09 Agosto 2012, 18:01
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Ci scrive il presidente della Commissione Territorio e Ambiente all’Ars Fabio Mancuso. Il tema è quello della riforma dei rifiuti impugnata, in gran parte, dal Commissario dello Stato. Secondo il deputato del Pdl, alcune decisioni di Carmelo Aronica sono assai discutibili. Riceviamo la lettera, e pubblichiamo.
“La riforma del sistema rifiuti in Sicilia, dopo oltre due anni di attesa, è ormai in procinto di trovare piena applicazione. Giova ricordare che la nuova disciplina, introdotta dalla Legge Regionale n. 9 del 2010 e completata con le successive modifiche ed integrazioni, consente la piena applicazione dei principi sanciti in sede comunitaria e, soprattutto, va incontro alle richieste dei cittadini che negli anni si sono visti rendere un servizio sovente di peggiore qualità rispetto al passato, a fronte di un costo aumentato in modo assai sensibile.
Con il nuovo sistema delle SRR non si avrà più un unico contratto calato dall’alto per tutti i Comuni facenti parte di un ambito territoriale, bensì un singolo contratto per ciascun Comune, dando così all’ente territoriale la possibilità di modulare il servizio sulle base delle proprie specifiche esigenze e peculiarità, fornendo in tal modo una risposta piena ai bisogni della singola collettività, in applicazione del principio di sussidiarietà verticale.
La riforma in questione ha subito una significativa e quantomai opportuna accelerazione grazie alle norme di modificazione e completamento della Legge n. 9 del 2010, introdotte dall’Assemblea Regionale, su iniziativa della IV Commissione Territorio ed Ambiente, nel corpo dell’ultima legge finanziaria.
La normativa in parola è stata poi oggetto di un ulteriore recente intervento di completamento, ispirato a principi di buon senso, e finalizzato in particolare:
a) ad evitare i gravissimi pericoli, anzitutto di carattere sociale e sanitario, che potrebbero insorgere ove i termini fissati dalla legge non fossero rispettati dai Comuni, e comunque nel periodo di completamento del passaggio alla gestione delle SRR, a causa della sospensione del servizio pubblico; per tale ragione era stata introdotta una disposizione che obbligava tutti i soggetti coinvolti, a qualsiasi titolo, nella gestione integrata del ciclo dei rifiuti ad assicurare nelle more l’integrale e regolare prosecuzione delle attività;
b) ad agevolare il pagamento dei debiti maturati dai consorzi e dalla società d’ambito attraverso un intervento in qualità di garante da parte dell’IRFIS; in tal modo conseguendo l’obiettivo di salvaguardare il vasto mondo delle imprese, dei prestatori d’opera e dei loro dipendenti, che allo stato patiscono le conseguenze devastanti dell’insolvenza delle società d’ambito;
c) a salvaguardare quelle società d’ambito che, operando in modo virtuoso, hanno realizzato un patrimonio di impianti oggi al servizio della raccolta differenziata, evitandone, attraverso il meccanismo societario della trasformazione, la dispersione.
Ebbene è davvero incredibile dover rilevare come queste ed altre disposizioni – che, come detto, sono unicamente ispirate a principi di completamento secondo buon senso della riforma degli ATO – siano state oggetto di impugnativa da parte del Commissario dello Stato sulla base di motivazioni contraddittorie e di dubbio fondamento giuridico.
In particolare stupisce come gli uffici del Commissario abbiano inteso sollevare il contrasto innanzi alla Corte Costituzionale in riferimento a disposizioni che costituivano la naturale prosecuzione di quelle introdotte con l’ultima legge finanziaria, che viceversa avevano ricevuto un pieno placet da parte dello stesso Commissario.
Si avverte sempre più pressante l’esigenza, da più parti segnalata anche negli ultimi mesi, di eliminare un ufficio – quello del Commissario dello Stato – che appare assolutamente superato nell’attuale quadro istituzionale e costituzionale, tanto da costituire ormai un elemento che pone la Regione Siciliana in una paradossale posizione deteriore rispetto alle Regioni a statuto ordinario.
Nel contempo preme anche segnalare che, a differenza di quanto erroneamente riportato da taluni organi di stampa, l’impugnativa del Commissario non comporta un rallentamento della fase finale di passaggio al sistema delle SRR, e ciò per il semplice fatto che le disposizioni contestate non incidono sulla tempistica delineata dalla Legge n. 9 del 2010.
In questi giorni dovrà pertanto essere completata la costituzione, nei diversi ambiti territoriali, delle SRR e ove, come accaduto in qualche caso, taluni Comuni non pongano in essere i necessari atti propedeutici, l’Assessorato all’Energia procederà senza ritardo ed anzi sta già procedendo all’intervento sostitutivo mediante la nomina di commissari ad acta”.
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09 Agosto 2012, 18:01