08 Settembre 2020, 17:15
2 min di lettura
TRAPANI – I giudici del Tribunale del Riesame si erano riservati di dare risposta entro domani ma stamattina hanno anticipato i tempi e annullato il divieto di dimora nei Comuni di Erice e Trapani, nei confronti della sindaca di Erice, Daniela Toscano, coinvolta nel cosiddetto “scandalo dei parcheggi ad Erice” ed accusata, anche, di abuso di ufficio e calunnia assieme al fratello Massimo (ai tempi consigliere comunale a Trapani, sospeso dall’incarico per provvedimento prefettizio) e il marito, Francesco Paolo Rallo, sottoposto a misura di divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa.
L’indagine scaturì da una denuncia circostanziata presentata da un imprenditore trapanese che fornì agli inquirenti materiale probatorio utile ad aprire un faldone d’inchiesta. Secondo l’accusa la sindaca, in concorso con il fratello e nell’interesse economico di quest’ultimo, abusando della sua funzione, avrebbe esercitato pressioni sugli uffici comunali allo scopo di fare rilasciare le autorizzazioni per l’apertura di un parcheggio, sul lungomare ericino, gestito da una società della quale il fratello, Massimo Toscano Pecorella, era socio occulto.
Il divieto di dimora nella sola città di Trapani scattò anche per lui ma il provvedimento restrittivo venne revocato sempre dal Riesame lo scorso 30 luglio. Massimo Toscano, comunque, ha preferito non avvalersi della possibilità di ritornare a sedere fra gli scranni del consiglio comunale di Trapani e, al suo posto, s’è insediata la giovane Azzurra Tranchida moglie del giocatore della Pallacanestro Trapani, Andrea Renzi.
La sindaca, che si trova tutt’ora sospesa, secondo quanto previsto dalla Legge Severino, per provvedimento prefettizio (e che sarà revocato quanto prima, alla luce dell’odierna decisione del Riesame), raggiunta telefonicamente ha voluto rilasciare una veloce dichiarazione: “La pronuncia del Riesame segue quella del 30 luglio scorso con la quale era stata annullata l’ordinanza del GIP, limitatamente alla posizione di mio fratello, e rigettato l’appello proposto dal PM che aveva chiesto l’aggravamento della misura cautelare mediante la sottoposizione della sottoscritta al regime degli arresti domiciliari. La vicenda processuale ha duramente colpito sia me che la mia famiglia ma non ha fatto venire meno in me lo spirito combattivo e ciò nella consapevolezza di avere operato sempre nel rispetto della Legge e soprattutto dei principi morali che mi hanno sempre accompagnato nel mio percorso di vita, compreso quello politico-amministrativo. In questo particolare momento posso solo rinnovare la mia fiducia nella magistratura cui, nell’ipotesi in cui dovessi affrontare il processo, ripongo la massima stima. Compiute le incombenze burocratiche mi rimetterò al servizio della comunità ericina che, per fortuna, non si è fermata ed ha proseguito il suo percorso di crescita e rinascita, percorso che in questi due mesi estivi è stato portato avanti egregiamente dal Vice Sindaco e dalla Giunta municipale”.
Pubblicato il
08 Settembre 2020, 17:15