Reset, mafia ed estorsioni |Pippo Zucchero alla sbarra

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16 Aprile 2014, 13:35

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CATANIA – Un’udienza interlocutoria quella che si è svolta oggi per gli imputati della maxi inchiesta Reset che a novembre portò 24 persone ad essere destinatarie di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.  Sono state presentate, infatti, le istanze di partecipazione di costituzione di parte civile di associazioni antiracket e quella del Comune di Catania. Sono state fissate le date per i due filoni del processo: il 7 luglio si svolgerà l’udienza davanti al Gup per le 18 persone che hanno scelto il rito abbreviato. Mentre per i 6, tra cui il capo del gruppo santapaoliano della Stazione, Pippo Zucchero, che hanno optato per il giudizio immediato, il dibattimento si aprirà il prossimo 9 luglio davanti alla prima sezione penale del Tribunale etneo.

I nomi degli imputati che hanno scelto il rito abbreviato: Francesco Arcidiacono, alias «Franco U Salaru», Angelo Mirabile, alias «Angelo u porcu», Antonio Puglisi, alias «Puddisino», Davide Giuseppe Silverio, Alessando Albergo, Marco Arena, Orazio Bonfiglio, alias «Orazio Bassotto», Sebastiano Caruso, alias «Nuccio Tyson», Faro Francesco, alias «Melo Meno», Angelo Gallo, alias «Angelo a ciolla»,  Francesco Liberato, inteso «Franco», Salvatore Mirabella, alias «Turi Palocco», Romano Cristofaro, inteso «Cristian», Alessandro Scalia, Alessandro Vella, Domenico Zuccaro,  alias «Domenico u biondo», Benedetto Zucchero, inteso «Benny» e Bruno Cavarra.

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I sei che saranno processati con il giudizio immediato sono: Giuseppe Zucchero, inteso «Pippo», Giovanni Nizza, alias «Giovanni Banana», Pomponio Agostino, Carmelo Chiantello, inteso «Melo», Carmelo Di Bartolo, alias «Melo Sviluppo»,  Roberto Di Mauro.

Le accuse per tutti gli imputati a vario titolo vanno dall’associazione a delinquere di stampo mafioso, alle estorsioni e usura, a rapine e droga. Si tratta di un processo che simboleggia anche la grande volontà dell’ufficio guidato da Giovanni Salvi di dare una accelerazione alla macchina della giustizia. I 24 soggetti coinvolti nell’inchiesta condotta dalla Finanza e affidata al coordinamento dei sostituti Jole Boscarino e Andrea Bonomo, infatti, in meno di un anno sono passati dalla veste di indagati a imputati. Nel marzo del 2013 alcuni delle menti criminali del gruppo della stazione era sotto intercettazione della Dda Etnea e,.adesso, si trovano davanti a dei giudici che emetteranno una sentenza. Una celerità dovuta anche al fatto che l’impianto accusatorio dell’ordinanza di custodia cautelare fu interamente confermato dal Riesame. Nessun capo di imputazione venne annullato dal Tribunale della Libertà, da qui la decisione della Procura di chiedere il giudizio immediato degli imputati.

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16 Aprile 2014, 13:35

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