Regione, crescono i pensionati | E c’è la norma sulle unioni civili

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12 Dicembre 2019, 20:05

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PALERMO – Crescono i pensionati e anche la spesa pensionistica. Nel 2019 la spesa totale per pagare le pensioni degli ex dipendenti regionali è cresciuta di circa 20 milioni: da 656 milioni di euro a 677 milioni di euro. I dipendenti andati in pensione sono 536. A saldo, però, fra chi è andato in quiescenza e chi è morto, il numero dei beneficiari è cresciuto di 185 unità. In totale, infatti, nel 2018 erano 18.078 mentre nel 2019 i beneficiari degli assegni sono 18.263. Il dato è il frutto di molti prepensionamenti mentre, come già riportato da Livesicilia nel mese di luglio, scarsa è l’incidenza che “Quota cento” ha avuto sui numeri del personale regionale. Intanto l’ente emana dopo tre anni le disposizioni per attuare la legge Cirinnà.

Al Fondo pensioni regionale guidato da Filippo Nasca, con lo spirare dell’anno è ora di bilanci. I conti chiudono in positivo. Nel bilancio preconsuntivo 2018, inviato all’assessorato all’Economia, si registra un attivo di 144 milioni di euro mentre lo stato patrimoniale risulta attivo per due miliardi. Questo valore comprende sia i crediti verso la Regione, che di tutti gli accantonamenti contributivi, destinati al pagamento delle pensioni di “contratto 2”. Gli assegni pagati dal Fondo pensioni, infatti, rispondono a due forme di contratto quello per i lavoratori assunti dopo il 1986, a cui la pensione sarà pagata attingendo dalle casse del fondo stesso, e quello per i lavoratori assunti prima del 1986 a cui si provvede con gli stanziamenti del bilancio regionale, i pensionati del “contratto 1”.

A ricevere l’assegno con le risorse prelevate dal bilancio regionale sono 17184 mentre l’anno scorso erano 17.133. La spesa equivalente è pari a 645 milioni di euro mentre le uscite alla data 2018 era pari a 630mila euro. Cresce di circa 6 milioni, anche la spesa per gli ex dipendenti a carico del Fondo pensioni. Mentre l’anno scorso era pari a 26 milioni, alla fine dell’anno l’ammontare della spesa.

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Una notizia riguarda proprio gli ex dipendenti andati in pensione nel corso dell’anno solare 2019. Per loro la tredicesima, che sarà pagata domani, sarà più pesante di quanto dovrebbe. Non si tratta però di un regalo quanto piuttosto di un’imprevista criticità del sistema di elaborazione dati. Le somme, così, saranno recuperate con i primi assegni del 2020.

E non finisce qui. Anche il Fondo pensioni della Regione Siciliana si adegua alla legge Cirinnà sulle unioni civili. Con tre anni di ritardo dall’approvazione della legge nazionale, il fondo ha emanato la circolare rivolta a tutti gli assicurati in servizio e in pensione. Con questo atto l’ente adotta le indicazioni operative per consentire l’attivazione della pensione di reversibilità anche per le persone che abbiano celebrato l’unione civile con un beneficiario degli assegni del Fondo pensioni regionale. Le disposizioni sebbene adottate in questi giorni hanno valore retroattivo e quindi gli effetti della circolare sono a decorrere dal 5 giungo 2016. Operativamente chi vorrà fare richiesta dovrà utilizzare i procedimenti già esistenti. Nulla cambia per ciò che riguarda i trattamenti rivolti ai figli. Da quanto si apprende da fonti dell’ente pensionistico al momento non ci sarebbero casi, il diritto però, adesso sarà garantito anche in Sicilia.

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12 Dicembre 2019, 20:05

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