dirigenziali agli esterni non è certo un capriccio, bensì una necessità, considerando che – conclude Aricò – in alcuni servizi vitali, ad esempio nel Dipartimento acqua e rifiuti, nessuno dei dipendenti regionali ha risposto positivamente agli atti di interpello».
Sempre nella coalizione di maggioranza invece Vincenzo Figuccia (Udc) è critico. “Questo collegato – dice – non avrà il mio voto. Auspico che torni la politica. L’amalgama a sostegno del governo non possono essere i mini collegatini per mettere tutti d’accordo. Un articolo per deputato attraverso cui garantire una manifestazione o una piccola iniziativa? Grazie ma non mi interessa. Da questo governo mi aspetto di più rispetto alla solita minestra: occupazione, lavoro, sostegno alle imprese e alle fasce deboli. Basta – continua Figuccia – con la storia di un contributo a ciascuno, cerchiamo la maggioranza sul programma e non sulle pezze che non interessano i Siciliani”.
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23 Luglio 2019, 16:34