02 Febbraio 2011, 16:12
2 min di lettura
E la commissione disse “no”… La commissione Affari istituzionali dell’Ars nella seduta di stamani ha sonoramente bocciato il ddl (relatore Giovanni Barbagallo, del Pd) che prevede la riduzione del numero dei parlamentari regionali da 90 a 70. Il disegno di legge, secondo quanto reso noto dal presidente della commissione Riccardo Minardo, ha ottenuto 9 voti contrari e 3 sì, tutti del Partito democratico.
“La Sicilia, e per essa l’Assemblea regionale siciliana – si legge nella relazione di Barbagallo – non può sottrarsi alla necessità di dare vita ad una politica di rigore e di sana amministrazione, sia per recepire la forte richiesta proveniente in tal senso dai cittadini, sia per introdurre elementi di modernizzazione volti a creare apparati, uffici e strutture meno elefantiache, tali da pesare in maniera proporzionata ed accettabile sulle pubbliche finanze regionali”.
“Siamo favorevoli alla riduzione del numero dei parlamentari – replica Raimondo Torregrossa del Pdl – ma solo se inserita in un contesto più ampio di riforma dello Statuto. Se varata da sola è una riforma che non ha senso, non possiamo correre dietro le sirene di turno. Pensiamo intanto alla riduzione degli sprechi che ci sono in altri rami dell’amministrazione, come nei gabinetti degli assessori, pensiamo ai soldi spesi per consulenze…” .
Dello stesso avviso Toto Cordaro del Pid, che sottolinea: “Non è passando da 90 a 70 parlamentari, o 80 come prevedeva un emendamento, che si risolve il problema dei costi”.
“I costi della democrazia – spiega Cordaro – sono sempre legittimi, facciamo invece delle valutazioni sulla macchina burocratica. Basta pensare a quanto costano le consulenze esterne nei gabinetti degli assessorati regionali, ai contratti dell’alta burocrazia regionale”. “Non è poi possibile – aggiunge – pensare che a Enna si elegga un solo deputato o che a Ragusa e Siracusa se ne eleggano due, verrebbe meno il principio della rappresentanza popolare. Altra cosa è ripensare i collegi, senza però scendere al di sotto dei tre deputati per circoscrizione elettorale”.
Parlare solo di riduzione del numero di parlamentari per Cordaro si traduce quindi in un esercizio di “qualunquismo morale” e rilancia : “sono pronto, anche in qualità di segretario della commissione, a ripartire dalla riforma dello Statuto già da domani”.
Pubblicato il
02 Febbraio 2011, 16:12