27 Luglio 2016, 17:29
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PALERMO – Riapre al pubblico la parte più rilevante del Museo Archeologico “Antonino Salinas“, il più antico museo della Sicilia. E, durante il periodo estivo e fino alla fine di ottobre, sarà visitabile gratuitamente. La nuova esposizione si snoda attorno ai due chiostri dove sono allestite alcune delle opere più celebri, come le sculture architettoniche selinuntine, i sarcofagi fenici della Cannita, la statua colossale di Zeus da Solunto, alcuni straordinari vasi figurati dalla necropoli di Agrigento, le splendide oreficerie dalla necropoli di Tindari e la collezione del console inglese Robert Fagan che comprende anche un frammento del fregio orientale del Partenone.
L’allestimento, che riflette i risultati emersi dalla più aggiornata ricerca scientifica, è stato messo a punto grazie all’apporto di un comitato scientifico composto da studiosi di diverse istituzioni italiane e straniere, al contributo di tanti specialisti e al fondamentale lavoro del personale tecnico e scientifico del Museo stesso, del Dipartimento dei Beni Culturali e del Centro Regionale per il Restauro e la Progettazione.
“Con l’apertura del Museo Salinas viene restituita ai cittadini di Palermo e alla comunità internazionale un’istituzione culturale che ha accompagnato e interpretato la storia del nostro Paese per più di due secoli – sottolinea l’Assessore Carlo Vermiglio -. Un museo che attraverso i suoi tesori racconta contesti storici e percorsi culturali di epoche passate, ma ancora ben presenti nella cultura del nostro tempo che dalla storia può attingere valori e strumenti di pensiero e riflessione. Dopo il Villino Favaloro, il Villino Florio, Castello a mare e il Museo “Marconi” di Himera, solo per quanto concerne Palermo e la sua provincia, con la riapertura del Salinas questa Amministrazione vuole esprimere un indirizzo che fa della cultura l’asset per lo sviluppo anche economico e sociale dell’intera Regione. Abbiamo già individuato nel Patto per il Sud-Sicilia la linea di finanziamento per l’allestimento della restante parte dell’esposizione che è già delineata e progettata nei dettagli, così da restituire alla comunità, integralmente, la sua più antica istituzione museale e culturale”.
“Ultimati gli imponenti lavori di restauro che hanno interessato l’intero complesso monumentale della seicentesca Casa dei Padri Filippini all’Olivella – sottolinea il direttore Francesca Spatafora – si è deciso di condividere con la comunità un primo importante traguardo, l’apertura della parte più rilevante della nuova esposizione che comprende oltre 2000 tra opere e reperti. Accanto alle più note collezioni storiche, la maggior parte delle quali integralmente restaurate, circa il 30 per cento dei reperti sono per la prima volta inseriti nel percorso espositivo permanente, tra i quali le decorazioni architettoniche dei templi agrigentini che conservano l’originaria policromia. Anche durate la sua chiusura questa istituzione ha mostrato di volere essere un luogo vivo e partecipato che, attraverso le nuove forme di comunicazione, ha attratto un pubblico numeroso e diversificato stabilendo un dialogo dinamico con la città e il suo territorio . Oggi più che mai proseguiremo su questa strada”.
“La riapertura al pubblico del Museo Archeologico Antonino Salinas è un importante tassello di quel percorso per cui Palermo offre sempre più attività e luoghi di cultura, facendone strumenti per lo sviluppo sociale ed economico della città – spiega il sindaco Leoluca Orlando. Desidero ringraziare quanti hanno reso possibile questo importante risultato che, sono certo, contribuirà ad ulteriormente arricchire l’offerta culturale per i palermitani e i turisti che affollano il centro.”
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27 Luglio 2016, 17:29