26 Dicembre 2020, 16:15
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PALERMO – Dieci offerte, anche da aziende straniere. Si sono chiusi il 21 dicembre i termini della manifestazione di interesse della Rap per trovare qualcuno che porti i rifiuti di Palermo fuori dalla Sicilia, in Italia o all’estero: il risultato sono dieci buste che in questi giorni gli uffici di piazza Cairoli stanno analizzando per accertarne la regolarità amministrativa.
I tempi dovrebbero essere stretti, anzi strettissimi: già la prossima settimana arriveranno i responsi delle prime verifiche sui requisiti e poi si avvierà il così detto “dialogo competitivo” tra le tre o quattro offerte considerate migliori. Una procedura che non dovrebbe essere troppo lunga, visto che si prevede che per metà gennaio si arrivi a un verdetto.
Ma l’individuazione del nome del soggetto che potrà portare i rifiuti oltre i confini dell’Isola non comporterà automaticamente l’avvio delle operazioni: quello della Rap, infatti, è solo un avviso, insomma un modo per farsi trovare pronti non appena il trasporto dell’immondizia si renderà improcrastinabile. Non c’è ancora nessuna certezza su chi coprirà i costi che non si prevedono certamente bassi: la media, in casi del genere, è di 220-260 euro a tonnellata per 800 tonnellate al giorno; nella peggiore delle ipotesi, si tratta di 70 milioni l’anno.
Al netto dei soldi che la Rap ricava già dalla Tari, bisognerà trovare il modo di finanziare una differenza che potrebbe ammontare a diversi milioni di euro l’anno. Il comune di Palermo non sembra nelle condizioni di potervi fare fronte e quindi è scontato che l’amministrazione dovrà chiedere aiuto alla Regione o allo Stato. Per metà gennaio intanto si attende il via libera alle 140 mila tonnellate della sesta vasca di Bellolampo, mentre per la settima si dovrà aspettare il 2022.
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26 Dicembre 2020, 16:15