Renzi: “Mafia ancora forte, ma abbasserà la testa” | E su Crocetta il premier glissa

di

15 Settembre 2014, 09:40

17 min di lettura

PALERMO – La mafia che “è ancora forte” e che “va combattuta ogni giorno”, il Sud “che non è soltanto un elenco di problemi” ma che contiene anche “straordinarie realtà di impresa”, oltre a diverse vertenze sul fronte del lavoro, e la scuola, luogo da cui prendere le mosse per la lotta a Cosa nostra. Tutto questo condensato in due visite nel giorno in cui Palermo ricorda uno dei suoi martiri: quel don Pino Puglisi condannato a morte dalla mafia di Brancaccio il 15 settembre del 1993 e di cui oggi ricorre il 21 anniversario della morte. In mezzo qualche contestazione e soprattutto un tiepido scambio di battute con il governatore Rosario Crocetta, che questa mattina ha dovuto incassare l’uscita di scena del Pd dalla maggioranza che lo sostiene a Palazzo d’Orleans. Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, torna a Palermo e sceglie proprio la scuola ‘Padre Pino Puglisi’ di brancaccio per inaugurare l’anno scolastico.

L’esordio davanti ai piccoli della scuola è di slancio: “Oggi Brancaccio è la capitale delle scuole d’Italia. La mafia è ancora forte, non solo a Palermo anzi soprattutto al Nord per le sue connssioni economiche. Ma noi siamo qui per fargli abbassare la testa”. L’eco delle contestazioni all’esterno della scuola e di chi, come i lavoratori di Accenture, chiede certezze sul proprio futuro occupazionale non arriva nell’atrio della scuola voluta da padre Pino Puglisi: “Siamo a Brancaccio per tanti motivi – sostiene il premier -, perché è la scuola che consente di far ripartire il Paese, perché è il giorno dell’anniversario di nascita e di morte di padre Pino Puglisi, colui che questo istituo lo ha voluto ma che non fece in tempo a vedere”. C’è il tempo per scherzare su Forza Italia: “Se vi dico Italia qual è la parola che vi viene in mente?”, domanda il premier agli studenti. Un ragazzino risponde:”Alè”. E Renzi scherzando replica: “Se dicevi Forza si andava su tutti i giornali”. Poi, fuori dalla scuola, l’annuncio ai cronisti: “Assumeremo i docenti inseriti nelle graduatorie a esaurimento nel settembre 2015, ma loro devono aiutarci a valorizzare il merito”.

Chi, invece, un lavoro già ce l’ha, ma rischia seriamente di perderlo, sono i 262 lavoratori di Accenture, il call center che rischia la chiusura. Ci sono anche loro, sponsorizzati dal sindaco, Leoluca Orlando, ad attendere il premier, che prende la loro magliettina e assume l’impegno di affrontare il problema. Fuori, a distanza di sicurezza e sotto l’occhio attento di polizia e carabinieri, un folto gruppo di manifestanti: tra loro insegnanti precari, edili e studenti che urlano “lavoro”. All’uscita del presidente del Consiglio dalla scuola si sente qualche “buffone” al suo indirizzo. “Siamo qui per chiedere i nostri diritti – dice Salvatore Bruno, operaio di 29 anni -.Chiediamo a Renzi di fare rispettare il protocollo di intesa firmato con il Comune di Palermo per promuovere politiche attive del lavoro funzionali ai bisogni occupazionali del settore”.

Rassicurazioni ai lavoratori, sorrisi e strette di mano da parte di un Renzi che per tutta la giornata non dismetterà mai i panni di presidente del Consiglio. neanche quando arriva la domanda sul nervo scoperto del Pd siciliano: le parole del segretario regionale dei democratici, Fausto Raciti, che in un’intervista a LiveSicilia ha recitato il de profundis sul sostegno al governo Crocetta. Renzi, che al suo arrivo si era soffermato pochi istanti con il governatore, presentandosi invece all’uscita, davanti a taccuini e telecamere, accanto al sindaco Orlando, glissa sulla domanda: “Credo che siamo in un luogo istituzionale, le domande al segretario del Pd le facciamo da un’altra parte”. Crocetta liquiderà la questione con un ironico “e chi è Raciti?”.

Alle 11.35, in leggero ritardo sulla tabella di marcia, il corteo di auto sfreccia sotto il sole caldo di Palermo dall’altra parte della città, dove il premier visita, su suggerimento del responsabile Welfare Pd, il ‘siciliano’ Davide Faraone, la Mosaicoon, un’azienda nata nel 2007 e premiata come la migliore start-up d’Italia. “Il Sud – dice – non è solo un elenco di problemi, ma anche un contenitore di straordinarie realtà imprenditoriali”. E allora via, a tutta corsa, verso Mondello a incontrare cda e dipendenti di un’azienda che si occupa di viral video per campagne video pubblicitarie online che raggiungono Pc e smartphone. L’azienda è nata nel 2008, fondata da Ugo Parodi Giusino, palermitano classe 1981 che ha messo in piedi una realtà che oggi nel suo settore è un punto di riferimento internazionale: sul sito di Mosaicoon l’elenco dei ‘clienti’ la dice lunga sulla società sorta a poche centinaia di metri dalla spiaggia di Mondello. Dalla Disney a Microsoft, da Telecom a Wind, da Mc Donald alla Paramount, e ancora da Fiat a Mercedes, da Opel e Land Rover, e poi banche, assicurazioni, produttori di birra, emittenti televisive: tutti a chiedere ad un gruppo di giovani siciliani di produrre video capaci di attirare l’attenzione del web. E cresce, al punto che oggi conta, oltre alla sede di Palermo, anche uffici commerciali aperti a Roma, Milano e Londra. “Questi ragazzi sono innovatori fra gli innovatori”, dice il presidente del Consiglio che si intrattiene con gli ideatori del progetto nella sala riunioni dell’azienda. I responsabili di Mosaicoon rispondono, spiegano, mostrano con orgoglio i risultati dell’azienda, nata e “cresciuta” a Palermo, difendono l’idea di un “Sud possibile”. Tutti elementi che finiscono col far rifletter il premier sul fatto che “l’Italia sul turismo è sempre arrivata tardi”, che “ci manca – dice – una adeguata strategia” e che “c’è bisogno di una grande campagna di comunicazione web, un’operazione di marketing in rete per rilanciare il settore”.

(Ha collaborato Sefy Aiello)

LEGGI SOTTO LA DIRETTA DELLA VISITA DI RENZI

FINE DELLA DIRETTA
13,10 Renzi lascia la Mosaicoon. La visita del premier a Palermo è terminata.

13.00 “In Italia abbiamo il più alto numero di telefonini e il più basso di banda utilizzata”. Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, nel corso della visita agli uffici di ‘Mosaicoon’, azienda che opera nel video-marketing vincitrice di diversi premi per start-up, tra cui anche uno dalla presidenza della Repubblica. “L’Italia è un paese meraviglioso e lo riporteremo dove deve stare, cioè a guidare l’Europa”.

12.03 “La presenza del premier Renzi è un segnale di attenzione per chi investe e fa start-up al Sud”. Lo ha detto Ugo Parodi Giusino, 32 anni, palermitano, amministratore delegato e presidente di Mosaicoon spa (società che si occupa di web marketing fondata a Palermo nel 2007 ) che ha ricevuto il presidente del Consiglio Matteo Renzi che ha voluto visitare la sua azienda. La sede di Mosaicoon è una villa moderna, “adattata” a sede operativa e commerciale nel quartiere marinaro di Mondello in viale Venere. Vi lavora un gruppo di giovani in jeans e t-shirt che studiano e creano le nuove tendenze del web. “Abbiamo sviluppato un sistema operativo per produrre e distribuire video sul web – dice Parodi Giusino – attraverso un network che può raggiungere 800 milioni di utenti. Oggi abbiamo quattro sedi, con noi lavorano circa 60 persone, la maggior parte laureati under 28. Siamo nati in Sicilia e restiamo qui, è bello che le nuove generazioni possano riappropriarsi di questa terra”.

12.00 Il premier Matteo Renzi è giunto nella sede della società Mosaicoon, in viale Venere a Palermo. Renzi ha voluto visitare quest’azienda di grande successo che si occupa di video per campagne video pubblicitarie online che raggiungono Pc e smartphone.

11.59 Parlando con i cronisti a Palermo dei precari della scuola il premier Matteo Renzi ha sottolineato che la questione “e’ difficile, perche’ anni e anni di stratificazione e promesse non mantenute hanno prodotto una situazione unica in Europa rispetto al corpo docente e un senso di frustrazione dei nostri insegnanti”. “Noi abbiamo scelto di mettere la parola fine – ha aggiunto – Tutti coloro i quali hanno assunto un diritto, verso i quali lo Stato ha assunto un’obbligazione, vale a dire quelli che fanno parte delle graduatorie ad esaurimento saranno assunti a settembre del 2015, con il nuovo anno scolastico”. “Pero’ noi chiediamo di cambiare le regole del gioco. E ai docenti e gli insegnati diciamo siamo disponibili a portarvi dentro la scuola in modo definitivo, a mettere fine alla supplentite – ha concluso – ma voi aiutateci a valorizzare il merito. Ci sono insegnanti particolarmente bravi e quelli meno bravi, che vanno aiutati con la formazione continua e permanente. E questo e’ interesse degli insegnanti e delle famiglie”. “Il Sud per me non e’ solo un elenco di problemi. Quando sono stato a Napoli ho visitato una società all’avanguardia nel settore dell’innovazione sugli elicotteri, quando due giorni fa sono andato a Bari ho inaugurato un’azienda che ha 300 persone e lavora nel settore aerospaziale. Oggi a Palermo vado in quella che e’ stata premiata come la migliore start up d’Italia”. Così il premier Renzi ai cronisti. “A Palermo, a Bari e Napoli si possono fare straordinarie realtà di impresa e il nostro obiettivo e’ riuscire a valorizzare e dire grazie a quelle ragazze e ragazzi che ci provano”, ha aggiunto.

11.58 Parlando con i cronisti al termine della cerimonia Renzi ha aggiunto: “Siamo a Brancaccio per tanti motivi, perché è la scuola che consente di far ripartire il Paese, perché è il giorno dell’anniversario di nascita e di morte di padre Pino Puglisi, perché è la scommessa educativa che caratterizza il progetto la buona scuola che deve riguardare tutta Italia, da Milano alla Val D’Aosta alla Puglia”. “Noi vogliamo che tutti gli insegnanti, che tutte le famiglie discutano nei prossimi due mesi con il governo per la prima volta nella storia repubblicana la riforma della scuola – ha proseguito – che non e’ un regolamento che esprime il presidente del Consiglio e un ministro, ma il coinvolgimento in mezzo al cuore delle città. Questo è l’obiettivo per cui siamo venuti a Palermo”. “E’ un’emozione fortissima essere nella scuola che padre Pino Puglisi voleva, che chiese al Comune di Palermo nel 1992 ma non fece in tempo a vedere perché venne ucciso dalla mafia, ma che il presidente della Repubblica Ciampi decise di inaugurare perché è il segno della rivincita e della riscossa”, ha concluso.

11.57 Oggi siamo a Brancaccio nell’inaugurazione dell’anno scolastico per tanti motivi perche’ la scuola che consente di fare ripartire un Paese perche’ e’ il giorno dell’anniversario di nascita e di morte di padre Pino Puglisi perche’ e’ la scommessa educativa che caratterizza il progetto della buona scuola che deve toccare tutta Italia, da Milano a Palermo, dalla Val d’Aosta alla Puglia, noi vogliamo che tutte le insegnanti e gli insegnanti, che tutte le famiglie discutano nei prossimi due mesi delle proposte del governo perche’ per la prima volta nella storia repubblicana la riforma della scuola non e’ un regolamento che scrive il presidente del Consiglio o il ministro e’ uno strumento di coinvolgimento. Questo e’ il motivo per cui siamo qui a Palermo e poi e’ una emozione fortissima essere nella scuola che padre Pino Puglisi voleva, che chiese al comune di Palermo nel ’92, che non fece in tempo a vedere perche’ ucciso dalla mafia ma che il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi decise di inaugurare come segno di riscossa e rivincita dello Stato”.

11.55 “Il sud non è soltanto un elenco di problemi: a Napoli ho visitato una società all’avanguardia nel settore dell’innovazione degli elicotteri, a Bari ho inaugurato un’azienda che da lavoro a 300 persone nel settore aerospaziale e oggi a Palermo, vado in quella che è stata premiata come la migliore start up d’Italia. A Palermo, a Napoli e a Bari si possono fare straordinarie realtà d’impresa e il nostro obiettivo è di riuscire a valorizzarla”. Poi Renzi, uscendo dalla scuola Puglisi, si è soffermato sui docenti precari: “A tutti coloro i quali hanno assunto un diritto vale a dire quelli che fanno parte delle graduatorie a esaurimento dico siamo disponibili a portarvi dentro la scuola in modo definitivo e a smettere con la supplentite, che è stata una delle malattie del settore scolastico, ma voi aiutateci a valorizzare il merito. Questo termine non è una parolaccia”. Secondo il premier la vicenda dei docenti precari “è una storia difficile a causa di anni e anni di stratificazione di promesse non mantenute che hanno prodotto una situazione unica in Europa, infondendo nel nostro corpo docente un sentimento di frustrazione”.

11.53 “Se vi dico Italia qual è la parola che vi viene in mente?” domanda il premier Renzi agli studenti della scuola Pino Puglisi a Brancaccio a Palermo. Un ragazzino risponde: “Alè” . E Renzi scherzando replica: “Se dicevi Forza si andava su tutti i giornali. Per me Italia significa bellezza, questo Paese non sarà bello se non avrà cittadini belli, se questo quartiere Brancaccio non sarà un quartiere più vivibile”.

11.50 Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha colto l’occasione della visita di Matteo Renzi alla scuola di Brancaccio intitolata a Don Pino Puglisi per sollecitare un intervento del Governo affinchè si eviti la chiusura del call center “Accenture”, con il conseguente licenziamento di 262 lavoratori. Il Presidente del Consiglio ha assicurato il suo massimo impegno al Sindaco di Palermo.

Articoli Correlati

11.42 “E ora con Matteo Renzi visitiamo la migliore start up 2013. È nel mezzogiorno. È a Palermo. Si chiama @MosaicoonSpa”. Lo scrive, su Twitter, il plenipotenziario di Renzi in Sicilia Davide Faraone.

11.35 Finita l’iniziativa. Renzi lascia la scuola Puglisi.

11.22 “Nella scuola ci sono 149 mila persone che hanno l’obbligo di essere assunte”. Cosi il premier Renzi inaugurando l’anno scolastico nell’Istituto Pino Puglisi a Palermo.

11.20 “All’interno della scuola è un totale parlarsi con standard diversi. E’ l’ora di finirla con chi enuncia i problemi. è giunto il momento di risolverli. E’ questo lo spirito che anima l’avvio di questo nuovo anno scolastico”.

11.17 “La mafia è ancora forte non solo a Palermo anzi soprattutto al Nord per le sue connessioni economiche. Ma noi siamo qui per farle abbassare la testa. Combatteremo la mafia ogni giorno, cominciando proprio dalle scuole”.

11.15 “Per 2 mesi abbiamo preparato un metodo diverso, con il programma “la buona scuola”. Se vuoi fare la riforma della scuola, intanto ascolta chi alla scuola dedica tanto tempo, le donne e gli uomini che vi lavorano, gli insegnanti. Il paese non tornerà a crescere se la ragioneria dello Stato indovinerà la finanziaria del 2015, ma se tornerà a riavere stima e fiducia verso gli insegnanti”.

11.12 “Ho scritto al presidente del consiglio non so quante volte: nessun segnale. Avevo anche allegato l’appello del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, col quale si richiedeva che il 13 settembre – data dell”omicidio di Stato’ la cui vittima è stata mio figlio Norman – diventasse giornata del merito universitario”. Lo dice Claudio Zarcone, padre del dottorando che quattro anni fa si tolse la vita lanciandosi da una finestra della facoltà di Lettere e Filosofia, a Palermo. Zarcone valuta “giusto e opportuno che Renzi commemori don Pino Puglisi, ma la sensazione che ne ricavo, a pelle, è sul filo della logica – molto renziana – di uno dei suoi tweet, una logica asfittica che come sua punta massima ha centoquaranta caratteri. Commemorare don Pino è certamente il classico ‘minimo sindacale’ per ogni cittadino, figurarsi per me che con lui ho fatto la Prima comunione e l’ho avuto come insegnante di religione per tre anni. Ma quella del premier mi pare una delle sue promozioni da televendita”. “Sono stato ricevuto due volte a Roma dai segretari di due ministri (Carrozza e Giannini), col prevedibile risultato di altrettanti, grevi, silenzi istituzionali. Il ministro Giannini, a Palermo, in occasione della consegna delle pergamene ai nuovi dottori di ricerca, ha rifiutato di incontrarmi. Oggi Norman è il simbolo di un’intera generazione di studenti e precari, definita ‘Generazione Norman’ o, ‘Generazione no future'”. “Nell’urlo accusatorio, ancora purtroppo inascoltato, di mio figlio contro i ‘padroni del Sapere’, i mafiosi di Stato, i nepotisti e i tagliagole legittimati dalle istituzioni, c’è tutta l’ingiustizia – conclude – della quale è capace questa italietta ipocrita di macerie e polvere”.

11.10 Dopo aver partecipato all’inaugurazione dell’anno scolastico nell’istituto ”don Pino Puglisi” a Palermo, il premier Matteo Renzi si recherà a visitare l’azienda Mosaicoon, leader nella produzione di video pubblicitari per il web. La sede dell’azienda è nel quartiere marinaro di Mondello. “Dopo mi fermerò in un’azienda di Palermo che ha vinto il premio della ‘start up’ più innovativa del 2013. Una delle aziende più forti e innovative, a Palermo. Non credete a chi dice che qui non si può far niente. Qui è l’azienda più innovativa d’Italia, e noi andiamo a salutarli”.

11.06 L”’esempio di padre puglisi, la forza delle sue parole e del suo coraggio, quel suo ‘se qualcuno fa qualcosa’, quella testimonianza giunta dalle istituzioni e dalla chiesa, con papa Giovanni Paolo II ad Agrigento, quella partita che sembrava che sembrava sconfitta fu rimessa in campo. Grazie alla passione di uomini e donne che restituirono all’Italia la speranza. Lo Stato deve difendere le persone più brave che ha, ma se siamo qui oggi è perché quel seme ha dato il suo frutto”.

11.03 “La scuola è l’unico vero punto di forza di ogni città”, dice il presidente del Consiglio.

10.56 “Brancaccio oggi è la capitale d’Italia”, esordisce Renzi.

10.53 Sul palco dell’atrio dell’istituto don Pino Puglisi a Palermo vengono premiati gli alunni più meritevoli che hanno ottenuto una borsa di studio. Il premier Matteo Renzi è sul palco e ascolta le motivazioni dei premi lette da una docente e stringe le mani ai bambini delle scuole elementari e medie.

10.52 In corso la contestazione da parte di un centinaio di studenti e insegnanti. a Palermo, nei confronti del premier Matteo Renzi venuto in visita all’istituto comprensivo statale Padre Pino Puglisi in occasione dell’innaugurazione del nuovo anno scolastico. Gli studenti hanno esposto uno striscione con la scritta ‘La casta ora è solo più giovane. Basta passerelle!’. I ragazzi, insieme con alcuni insegnanti precari, manifestano inoltre il loro dissenso verso la nuova riforma del sistema scolastico “che già da una prima lettura delle sue linee guida – dicono – appare essere in totale continuità con le ultime riforme realizzate dai precedenti governi e quindi riassumibile in una sempre maggior privatizzazione delle scuole, in un abbassamento della qualità dell’offerta formativa, nello sfruttamento del lavoro degli studenti e nella precarietà d’insegnamento per la classe docente”.

10.50 Iniziata l’inaugurazione dell’anno scolastico. Renzi, seduto in prima fila, è separato dal presidente della Regione Rosario Crocetta da una sedia vuota.

10.45 Ad attendere il premier Matteo Renzi nell’atrio dell’ istituto don Pino Puglisi a Palermo, ci sono i piccoli alunni della scuola che ospita le classi della materna, primaria e media. All’ingresso figurano due striscioni con scritto ‘Welcome’ ed uno con scritto ”Il pizzo,il Bullismo degli adulti, Gli angeli della legalita’”. Il clima nella sala e’ festoso. Il palco, dove si esibirà l’orchestra, invece, e’ posizionato proprio sotto l’effige che ritrae il Beato Don Pino Puglisi, di cui oggi ricorre in 21/mo anniversario dall’omicidio per mano mafiosa. I ragazzi sono pronti per eseguire l’Inno di Mameli non appena il premier fara’ il suo ingresso nella scuola, mentre fuori ad aspettarlo nel piazzale antistante c’e’ una delegazione di bambini e bambine accompagnati dalle maestre. All’interno della scuola sono presenti rappresentanti delle istituzioni. C’e’ il presidente della Regione Rosario Crocetta, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, l’arcivescovo di Palermo Cardinale Paolo Romeo.

10.35 Ad attendere Renzi ci sono gruppi di precari della scuola che chiedono di essere stabilizzati ma anche vincitori del concorso del 2012, che attendono l’immissione in ruolo. Poco distante un gruppo di disoccupati che per anni ha lavorato nel settore dell’edilizia, invece, rivendicano l’applicazione di un protocollo di intesa stipulato nel 2013 dal Comune di Palermo e dalle associazioni sindacali e di categoria. Daniele Midolo è uno degli insegnanti che da anni lavora con contratti a termine nella scuola, da 28 anni insegna educazione musicale a Catania, così come Antonio Geraci, che di anni ne ha 60 e da 35 è precario. “Chiediamo la stabilizzazione – dicono i due docenti – l’immediata immissione in ruolo. A Matteo Renzi diremo che nella scuola ci sono cattedre vuote”. “Non siamo grasso che cola – gli fa eco Claudia Platania, dell’Anief di Catania, insegnante di musica – è inutile fare concorsi quando da anni nelle scuole insegnano docenti come noi”. I manifestanti hanno striscioni con scritto “Premiate il merito”, “Esclusi senza motivo”. Gli edili sono scesi in piazza con gli elmetti gialli. “Siamo qui per chiedere i nostri diritti – dice Salvatore Bruno, operaio di 29 anni – Chiediamo a Renzi di fare rispettare il protocollo di intesa firmato con il Comune di Palermo per promuovere politiche attive del lavoro funzionali ai bisogni occupazionali del settore”.

PALERMO – Un centinaio di manifestanti tra edili e docenti precari della scuola sta protestando a pochi metri dall’ingresso dell’Istituto don Pino Puglisi a Palermo dove è atteso il premier Matteo Renzi per l’inaugurazione dell’anno scolastico. La polizia ha transennato la zona, gli agenti sono in tenuta antisommossa. Gli edili urlano “lavoro… lavoro”.

Pubblicato il

15 Settembre 2014, 09:40

Condividi sui social