03 Gennaio 2019, 19:51
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PALERMO – Un incontro urgente, o sarà protesta. L’ultimatum è dei sindacati della Reset, la consortile del comune di Palermo, lanciato per chiedere il rispetto degli accordi ma anche rassicurazioni su livelli occupazioni e ore settimanali. A scatenare la rabbia l’indiscrezione secondo cui il contratto di servizio 2019 non garantirebbe i soldi necessari per coprire tutte le spese programmate
“Preoccupa, e non convince affatto, che eventuali differenze economiche possano essere recuperate con servizi richiesti da altre partecipate del Comune, tenuto conto che l’esperienza sinora vissuta ha dimostrato l’esatto contrario – dicono Cgil, Cisl, Uil, Asia-Uiltrasporti e Cisal – Le lavoratrici e i lavoratori Reset, malgrado gli enormi sacrifici che gli stessi hanno portato avanti sino ad oggi, continuano ad essere gli unici dipendenti tra le partecipate comunali a pagare il prezzo più alto per la sopravvivenza della propria azienda”.
“Le condizioni contrattuali ante Reset non sono state ancora ripristinate, manca una riorganizzazione aziendale finalizzata a una migliore organizzazione del lavoro e prosegue la discriminazione in atto tra dipendenti di diversi settori, con il blocco dello straordinario e la programmazione di Rol e festività soppresse per alcuni e mantenimento degli stessi per gli altri – dicono ancora i sindacati – L’insostenibilità delle condizioni non può che confermare lo stato di agitazione già avviato non escludendo, in caso della mancata convocazione, possibili azioni di protesta”.
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03 Gennaio 2019, 19:51