08 Dicembre 2016, 19:44
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MESSINA – Una mostra sui luoghi e i miti del Mediterraneo, che espone pezzi del Mart di Rovereto, darà il via domani all’apertura del nuovo museo di Messina, uno dei più grandi del Mezzogiorno. Il museo riapre con una nuova sistemazione espositiva dopo la conclusione dei lavori di restauro della sede storica nella filanda Mellinghoff Barbera. Il progetto, finanziato con fondi europei e realizzati con due cantieri aperti nel 2013, ha ricavato uno spazio destinato alle mostre temporanee e ha destinato un’ala dell’antica filanda all’esposizione di una grande patrimonio artistico.
Sorto dopo il terremoto del 1908, il museo contiene quasi ottomila opere d’arte e numerosi pezzi di architettura urbana sopravvissuti al terremoto, finora depositati all’esterno della struttura. Tra le opere più importanti spiccano due tavole di Antonello da Messina, “La resurrezione di Lazzaro” di Caravaggio, la statua del Nettuno di Montorsoli allievo di Michelangelo, un’edicola del XV secolo attribuita a Antonello Gagini recuperata dalla chiesa di San Francesco.
“Il nuovo museo di Messina racconta la storia di una città perduta nel sisma del 1908. Ne racchiude la memoria e l’identità, ricostruisce come in un articolato palinsesto le vicende storiche e artistiche che hanno segnato Messina nel dialogo con i centri artistici dell’Italia e l’Europa”. Lo ha detto l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’identità siciliana, Carlo Vermiglio, che il 9 dicembre presenzierà all’apertura del nuovo museo. “E’ anche attraverso questo legame con la città – ha aggiunto – che il museo potrà diventare un traino e il punto focale per un rilancio di questo territorio alimentando un’economia della cultura che intende misurarsi con nuove sfide e innovativi modelli di sviluppo”.
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08 Dicembre 2016, 19:44