06 Marzo 2009, 13:03
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Stabilizzazione del precariato storico e dei lavoratori socialmente utili in forza all’amministrazione regionale sono i due punti qualificanti di una direttiva emanata dal Presidente della Regione Raffaele Lombardo che mette ordine in modo definitivo su una vicenda che si trascina ormai da oltre un decennio.
Per conseguire questo obiettivo il documento individua un percorso a tappe che parte dalla necessità di valorizzare innanzitutto le risorse umane presenti nella pubblica amministrazione della nostra regione che sia in grado di generare benefici, perché legata ai concetti di efficacia ed efficienza.
Da questa premessa svilupperà un processo volto alla razionalizzazione delle risorse umane esistenti che deve prendere le mosse da un’analisi dell’assetto organizzativo che riguardi sia i lavoratori di ruolo sia a quelli appartenenti al c. d. “precariato storico“.
A questo si accompagnerà una ricognizione dei fabbisogni acquisendo tutte le informazioni necessarie rinvenibili presso le strutture competenti e individuando successivamente le carenze organizzative esistenti per ogni categoria professionale.
Sulla scorta di tali premesse la direttiva presidenziale individua un percorso che si articola nelle seguenti fasi: distinzione delle figure professionali disponibili per soggetti, sia quelli già qualificati, sia quelli da qualificare o riqualificare o appartenenti a particolari categorie protette; individuazione dei percorsi per l’eventuale qualificazione/riqualificazione professionale; predisposizione del piano di rilocalizzazione; definizione dei meccanismi premianti e sanzionatori.
Strumento particolarmente utile sarà l’implementazione di una banca dati on-line dei profili professionali disponibili: in tal modo le amministrazioni saranno aiutate a riformulare il proprio assetto organizzativo. Con particolare riferimento ai dipendenti della Regione sarà predisposto un piano di de-localizzazione per fare in modo che i carichi di lavoro, che sono concentrati nelle sedi centrali possano essere trasferiti nelle sedi periferiche territoriali, con evidenti risparmi dei costi.
Il piano prevederà meccanismi in grado di incentivare le buone prestazioni dei soggetti a cui gli obiettivi sono destinati e, al contrario, disincentivare prestazioni che fossero sotto i livelli minimi di accettabilità.
In tal modo l’Amministrazione regionale provvede alla programmazione dei fabbisogni con riguardo: all’attuale distribuzione delle risorse umane; agli effettivi fabbisogni organizzativi emersi; alle previsioni di trasferimento delle competenze a seguito dell’entrata in vigore della legge regione n 10 del 15 maggio del 2000.
A conclusione di questo processo potrà avviarsi il percorso diretto alla stabilizzazione del c. d. “precariato storico”.
Per quanto attiene alla copertura finanziaria essa sarà assicurata per il 2009 attraverso il comma 3 dell’art. 1 della legge regionale n. 25 del 28 dicembre 2008. Infatti, non si applica a chi svolge attività socialmente utili il blocco delle assunzioni previste dalle norme del Ministro Renato Brunetta per il rinnovo dei contratti a termine dei lavoratori provenienti da processi di stabilizzazione.
Il Governo, conclude la nota del Presidente, intende formulare un crono-programma che preveda, nel prossimo quinquennio, la stabilizzazione dell’intero bacino dei socialmente utili. Mentre per quanto attiene all’Amministrazione regionale in senso stretto è intendimento procedere alla trasformazione dei contratti di lavoro quinquennali per la copertura dei profili ricadenti nelle categorie “A” e “B”, non appena sarà varata la pianta organica dell’Amministrazione.
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06 Marzo 2009, 13:03