28 Marzo 2017, 05:59
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PALERMO – “Da quando mi sono insediato, abbiamo fatto un ottimo lavoro, in sintonia col ministro Lorenzin e l’assessore Gucciardi. Il 4 aprile sarà il giorno buono: il governo centrale darà il via libera alla nuova rete ospedaliera”. Il “fresco” sottosegretario Davide Faraone conferma le buone notizie provenienti da Roma. “Presto si partirà con le prime immissioni in ruolo”.
Assunzioni molto attese. Anche troppo, visto che sono state annunciate ormai due anni fa. Possiamo finalmente dare una data certa?
“Intanto dobbiamo precisare che si andrà per gradi. Già nei giorni successivi all’approvazione della rete, che arriverà come detto il 4 aprile, si potrà procedere con le stabilizzazioni e il ricorso alla mobilità”.
E i concorsi?
“I primi credo che potranno partire per l’estate”
I dubbi restano tanti, però, tra gli addetti ai lavori. I tempi, secondo molti, potrebbero essere assai più lunghi…
“Noi intanto abbiamo evitato gli errori del passato. Quando, cioè, si lavorava a reti ospedaliere senza alcun dialogo col governo nazionale. Col risultato che i documenti che arrivavano a Roma venivano rigettati o stravolti dai Ministeri. Stavolta è tutto diverso: abbiamo lavorato in sinergia. E ciò che è arrivato sui tavoli dell’esecutivo centrale è il frutto di questa intesa”.
Cosa cambierà rispetto alla rete stilata dall’assessorato regionale?
“Come dicevo, le modifiche sono state apportate in corso d’opera. E vorrei precisare che parliamo di ‘rete territoriale’. Una rete, cioè, che punta anche al potenziamento di presidi come ad esempio i Pta, che hanno il compito di sgravare i pronto soccorso e gli ospedali dal peso di un afflusso esagerato e di svuotare le liste d’attesa”.
Insomma, che rete sarà quella che darà vita alla nuova Sanità regionale?
“Sarà una rete frutto di un cambiamento di prospettiva: non più frutto dei desiderata della politica e dei primariati da garantire, ma che scaturisce dal basso, ossia dalle necessità del territorio”.
Che significa?
“Le faccio un esempio: abbiamo deciso di potenziare l’ospedale di Modica perché vicino a Pozzallo, Comune che è costantemente meta di sbarchi. In Sicilia, del resto, arriva il 65 per cento dei migranti che sbarcano in Europa. È giusto che la Regione chieda compensazioni”.
Chiaro. Ma alla fine accontenterete tanti: non chiuderete nessun ospedale, se non ho capito male…
“Non sarà chiusa nessuna struttura, ma sarà riqualificata sulla base delle funzioni utili all’equilibrio territoriale. Un riequilibrio che va cercato anche altrove”.
Cioè?
“Penso alla formazione. Noi facciamo specializzare medici o tecnici in un numero inferiore rispetto a quello che servirebbe davvero. Penso ad esempio agli anestesisti”.
Intanto, la Sanità è scossa da altri problemi. I titolari dei laboratori d’analisi, ad esempio, hanno lanciato un allarme: se le Asp insisteranno nel richiedere indietro le somme incassate col vecchio tariffario regionale, un intero settore rischia di fallire.
“E’ un tema per noi molto importante. E si sta operando in due direzioni: intanto, l’introduzione dei nuovi Lea consentirà di rivedere le tariffe e le prestazioni, con un vantaggio per i centri, anche perché queste verranno aggiornate ogni anno. Sulla questione del tariffario regionale sta intervenendo l’assessorato regionale, competente in materia. Il confronto con Gucciardi è stato costante e si è d’accordo sul fatto di cercare vie che non siano vessatorie nei confronti dei titolari delle strutture”.
In che modo pensate allora di risolvere la questione?
“E’ già stato istituito un tavolo in assessorato proprio su questo tema. Servirà anche per verificare le situazioni una per una. Sono certo che le restituzioni potranno essere riviste, ma al ribasso, provando a venire incontro ai laboratori e in attesa anche dell’esito di alcuni ricorsi pendenti di fronte al Tar. Anche in questo caso eviteremo errori del passato”.
Quali?
“Penso ad esempio al fatto di giungere a certe decisioni senza alcuna concertazione, in qualche caso interrompendo l’erogazione dei fondi persino alla fonte. Non dovrà succedere. Dovremo trovare una soluzione, tutti insieme”.
A proposito di andare “tutti insieme”. Come si sta muovendo la Sicilia riguardo alla delicata questione dei vaccini?
“Ecco, in questo caso siamo un po’ preoccupati. I dati relativi ai vaccini, in Italia, sono critici, soprattutto per alcuni casi come il morbillo e la meningite. Stiamo lavorando proprio per evitare che ogni Regione vada per conto suo. Anche la Sicilia dovrà stare dentro una programmazione che prevede una intensificazione delle attività di sensibilizzazione”.
Altra questione scottante della Sanità siciliana, le condizioni in cui versano gli ospedali siciliani: organici ridotti e aggressioni troppo frequenti.
“Questo si lega alla questione della rete ospedaliera. Se riesci a svuotare i pronto soccorso, riduci di molto i casi di quel tipo. E riesci anche a creare un ambiente migliore per i medici, così da ridurre anche gli errori”.
A proposito, su questo argomento avete approvato a Roma una legge sulla responsabilità dei medici. Qual è lo spirito di quella legge?
“Quello di cercare un equilibrio tra il riconoscimento dei diritti dei cittadini e la necessità di evitare il terrore dei medici. Abbiamo disciplinato un settore che era assai confuso. In quest’ottica, stiamo anche lavorando al riordino dell’Ordine dei medici e di quelle professioni che ancora non hanno un albo: penso ai fisioterapisti, agli osteopati e ad altre categorie”.
Si cambia, insomma. A cominciare da lei, che ha cambiato ruolo: da sottosegretario all’istruzione a sottosegretario alla Sanità. Come si trova in questa nuova veste?
“Mi sto impegnando per fare il possibile. E sto cercando di coinvolgere tanta gente. Non a caso il prossimo 7 aprile a Caltanissetta organizzeremo ‘Cambiamenti’: un evento incentrato proprio sulla Sanità e al quale interverranno medici, infermieri, sindacati, studenti previsto per il 7 aprile. Seguirà gli altri appuntamenti già svolti in giro per la Sicilia. Dal ‘pensatoio di Palermo’, all’incontro su Economia e lavoro col ministro De Vincenti a Siracusa a quello di ieri a Messina con Delrio sul tema delle infrastrutture e della mobilità”.
Il 7 aprile. Tre giorni prima, dovrebbe arrivare questo via libera alla rete.
“Arriverà. E finalmente potremo aprire la stagione dei tanto attesi concorsi nella Sanità siciliana”.
Siamo sicuri, stavolta?
“Stavolta sì. È la volta buona”.
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28 Marzo 2017, 05:59