“Ricordo di un Papa guerriero”

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01 Maggio 2011, 01:05

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Vittorio Sgarbi, ha rilasciato una breve intervista a Live Sicilia per ricordare l’operato teologico e umano di Karol Wojtyla,  

Spesso il Papa è stato accusato di avere posizioni intransigenti, a prescindere dalla sua apertura mediatica, condivide?
“E’ stato un Papa che ha mantenuto un approccio tradizionale su argomenti come il matrimonio, la famiglia, i giovani e la sessualità, temi di cui si occupa la Chiesa in prima linea e su cui non discuto. E’ stato un Papa, però, che ha intrapreso battaglie di importante  rilevanza storica. Significative, infatti, sono state le sue prese di posizioni contro la mafia, contro particolari sistemi di potere. Le sue azioni sono state accompagnate da una certa capacità di comunicazione e mediazione”.

Nelle sue encicliche molti leggono il disprezzo della ragione in quanto tale. Che ne pensa?
“ E’ chiaro che per chi, come la Chiesa e gli uomini di Chiesa, si occupa di cose metafisiche, la ragione assume una posizione marginale a volte quasi antitetica alla fede. Appare, però, riduttivo parlare di fede o ragione, l’una potrebbe non escludere l’altra, lo dimostra lo stesso operato di Papa Wojtyla, un uomo di fede che ha cercato di dare grande rilevanza all’uomo del suo tempo e alle loro problematiche”.

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Qual è il suo giudizio complessivo sul suo operato?
“ Ha vissuto in un particolare periodo storico e ha cercato di essere determinante durante gli anni in cui ha operato. Particolarmente rilevanti sono state le sue battaglie contro il comunismo e l’oppressione politica di alcuni sistemi”.

E’ d’accordo sulla beatificazione del Papa?
“Non posso certo erigermi a giudice per decidere se sia giusto o meno fare santo qualcuno, men che meno un Papa. Al massimo posso giudicare me stesso”.

Cosima Ticali

Pubblicato il

01 Maggio 2011, 01:05

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