02 Dicembre 2016, 11:19
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PALERMO – “Ci giochiamo nelle prossime 48 ore il futuro dei prossimi vent’anni. I governi passano, ma col Sì potremo togliere degli ostacoli al Paese”. Così il premier Matteo Renzi, intervenendo al teatro Politeama di Palermo per l’iniziativa referendaria ‘Insieme si cambia. Basta un Sì’. “Oggi è come se le altre nazioni corressero i 100 metri piani e noi invece i 100 metri ostacoli – ha aggiunto -. Questa è una democrazia fondata sul diritto di veto. E questo sistema tutti i partiti promettono di cambiarlo, salvo poi dimenticarsi di farlo. Io ho fatto qualche errore di troppo, specie all’inizio. Ma questo fatto non riguarda me, ma i nostri figli”. Poi un attacco a Salvini: “Ieri al parlamento europeo si è votato per il terremoto. E lui non c’era”.
“I grillini? Sono affezionati alle cose false, non solo alle firme. Certo fa impressione vederli sfilare in Procura avvalendosi della facoltà di non rispondere. Non erano quelli dello streaming? Non erano quelli della trasparenza. Quelli della trasparenza siamo noi”, ha aggiunto il presidente del Consiglio. “Da Sturzo a Nilde Iotti e Togliatti, passando per Spadolini fino al patto della crostata tra D’Alema e Berlusconi, tutti hanno detto che il bicameralismo perfetto non funziona – ancora Renzi -. Ora ci dicono che in sei mesi vogliono farebbero una riforma migliore. Peccato che sono quelli che in trent’anni non hanno cambiato nulla. Napolitano mi ha scelto per disperazione, avrà detto: ‘Proviamo anche sto Renzi’. E mi ha chiesto di fare questa riforma. Per la Sicilia non cambia nulla però: le Regioni a Statuto speciale sono fuori da questo discorso. In questi giorni stanno girando tante bufale, dai nuovi diktat dell’Ue, alla storia che il presidente della Repubblica può essere letto dalla maggioranza: è già così. Poi ho sentito – ha ironizzato – che l’Italia è a rischio deriva autoritaria come il Venezuela di Pinochet come dice Di Maio”.
Poi Renzi ha concluso: “Dal 5 dicembre cambieranno molte cose: col Sì l’Italia sarà più forte. E lo sanno tutti. Davvero vogliamo perdere l’occasione di lasciare ai nostri figli un sistema meno complicato? Godiamoci queste 48 ore: questa è stata una battaglia bella, ed è piena di indecisi. La partita è aperta. Finalmente si è tornato a discutere di Costituzione. Se vince il No non arrivano le cavallette, ma tornano quelli di prima. La Sicilia è decisiva: è sempre stata anticipatrice. Qui eravamo indietro, ma adesso sento un vento diverso, il clima è cambiato. Io sono stato felice di servire questo Paese e inchinarsi di fronte alla bandiera è il gesto più prezioso. Io domani posso andare via. Si fa per dire, ovviamente. Ma pensiamo a vincere. Il problema non è il presidente del consiglio. MA riuscire ad avere un paese più forte. Andiamo a prendere gli indecisi. La Sicilia ci regalerà una bella sorpresa”.
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02 Dicembre 2016, 11:19