13 Ottobre 2018, 13:45
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PALERMO – Da oggi stop agli straordinari, specie ai lavori senza copertura, blocco dei servizi di sabato e domenica, niente attività fuori dal normale al cimitero o al canile e, in caso di urgenza, le ore andranno a recupero. La Reset alza bandiera bianca e, dopo aver letto il bilancio di previsione 2018 approvato dalla giunta Orlando e che sarà all’esame del consiglio comunale probabilmente a novembre, decide di fermare tutte le attività non indispensabili e che non si sa se verranno pagate.
In una nota inviata ieri ai sindacati l’amministratore della consortile, Antonio Perniciaro, mette nero su bianco che i 31 milioni di euro previsti nella manovra non bastano per far fronte a tutte le spese: mancano all’appello almeno tre milioni rispetto all’anno scorso e due rispetto a quanto deciso da Sala delle Lapidi nel marzo del 2017. Un ammanco che impone agli amministratori “operazioni correttive di contenimento dei costi finalizzate a salvaguardare l’equilibrio economico finanziario aziendale”.
La Reset si dice pronta a dialogare col Comune e con i sindacati, convocati per mercoledì prossimo, ma intanto impone ai suoi dipendenti di lavorare solo per 34 ore alla settimana in attesa che il bilancio venga approvato e si capisca alla fine quanti soldi ci saranno. Da lunedì, inoltre, i dipendenti dovranno godere delle ex festività soppresse e dei permessi retribuiti entro il 31 dicembre che hanno un valore totale di un milione di euro. Il punto è che adesso bisognerà tagliare tutto il tagliabile, visto che varie attività erano già state programmate e il rischio è che finiscano con l’essere prive di copertura.
Il sindaco Orlando, in una nota ufficiale di qualche giorno fa, aveva rassicurato sindacati e dipendenti sul fatto che i fondi sarebbero stati trovati in fase di assestamento, ma intanto l’azienda è dovuta correre ai ripari. “Abbiamo avuto informazioni preliminari – spiega a Livesicilia Antonio Perniciaro – ma c’è stata un’indicazione in giunta di stanziare 31 milioni per Reset. Una cifra inferiore di due milioni rispetto a quanto deliberato dal consiglio per il biennio 2017-2017 e di tre rispetto al consuntivo degli stanziamenti 2017. Era previsto un percorso di crescita per un graduale recupero delle ore dei dipendenti, avevamo ricevuto rassicurazioni sulla stabilizzazione degli stanziamenti e la gestione aziendale, su input del socio, era stata quindi programmata in tal senso. Il taglio invece comporta problemi grandissimi, perché non abbiamo il tempo per recuperare: abbiamo un capitale sociale fragile, se questi milioni in meno si tramutassero in perdita economica si metterebbe a rischio l’esistenza stessa della società, dimezzando il capitale sociale. Se il taglio venisse confermato, dovremo adottare ulteriori misure: attendiamo il pronunciamento del consiglio comunale”.
“Bisogna trovare una soluzione soprattutto per non penalizzare i servizi essenziali come quelli cimiteriali – dice Giulio Tantillo, capogruppo di Forza Italia – Gli impegni con i lavoratori vanno mantenuti e il contratto di servizio sarà oggetto di discussione in sede di Bilancio, ascolteremo tutti ma il consiglio sovrano, con senso di responsabilità, dovrà trovare una soluzione per garantire i servizi i lavoratori nel rispetto della delibera 7 del 15 marzo 2017 con la quale sono stati riconosciuti alla Reset dei fondi aggiuntivi per un totale di 33 milioni: questa è la base dalla quale bisogna partire”.
I sindacati però sono già sul piede di guerra. “Dopo la tensione dei giorni scorsi, le rassicurazioni del sindaco, che però necessitano di un atto definitivo in consiglio comunale, e la richiesta di convocazione nelle commissioni Bilancio e Partecipate, le tre note trasmesse dall’azienda appaiono quanto meno intempestive – dice Salvo Barone di Asia-Uil Trasporti – Come può un amministratore, dopo che ha sottoscritto un contratto di servizio di neanche 30 milioni di euro, notevolmente al di sotto del capito di bilancio del pruriennale, che ha amministrato un’azienda pubblica come se fosse quella di famiglia, dove le corrette relazioni sindacali sono un lontano miraggio, oggi in un momento di evidente difficoltà, convocare un tavolo sindacale? Come può un’azienda che non ha mai comunicato alle organizzazioni nessuna sottoscrizione di contratti con le altre partecipate, non ha mai parlato con la Rsa dell’organizzazione del lavoro, e quindi anche delle ore di straordinario da distribuire ai lavoratori, informare le organizzazioni del relativo blocco? Come può un’azienda obbligare i lavoratori a programmare permessi e festività soppresse, completamente in contrapposizione con quanto stabilito dal Ccnl, quando la causa è la stessa scelta della firma del contratto di servizio? Come può un’azienda che attribuisce livelli superiori di inquadramento a “tempo” a pochi eletti, comunicare ai lavoratori dei cimiteri, dei canili e di tutte le altre aree che per anni hanno svolto mansioni superiori, che per loro adesso non ci sarà neanche più lo straordinario? Abbiamo come l’impressione che ci sia una nave allo deriva, in cui il capitano ha vissuto con i suoi eletti neella stanza più bella, ed essendosi accorto che sta per affondare vorrebbe fare salire a bordo i marinai ammassati sulla stiva, per annegare tutti insieme. Un vero capitano abbandona la nave per ultimo e salva i propri marinai. Lo strumento dello straordinario è stato per questa gestione un modo per accontentare e sopperire alle tante imperfezioni da regolarizzare, ore mancanti per il raggiungimento del full-time e inquadramento, con scelte rigorosamente unilaterali ed inique. Si paventa il rischio di una perdita di bilancio, ma chi è causa del suo male pianga se stesso. Dai sindacati nessuna altra disponibilità. Sappiamo cosa fare per tutelare i lavoratori, non gli amministratori”.
“Il caso Reset deve essere affrontato immediatamente, altrimenti a rimetterci in primis sarà la città che subirà una riduzione dei servizi essenziali – dice Massimo Giaconia di Palermo 2022 – Nelle ultime riunioni di maggioranza con il sindaco ho manifestato preoccupazione per il caso Reset, bisogna risolverlo nel rispetto dell’accordo sindacale del dicembre 2014. É indubbia la necessità di apportare le necessarie modifiche al capitolo di spesa Reset già in sede di approvazione del bilancio 2018/2019, ma già da subito é fondamentale istituire la famosa “Cabina di Regia” delle partecipate alla quale assegnare il compito di modificare i contratti di servizi e riattivare la mobilità inter-aziendale, utile anche per colmare i vuoti di organico in aziende come Amat e Rap. Sono certo che amministrazione e maggioranza si faranno trovare pronti”.
“La solita strategia del presidente Reset per istigare i lavoratori contro la politica, e ottenere quanto richiesto nel bilancio, e la dimostrazione è che i dipendenti non lamentano le scelte dell’amministratore unico ma quelle della politica locale – dice Ottavio Zacco di Sicilia Futura – Strategia inutile che crea disagi alla città, soprattutto ai servizi cimiteriali comunali già in agonia e che creano anche una riduzione delle entrate al Comune, in quanto il forno crematorio passerebbe da una media di cinque salme a tre giornaliere. Una strategia inutile perché il problema è stato già affrontato in sede di riunione di maggioranza con il sindaco e la volontà del consiglio comunale è quello di trovare le risorse necessarie per Reset e garantire i lavoratori che in questi anni hanno dimostrato una crescita professionale e attaccamento all’azienda”.
“Non bisogna più perdere tempo e trovare immediatamente una soluzione all’ennesima problematica che ogni anno la Reset lamenta – dice Sandro Terrani del Mov139 – Bisogna rispettare l’accordo del dicembre 2014 per mettere a regime una società che oramai svolge servizi essenziali per la città, come quelli cimiteriali, manutenzione del verde e delle spiagge. Infatti mancano i 3 milioni dell’anno 2017 e i 2 milioni che il Consiglio Comunale ha inserito nella delibera approvata. Il Consiglio comunale farà la sua parte affinché la società non rischi che questi milioni in meno si trasformino in perdita economica, tale da mettere a rischio la stessa esistenza della società, poiche si ridurrebbe il capitale sociale”.
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13 Ottobre 2018, 13:45