Nuove regole all’edilizia privata | E’ caos, professionisti in rivolta

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11 Ottobre 2017, 18:37

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PALERMO – Tempi duri per architetti e ingegneri al Comune di Palermo. Prima la digitalizzazione di tutte le procedure, dalla richiesta di permesso per costruire a quella di avvio lavori. Poi la messa a punto a del portale ‘Superedi’, per evadere tutte le pratiche online: “ma funziona male”, lamentano. Adesso viene rivoluzionato l’accesso allo Sportello unico Edilizia del Comune, che non fornirà più alcuna consulenza tecnica tramite front office: occorrerà fissare un appuntamento tramite e-mail. In un periodo di transizione verso il digitale, molti professionisti del settore non hanno preso bene queste novità. E adesso insorgono.

Oggi un largo schieramento politico, che raggruppa esponenti di maggioranza e opposizione, ha portato la questione in consiglio comunale. Sotto la lente d’ingrandimento la disposizione del dirigente ad interim Rosa Vicari, con cui una settimana fa è stato rivoluzionato l’accesso allo Sportello unico Edilizia, con l’intento di “razionalizzare e migliorare il servizio”. Sono state introdotte regole più stringenti che si possono sintetizzare in due punti. Da un lato, il front office non fornirà più alcuna consulenza tecnica sui singoli progetti: gli addetti si limiteranno a dare informazioni generiche su comunicazioni, segnalazioni e permessi per costruire. Dall’altro, per avere informazioni sulle procedure in corso relative ai fascicoli cartacei (come per esempio le istanze ex art. 13 della legge 47/85, istanze di concessioni edilizie, planovolumetrici e richieste di certificati di abitabilità), o ai fascicoli on line di cui siano stati emessi dei provvedimenti, sarà necessario fissare un appuntamento tramite e-mail all’indirizzo sportellounicoedilizia@comune.palermo.it e specificare titolarità di richiesta, il riferimento del fascicolo e la motivazione. L’appuntamento dovrebbe essere fissato entro 7 giorni e, con almeno 5 giorni di preavviso, saranno comunicati all’interessato la data, l’ora e i nomi del tecnico dell’ufficio e del responsabile che prenderanno in carico la richiesta.

Con la legge regionale 16 del 2016, che ha recepito il Testo unico dell’edilizia del 2001, architetti e ingegneri devono espletare tutte le pratiche online, attraverso il portale Superedi. “Ma è troppo macchinoso, funziona male””, è la denuncia di Giulia Argiroffi, architetto e consigliere comunale del Movimento cinque stelle, che la settimana scorsa ha chiesto spiegazioni in aula direttamente al presidente di Sispi, Francesco Randazzo. A giugno si sono avute ulteriori modifiche alla piattaforma, ma l’intervento non sembra risolutivo. “In altre città – aggiunge il consigliere pentastellato – la piattaforma funziona molto bene, basterebbe copiare. Qui non si sa mai quali siano i documenti da presentare, perché l’elenco non è aggiornato. Dovresti avere un elenco, poi ti siedi al pc e inserisci tutta la documentazione. Invece è una specie di caccia al tesoro. È una conseguenza della legge sulla semplificazione. Ma tutto fa tranne che semplificare. Chiediamo che venga garantita la possibilità di avere le consulenze tecniche e di migliorare la piattaforma con l’aiuto dei tecnici”.

Di “provvedimento inaspettato e da ritirare immediatamente” parla anche il capogruppo di Forza Italia in Consiglio, Giulio Tantillo: “Non è il momento opportuno, prima avrebbero dovuto dare il via a una fase sperimentale perché tutti gli uffici sono sotto organico e fino a quando non saranno potenziati non si risolverà un bel niente. Già qualche anno fa si era tentato e l’esperimento si rivelò un flop”.

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Architetti e ingegneri, in realtà, chiedevano da tempo di regolamentare le procedure e di snellire i tempi d’attesa. Ma la soluzione potrebbe rivelarsi peggiore del problema. “Il front office – spiega il presidente dell’Ordine degli ingegneri di Palermo, Vincenzo Di Dio – finisce per essere uno strumento forse utile per i cittadini, ma di certo non per i professionisti. Le informazioni che potrà fornire, infatti, sono nella sostanza ampiamente note ai colleghi e agli operatori di settore. Se entrasse nel merito della pratica renderebbe utile il meccanismo della prenotazione. Altrimenti rischia di essere soltanto un’interfaccia che allunga i tempi”.

Eppure qualcosa da salvare c’è. Almeno a sentire il presidente dell’Ordine degli architetti di Palermo, Francesco Miceli, che esprime soddisfazione per il sistema di prenotazione degli appuntamenti: “Lo spettacolo di 20 o 30 professionisti in coda per registrarsi su un pizzino appeso al muro era davvero un’immagine mortificante, per noi ma anche per gli addetti allo sportello. Il rapporto con la pubblica amministrazione dovrebbe limitarsi a quei casi in cui c’è davvero una necessità di confronto, d’altronde siamo professionisti. Ma la materia è così complessa che molte volte alcuni punti vanno chiariti. In questi casi, sette giorni per avere un appuntamento sono un termine accettabile”.

I due presidenti presentano anche una proposta concreta. Se n’era discusso in passato, adesso la rilanciano: creare un tavolo permanente a cui siedano gli ordini professionali e i tecnici dell’amministrazione, con lo scopo di stabilire criteri d’interpretazione univoci. “Il tavolo – chiarisce Miceli – stabilirebbe la corretta interpretazione delle norme, fornendo gli indirizzi procedurali. Perché spesso le norme subiscono interpretazioni diverse. A quel punto, sulla base di scelte condivise, si potrebbero creare anche punti informativi esterni all’amministrazione. Questo alleggerirebbe di molto la pressione informativa sugli uffici e semplificherebbe la vita ai professionisti”.

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11 Ottobre 2017, 18:37

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