25 Marzo 2009, 10:15
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Il più ricco è il magnate delle cliniche private catanesi. Il più povero sbarca il lunario con le sale bingo del siracusano.
L’elenco relativo allo stato patrimoniale dei deputati stilato per legge e custodito a Palazzo dei Normanni svela che Cateno De Luca, classe 72, esponente dell’Mpa, sindaco del piccolo comune messinese di Fiumedinisi, segue, anche se con discreto distacco, il Paperon de Paperoni dell’Ars e si piazza al secondo posto con 390 mila euro annui di reddito. L’autonomista noto per un gesto eclatante, l’esibizione in mutande in Parlamento dopo l’esclusione da una commissione legislativa, possiede il 30 per cento della società turistica Dioniso ed è anche presidente del suo consiglio di amministrazione.
Al terzo posto il parlamentare del Pdl di provenienza socialista Raffaele Nicotra, con 316 mila euro. Nella sua dichiarazione dieci fabbricati, di cui otto in comproprietà, tra Acicatena ed Acireale, un’automobile Audi e partecipazioni ad alcune società, soprattutto nel settore degli alimentari. Possiede il 70% della Essegi e altrettanto della Pavit, il 51% della Alimentari Nicotra, il 90% della srl Belfrontizio ed il 70% della Nucleo 6.
A differenza del suo predecessore, Totò Cuffaro, il presidente della Regione Raffaele Lombardo non figura tra i più abbienti. Possiede un fabbricato in usufrutto a Roma e dichiara 197 mila euro l’anno di imponibile.
Tutti i suoi assessori viaggiano su un reddito che supera i 100 mila euro l’anno. Il più danaroso è Gianbattista Bufardeci, delega Turismo e trasporti, magistrato ragusano con una passione per lo sport ed un reddito annuo di 199 mila euro oltre a quattro fabbricati, una Bmw ed una Volvo. Segue Giovanni Di Mauro, detto Roberto, agrigentino, autonomista dal passato scudocrociato, assessore al Commercio e pesca, con 198 mila euro. Dichiara un immobile ed il 25% della lavanderia ‘La rosa’.
Il collega all’Industria, Pippo Gianni, ha tre immobili tra Priolo e Siracusa, 50 azioni della società ‘Bcc credito aretuseo’ ed un reddito di 195 mila euro. Stessa somma dichiara Michele Cimino, responsabile del Bilancio, che però ha anche 9 fabbricati ed il 16% della società ‘Cimino alta moda’.
Francesco Scoma, delega alla Famiglia, guadagna 186 mila euro e possiede due fabbricati tra Palermo e Prizzi. Luigi Gentile, titolare dei Lavori pubblici, raggranella 184 mila euro l’anno, ha dieci immobili tra Agrigento e Raffadali ed una partecipazione azionaria nella società ‘Gevica Farm’. L’assessore al Lavoro, Carmelo Incardona, ha un reddito di 166 mila l’anno, sette case tra Ragusa e Vittoria e tre terreni, il medico Antonio Antinoro 165 mila euro l’anno, quattro immobili e la nuda proprietà di due terreni.
Spulciando i dati si scopre che c’è chi ama il mattone e chi gli investimenti finanziari. Gaspare Vitrano, parlamentare del Pd, con un reddito di 164 mila euro, possiede pacchetti azionari di 22 società, oltre a tre immobili e tre terreni. Il professore di italiano del Pdl, Vincenzo Vinciullo, ha azioni Enel, Unicredit, Intesa, Schiapparelli e Banca agricola popolare di Ragusa. Il deputato palermitano Franco Mineo, ha 14 fabbricati e tre terreni. Sulla stessa linea d’onda il collega Santi Formica, del Pdl, con 13 terreni e 4 immboili ai quali aggiungere il reddito di 175 mila euro. Ha investito acquistando 2000 azioni Mediaset Roberto Corona, anche lui del partito di Berlusconi, che oltre a sette fabbricati e quattro terreni risulta amministratore unico della società Ascom Service e della B&C partners, che si occupano di fiere e pubblicità. Il suo reddito è di 233 mila euro.
Il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Francesco Cascio, dichiara 97 mila euro, un immobile e due automobili. Tra gli esponenti del Pd il più facoltoso è il presidente della commissione Antimafia, il gelese Calogero Speziale, con 230 mila euro.
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25 Marzo 2009, 10:15