“Riciclaggio di denaro”| Imprenditore condannato

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29 Giugno 2016, 19:46

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PALERMO – Cade l’accusa di intestazione fittizia di beni, ma regge quella di riciclaggio. E arriva una condanna a quattro anni per Giampiero Specchiarello. Una condanna che il legale della difesa, l’avvocato Giacono Frazzitta, definisce “paradossale”: “Appelleremo una sentenza che ci sorprende, visto che i suoi eventuali correi sono stati assolti con sentenza passata in giudicato”.

Il riferimento è a Guido Spina e Giovanni Pecoraro. Il primo è stato condannato ma solo per una vicenda di gioco clandestino. Il secondo è stato scagionato da tutte le accuse. L’ex responsabile del settore giovanile del Palermo calcio e procuratore sportivo è stato assolto con formula piena dalle ipotesi di intestazione fittizia e riciclaggio.

L’inchiesta era partita dai file trovati nel computer di Pippo Provenzano, condannato in un altro processo. Durante una perquisizione gli trovarono la contabilità delle scommesse clandestine. I guai giudiziari per Giovanni Pecoraro e per il cognato Specchiarello, invece, ruotavano alla gestione di un’impresa edile che, secondo l’accusa, sarebbe stata finanziata da Guido Spina, già condannato per traffico di droga, fabbricazione di documenti falsi ed evasione, e considerato l’uomo forte della mafia allo Zen. Impostazione che, però, non resse.

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Specchiarello aveva scelto di essere processato con il rito ordinario. Ecco perché la sua posizione era stata separata dagli altri imputati. Stessa cosa per Nicolò Ferrara che è stato oggi condannato a sei mesi per il gioco clandestino in continuazione con una precedente condanna.

 

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29 Giugno 2016, 19:46

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