Cronaca

Riesame, accolto l’appello dei pm: domiciliari per il sindaco di Paternò

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30 Settembre 2024, 12:31

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CATANIA – La vicenda su mafia e politica a Paternò si arricchisce di un nuovo tassello. Con una sentenza depositata nella mattina di lunedì 30 settembre, il tribunale del Riesame ha accolto il ricorso della Procura di Catania sul sindaco di Paternò Nino Naso, sull’ex assessore Salvatore Comis e su Pietro Cirino.

La sentenza dispone gli arresti domiciliari ma è sospesa perché è passibile di impugnazione davanti alla Cassazione. I tre uomini politici sono accusati di avere stretto legami con esponenti del clan Laudani per avere un vantaggio dal punto di vista politico ed elettorale.

Gli altri due indagati sono presunti esponenti del clan Morabito-Benvegna legato alla famiglia Laudani di Catania: Vincenzo Morabito e Natale Benvenga.

In cambio di voti, secondo l’accusa, il sindaco di Paternò avrebbe favorito l’assunzione di due persone vicine al clan nell’azienda di raccolta rifiuti del paese. In più, la nomina di Comis ad assessore, è sempre la tesi dell’accusa, sarebbe stata funzionale a favorire i Laudani in settori di proprio interesse.

La sentenza del Riesame

Le tesi dell’accusa sono state accolte in pieno dal Riesame, che si era riunito giovedì scorso per esaminare il ricorso della Procura e ascoltare i difensori degli imputati. Nella sentenza, il tribunale entra nel merito delle tesi difensive e conferma l’impianto dell’accusa.

La Procura aveva fatto ricorso contro la decisione del Gip, all’indomani dell’operazione Athena, di non concedere le misure cautelari per Naso, Comis, Cirino. Il Gip aveva stabilito che non esistessero gli indizi di reato a carico degli uomini politici.

Secondo il tribunale del Riesame presieduto da Giuliana Sammartino, invece, “risulta ricostruibile in via induttiva e con la consistenza dei gravi indizi il raggiungimento di un patto illecito fra il sindaco Naso e, tramite il Cirino, la consorteria dei Morabito-Benvegna”.

L’inchiesta Athena

L’inchiesta Athena si basa su indagini dei carabinieri della compagnia di Paternò e avrebbe fatto emergere gli interessi del clan Morabito sulle aste giudiziarie di immobili nelle province di Catania e Siracusa.

Per 49 degli indagati la Procura di Catania ha chiesto il rinvio a giudizio. I reati ipotizzati, a vario titolo, sono associazione mafiosa, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, turbata libertà degli incanti aggravata dal metodo mafioso e corruzione.

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30 Settembre 2024, 12:31

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