26 Luglio 2013, 09:37
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PALERMO – Aumentare l’Irpef per consentire alla Regione di pagare i prorpi debiti con le imprese. E’ la mossa decisa dal governo Crocetta per dare una boccata d’ossigeno alle aziende e che è contenuta in un disegno di legge già approdato in commissione Bilancio all’Ars. La manovra, secondo quanto riportano alcuni quotidiani, consentirà a Palazzo d’Orleans di coprire gli interessi derivanti dal prestito di un miliardo che il governo nazionale ha concesso alla Regione, e indirettamente ai comuni e alle Asp: l’obiettivo è quello di consentire alle amministrazioni pubbliche di onorare i propri debiti con il mondo imprenditoriale.
Secondo l’assessore regionale all’Economia, Luca Bianchi, si tratta comunque di un aumento “contenuto” e che inciderà soltanto sui redditi medio-alti. Nessuna variazione, infatti, per quei contribuenti che non superano la sogla di reddito di 15 mila euro annui. L’aumento Irpef, invece, scatterà per tutte le altre fasce di reddito. L’interesse complessivo annuo da raggiungere è di circa 50 milioni di euro.
“Fermiamo l’aumento dell’Irpef perché colpirebbe i bilanci delle famiglie e la loro capacità di spesa penalizzando le attività produttive e l’occupazione”, commenta il segretario regionale del Pd, Giuseppe Lupo, che ha aggiunto: “Lo abbiamo chiesto ieri al presidente Crocetta, durante l’incontro che si è svolto nel palazzo dei Normanni, insieme al nostro capogruppo, Baldo Gucciardi, e ad altri esponenti della maggioranza. Il presidente della Regione – conclude Lupo – ha condiviso le nostre preoccupazioni e ha detto di volere ricercare soluzioni alternative che consentano di utilizzare le risorse per il pagamento dei debiti alle imprese”.
Positivo invece il commento di Giovanni Di Giacinto, capogruppo del Megafono all’Assemblea regionale siciliana: “Con l’assestamento di bilancio continuerà l’opera di cancellazione dei residui attivi inesigibili che, finora, rendevano il bilancio drogato e, per certi versi, inverosimile. Il governo Crocetta sta attuando le politiche di risanamento e quelle che consentono lo sblocco dei pagamenti alle imprese, a fronte di un parziale aumento delle tasse solo per le fasce di reddito alte. Con la ricostituzione del fondo rischi entro due anni la regione uscirà dalle secche e potrà far ripartire anche gli investimenti dal bilancio proprio, oltre che come del resto già avviene con i fondi Ue”, sostiene il dpeutato che è anche vice presidente della commissione Bilancio.
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26 Luglio 2013, 09:37