Berretta: “Vederci chiaro”| Il commento di Vendemmia

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03 Dicembre 2014, 13:48

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CATANIA – “Il rischio che Librino ospiti una bomba ecologica, una discarica piena di amianto e rifiuti pericolosi nell’area in cui dovrebbe sorgere la Cittadella della Polizia, ci preoccupa fortemente. In primo luogo per la tutela della salute dei cittadini, ma anche per la fattibilità e i tempi di realizzazione del centro polifunzionale che dovrebbe ospitare la nuova Questura, un’opera attesa da ben dieci anni. Le istituzioni, in primo luogo il Comune e la Prefettura, hanno il dovere di fare chiarezza”. Lo afferma il deputato nazionale del Partito Democratico, Giuseppe Berretta, che ha depositato una interrogazione parlamentare urgente rivolta ai ministeri dell’Interno e della Salute in riferimento all’esistenza di un documento della ditta appaltatrice che dovrebbe realizzare il primo stralcio dei lavori, che certificherebbe la presenza di una discarica di rifiuti a Librino, tra viale Nitta e viale Bonaventura, nell’area in cui dovrebbe sorgere la Cittadella della Polizia.

 

IL SINDACATO DI POLIZIA. “Nei mesi scorsi a seguito delle sollecitazioni dei sindacati di polizia Coisp e Siap, durante un incontro con il Prefetto Federico e con una interrogazione al Ministero dell’Interno, avevo chiesto che si facesse chiarezza sulle ragioni vere che stanno bloccando la realizzazione del progetto” spiega Berretta. Il deputato catanese nello scorso mese di maggio aveva incontrato il Prefetto di Catania, appellandosi alle istituzioni etnee perché fossero rese pubbliche le ragioni di un eventuale ripensamento nella scelta del luogo in cui realizzare la Cittadella della Polizia. “Se risultasse vero che all’origine dei ritardi c’è l’esistenza di una pericolosa discarica, dove sarebbero stati sotterrati per anni rifiuti di ogni genere e persino materiale cancerogeno come centinaia di chili di lastre di amianto, sarebbe grave la mancata messa in sicurezza della zona a tutela della salute dei cittadini di Librino” prosegue Berretta.

 

L’esponente dei Democratici con l’interrogazione parlamentare predisposta oggi ha chiesto dunque ai ministri Lorenzin e Alfano di verificare la pericolosità dei rifiuti, valutare l’impatto ambientale causato dal materiale depositato, intervenire tempestivamente per avviare la bonifica del terreno e chiarirne soprattutto la tempistica anche in funzione della costruzione della nuova Questura.

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“E’ impensabile che il progetto per la realizzazione della Cittadella della Polizia resti fermo al palo da così tanti anni, senza che vi sia alcuna chiarezza sulle motivazioni. Si tratta di un progetto avviato nel lontano 2004, finanziato con ingenti fondi nazionali, ben 30 milioni di euro solo per il primo lotto, che avrebbe rappresentato una svolta per il quartiere di Librino, ma con ricadute positive sull’intera città: basti pensare che il nuovo edificio dovrebbe riunire in un’unica sede i tanti uffici della Polizia oggi polverizzati e suddivisi tra 24 sedi diverse, molte inadeguate, che costano allo Stato oltre 3 milioni di euro di affitti e comportano disagi per i cittadini e per gli stessi appartenenti alle forze di Polizia” conclude Berretta, che poche settimane fa, con un atto ispettivo, aveva già sottoposto la questione catanese del “caro affitti” e della Cittadella della Polizia al Ministero dell’Interno.

 

Nei mesi scorsi a seguito delle sollecitazioni dei sindacati di polizia Coisp e Siap, durante un incontro con il Prefetto Federico e con una interrogazione al Ministero dell’Interno, avevo chiesto che si facesse chiarezza sulle ragioni vere che stanno bloccando la realizzazione del progetto” spiega Berretta. Il deputato catanese nello scorso mese di maggio aveva incontrato il Prefetto di Catania, appellandosi alle istituzioni etnee perché fossero rese pubbliche le ragioni di un eventuale ripensamento nella scelta del luogo in cui realizzare la Cittadella della Polizia. “Se risultasse vero che all’origine dei ritardi c’è l’esistenza di una pericolosa discarica, dove sarebbero stati sotterrati per anni rifiuti di ogni genere e persino materiale cancerogeno come centinaia di chili di lastre di amianto, sarebbe grave la mancata messa in sicurezza della zona a tutela della salute dei cittadini di Librino” prosegue Berretta.
L’esponente dei Democratici con l’interrogazione parlamentare predisposta oggi ha chiesto dunque ai ministri Lorenzin e Alfano di verificare la pericolosità dei rifiuti, valutare l’impatto ambientale causato dal materiale depositato, intervenire tempestivamente per avviare la bonifica del terreno e chiarirne soprattutto la tempistica anche in funzione della costruzione della nuova Questura.
E’ impensabile che il progetto per la realizzazione della Cittadella della Polizia resti fermo al palo da così tanti anni, senza che vi sia alcuna chiarezza sulle motivazioni. Si tratta di un progetto avviato nel lontano 2004, finanziato con ingenti fondi nazionali, ben 30 milioni di euro solo per il primo lotto, che avrebbe rappresentato una svolta per il quartiere di Librino, ma con ricadute positive sull’intera città: basti pensare che il nuovo edificio dovrebbe riunire in un’unica sede i tanti uffici della Polizia oggi polverizzati e suddivisi tra 24 sedi diverse, molte inadeguate, che costano allo Stato oltre 3 milioni di euro di affitti e comportano disagi per i cittadini e per gli stessi appartenenti alle forze di Polizia” conclude Berretta, che poche settimane fa, con un atto ispettivo, aveva già sottoposto la questione catanese del “caro affitti” e della Cittadella della Polizia al Ministero dell’Interno.

“Grazie all’interrogazione parlamentare proposta dal deputato PD catanese, Giuseppe Berretta, alla caparbietà di un giornalista e alle nostre numerose denunce, si svela il segreto dei ritardi sulla costruzione della Cittadella della Sicurezza che dovrebbe nascere a Librino. Un opera che nel 2004 era sta annunciata come la risoluzione degli sprechi in seno al Dipartimento della P.S. che mantiene a Catania oltre 29 strutture complessivamente, per garantire la sicurezza dei cittadini di questa provincia. Uno spreco di 30 anni che si aggiunge a quello di questi ultimi 11 anni di attesa per la costruzione della Cittadella. Certo non potevamo immaginare che il terreno assegnato per la realizzazione del sito, fosse un immensa area contaminata che come si dice è a rischio, e non potevamo immaginare che il Prefetto di Catania non sapesse del fatto. Immaginiamo pure che la bonifica annunciata in corso della riunione in prefettura ultimo scorso si riferisse a questo.

Catania raggiunge un altro triste primato? Tra furti, rapine e altro aggiungiamo sprechi e mancate realizzazioni. Tutto questo a discapito dei cittadini che “ pagano fior di quattrini” per mantenere la sicurezza in città e i poliziotti subiscono l’insalubrità dei luoghi di lavoro decadenti e pericolosi oltre alle giuste critiche degli utenti.

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03 Dicembre 2014, 13:48

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