07 Maggio 2016, 18:15
2 min di lettura
Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta dell’ex assessore regionale Ester Bonafede sul tema relativo alla ricostituzione di un partito di centro in Sicilia.
Leggo di un vento che spira portando esponenti della vita politica isolana il Centro. Un Centro che e’l luogo della politica caratterizzato dalla moderazione e dalla comprensione del valore fondamentale della persona e della sua identità nella società. Altra cosa e’ il “centrismo” che come tutti gli “ismi e ‘ una definizione che sia per i sistemi politici, che per le teorie economiche e per le esperienze storiche in genere, e’ il tratto della degradazione del significato primitivo della parola da cui deriva .
Bene ha fatto Totò Lentini, persona che conosco e stimo, benvoluta dalla gente che gli riconosce le qualita’ di uomo e politico laborioso ed onesto, a precisare la Sua adesione al Progetto di Centro dell’ Area Popolare voluto dai leader nazionali Lorenzo Cesa ed Angelino Alfano. La mia militanza convinta e coerente senza tentennamenti, mi porta a sostenere che bisogna resistere nell’intento di una ricostuzione perfetta della casa dei moderati, per riconquistare i delusi ed i disillusi della politica ed offrire la speranza di un’identificazione del cittadino nei valori cristiani di quel centro che, superate le approssimazioni e le tensioni disgregative del passato, possa guardare all’orizzonte della conquista di un spazio voluto dagli italiani e dai siciliani: lo spazio della democrazia e del bene comune.
In fondo” Rivoluzione ” non significa sovversione bensì “mutamento” o meglio “moto costante intorno ad un corpo di riferimento” ed allora la vera rivoluzione è insistere su questo moto costante verso un’ idea, che per fortuna e’ ancora anche un ideale: la democrazia. Che sia laica o sia cristiana. Al di la’ della collocazione parlamentare che oggi vede contorni spesso labili, di cui un sintomo è lo spostamento a volte indistinto di deputati regionali da un’ area all’ altra dell Assemblea Parlamentare, procurando confusione e distrazione nel cittadino e domani nell’ elettore, il Centro, come sosteneva giustamente De Gasperi, e’ (..)il luogo della qualita’ della politica intesa come democrazia ed il Popolo si serva del potere del voto per affermare i diritti.(…)
La societa’ civile, soffocata dai bisogni, dalla mancanza di lavoro, dalla carenza dei servizi essenziali, dal disorientamento dei costumi e del rigore morale, dall’assenza dell’ etica della politica, sono sicura che trovera nel Centro e non nel centrismo, l’ elemento d’identita collettiva che, mai come adesso, serve ad affermare la Patria, La Famiglia, la Liberta’: in una sola parola la Democrazia.
Pubblicato il
07 Maggio 2016, 18:15