Rifiuta il velo islamico e le nozze |Picchiata e segregata dai parenti

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28 Aprile 2020, 11:44

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MESSINA – La polizia di Sant’Agata di Militello ha eseguito la misura cautelare dell’allontanamento da casa e del divieto di avvicinamento alla persona offesa nei confronti di due extracomunitari, madre e figlio, responsabili dei reati di maltrattamenti in famiglia, lesioni e violenza privata in concorso, nei confronti di una parente. La vittima sarebbe stata aggredita perché non si sarebbe voluta uniformare ai dettami religiosi islamici seguiti dalla famiglia. L’indagine è stata avviata a seguito di una richiesta di intervento dell’ospedale che ha segnalato una violenza domestica ai danni di una donna arrivata al Pronto Soccorso con numerosi lividi sul corpo. Alle domande poste dagli agenti, i familiari hanno risposto che si era fatta male cadendo, ma dalle indagini è emerso che la vittima veniva accusata dai suoi di avere uno stile di vita troppo vicino a quello occidentale, di non voler indossare il velo islamico e di avere la “colpa” di non voler sposare un uomo, sconosciuto, del suo paese di origine. Le intercettazioni, telefoniche ed ambientali, hanno confermato le aggressioni, sia verbali che fisiche. Alla donna veniva impedito di uscire da sola, le erano state sottratte le chiavi di casa. Tutto avrebbe avuto origine dal rifiuto della persona offesa di sposare un estraneo. Il fratello oltre a tirarle i capelli, la avrebbe colpita con una scopa e la madre le avrebbe legato le mani con delle corde. I familiari avevano in programma di portarla nel paese di origine. Dalle intercettazioni è emerso che la madre, convinta che la figlia fosse posseduta, con una scusa l’avrebbe voluta portare nel paese d’origine dove un “guaritore” l’avrebbe sottoposta a degli esorcismi per liberarla dal male.

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(ANSA).

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28 Aprile 2020, 11:44

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