30 Aprile 2016, 05:59
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CATANIA – Bianco e Renzi alla prova dei fatti. Sul banco di prova c’è soprattutto la “leggendaria” Catania-Etna, strada fantasma pensata più di vent’anni fa da Rino Nicolosi che torna alla ribalta ad ogni competizione elettorale ed oggi è ripescata per l’ennesima volta. Sarà quella buona? Sono 700 i milioni previsti nel patto che sarà siglato dal presidente del Consiglio e dal sindaco Enzo Bianco. Ci saranno cospicue somme per il mondo della cultura in grado di dare una boccata d’ossigeno all’attività dell’amministrazione. Ma bisognerà vedere se i progetti presentati oggi resteranno soltanto delle promesse, o si concretizzeranno in opere utili per uscire dalla crisi.
Ci saranno cospicue somme per il mondo della cultura in grado di dare una boccata d’ossigeno all’attività dell’amministrazione. Nello specifico spiega il segretario generale del Comune Antonina Liotta “una rete museale integrata all’interno della quale si realizzerà il Museo Egizio”. Specifiche voci di bilancio, per una somma di circa 10 milioni di euro, riguarderanno invece “provvedimenti contro il rischio idrogeologico, interventi sulla viabilità, la messa in sicurezza della zona industriale”. Inoltre il patto consentirà di “completare il finanziamento per il depuratore per azzerare le infrazioni comunitarie sugli scarichi a mare”. In totale si parla di un’opera da oltre 200 milioni. Tra le aree interessate dalla vagonata di milioni di euro in arrivo ci sono Librino e il porto (con la realizzazione del passiatore).
A fare ben sperare gli amministratori c’è la “spendibilità immediata di circa sessanta milioni di euro” e la possibilità di integrare i finanziamenti previsti per varie opere in via della firma di un altro patto, quello per il Sud con la presidenza della Regione. Parte del finanziamento, invece, riguarderà le infrastrutture. Del resto, il cagionevole stato di salute delle strade siciliane è sotto gli occhi di tutti e non basterà un selfie o un annuncio a tranquillizzare gli animi. La pioggia di finanziamenti in arrivo dovrebbe riguardare anche la superstrada Catania-Etna, un’idea che risale addirittura agli anni della presidenza di Rino Nicolosi.
Il rottamatore insomma pesca tra i padri della Prima Repubblica un progetto fermo al palo da anni. Della superstrada che dovrebbe consentire di collegare la Tangenziale Sud a Nicolosi si era tornato a parlare anche in anni più recenti, l’opera è stata progettata durante la presidenza della provincia targata Raffaele Lombardo. “Me la ero ritrovata alla provincia”, conferma il segretario generale del Comune Antonina Liotta. Così dopo l’idea di rispolverare il ponte sullo stretto, cavallo di battaglia del Movimento per l’Autonomia, adesso si prova a sbloccare la strada di collegamento Etna Sud- tangenziale progettata una decina di anni fa. Un’opera da oltre dodici milioni di euro. Il progetto del primo lotto funzionale dei “Lavori di realizzazione di una strada di collegamento tra la tangenziale di Catania ed Etna Sud per Misterbianco, San Pietro Clarenza, Belpasso e Nicolosi” è stato approvato in Conferenza Speciale di Servizi nel luglio del 2015. Ad agosto dello stesso anno risale l’avviso di avvio del procedimento. Ad ogni modo, per avere un quadro chiaro bisognerà aspettare i prossimi mesi e sperare che sia veramente “la volta buona” e non la solita passerella a uso e consumo dei media.
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30 Aprile 2016, 05:59