Report sulla cassa integrazione |Uil: “Catania luogo simbolo”

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21 Dicembre 2013, 17:28

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FONTE UIL

CATANIA – “Catania si conferma luogo-simbolo dell’emergenza lavoro di questo Paese. E’ infatti tra le 10 province italiane con gli aumenti più alti di Cassa integrazione guadagni (più 27.4 per cento), nel confronto fra i dati gennaio-novembre di quest’anno e lo stesso periodo del 2012. Meno occupati, meno lavoro dignitoso, più precarietà: a dispetto di proclami e annunci, non si vede alcuno spiraglio di ripresa. Ridurre le tasse per dipendenti e pensionati, offrire certezze occupazionali, tagliare risorse alla malapolitica e alla malaburocrazia si deve. Se non ora, quando ?”.

Lo afferma Angelo Mattone, segretario provinciale della Uil di Catania, citando l’undicesimo Rapporto nazionale sulla Cassa integrazione guadagni diffuso dal Servizio politiche del Lavoro Uil. “Particolarmente significativo – aggiunge Mattone – appare il fatto che, analizzando la variazione di Cig per settore produttivo nel solo periodo ottobre-novembre 2013, la Sicilia conosca un incremento del 174,5 per cento (!) in Edilizia. Pare persino evidente che Catania e la Sicilia non potranno ripartire se non sarà avviato, magari proprio con i soldi sottratti ai Palazzi della Politica, un programma straordinario di opere pubbliche vere, realmente utili, che rispondano alla fame di infrastrutture e di sicurezza del territorio e delle costruzioni, pubbliche e private”.

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“E’, comunque, l’impennata complessiva della Cassa integrazione a Catania su base annua – sottolinea il leader della Uil – a imporre un’ulteriore riflessione. Intanto, le cifre. In Sicilia, nel raffronto tra gennaio-novembre 2013 e lo stesso periodo dello scorso anno, la Cig ordinaria è cresciuta del 3.6 per cento mentre sono in calo la Cassa straordinaria e quella in deroga per una media totale del meno 8.5 per cento. In terra d’Etna, invece, la situazione si capovolge: meno 19.1 per la Cassa ordinaria, più 58.8 e 18.5 per la Cig straordinaria e in deroga. In totale, più 27.4 per 7 milioni 646 mila 377 ore autorizzate di Cassa integrazione contro i 6 milioni 220 dello scorso anno”.

“Insomma – conclude Angelo Mattone – se diminuisce la Cassa ordinaria e aumentano le altre, ciò significa che a Catania le imprese preferiscono chiudere piuttosto che ristrutturare. Sta crescendo la desertificazione produttiva, azzerando risorse tecniche e umane che costituiscono non solo il presente ma rappresentano anche il futuro, negato, di questa città e di questa provincia. Il disagio e la disperazione rischiano ormai di apparire come il tratto distintivo di questo territorio. Per questo, la Uil chiede ancora una volta concretezza e confronto alle istituzioni politiche nel rapporto con le parti sociali. Non basta tentare di salvare l’esistente, perché appare chiaro che giocare in difesa non basta e non serve. Europa, Stato, Enti locali trovino coraggio e fantasia per evitare una deriva a Catania tragicamente più evidente che altrove”.

 

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21 Dicembre 2013, 17:28

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