19 Maggio 2016, 19:11
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PALERMO – La Regione, alla fine, ha deciso di correre ai ripari. L’assessorato alla Formazione ha deciso di reinserire nell’albo dei formatori professionali 528 operatori. Si tratta di personale docente e non, che nel 2014 era stato escluso per non aver ottenuto un contratto di lavoro a tempo indeterminato entro il 2008. Requisito voluto dall’assessorato alla Formazione, che ha così “tagliato” centinaia di formatori, ai quali è stato impedito di partecipare a progetti regionali come Garanzia giovani o Prometeo.
Una decisione che ha scatenato non poche polemiche, che si sono presto trasferite nelle aule di tribunale. Il criterio della stabilizzazione entro il 2008 è stato impugnato davanti al Tar da alcuni degli operatori esclusi. E le sentenze dei giudici amministrativi hanno dato ragione ai ricorrenti. Accogliendo di recente il ricorso di cinque ex formatori, il Tar di Palermo ha stabilito che”l’iscrizione all’albo della formazione professionale non può essere limitata a determinate categorie di soggetti, né subordinata a requisiti che nella legge non trovano riscontro”.
L’albo, infatti, hanno ricordato i giudici, è stato istituito con una legge regionale, “ed è la stessa che ne disciplina i presupposti per l’iscrizione”. E gli stessi giudici hanno sottolineato come il Tar “ha già avuto modo di pronunciarsi con numerose sentenze sulla illegittimità dell’esclusione dall’albo” motivata dalla mancanza di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato. Proprio alla luce delle sentenze amministrative, come si legge nel decreto firmato dal dirigente Teresa Garofalo, è arrivata la marcia indietro dell’assessorato alla Formazione.
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19 Maggio 2016, 19:11