06 Settembre 2016, 13:43
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PALERMO – Il caos rifiuti continua. E in attesa dell’incontro romano di venerdì tra il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, il presidente della Regione Rosario Crocetta e l’assessore Vania Contrafatto, non arrivano buon notizie dall’Arpa. Secondo l’agenzia regionale, infatti, le discariche di Siculiana e Bellolampo, soprattutto quest’ultima, sforano i limiti ambientali e quindi necessitano di un periodo più lungo di biostabilizzazione dei rifiuti. Il che si tradurrà in altri viaggi di autocompattatori in giro per la Sicilia, come a luglio e come avviene in questi giorni. Salvo che non si torni all’idea di spedire i rifiuti in eccesso altrove.
I controlli sull’inquinamento
C’era grande attesa per i dati dell’Arpa relativi all’indice respirometrico, che sarebbe in sostanza una misurazione del livello di inquinamento dell’impianto di biostabilizzazione. Che sono quelli che hanno permesso di implementare il conferimento nelle discariche. Ma il trattamento dei rifiuti, che richiederebbe tre settimane, è stato accorciato nei tempi per tamponare l’emergenza. Il risultato però, secondo le rilevazioni dell’Arpa è che così si superano i limiti di inquinamento. Questo accade a Bellolampo, dove a fronte di un limite di mille i tecnici dell’Arpa hanno rilevato, apprende Livesicilia dai vertici dell’Agenzia regionale, un livello di 4.687 dopo 15 giorni di trattamento. Troppo, senz’altro. Sfora anche la discarica di Siculiana: il dato dell’Arpa è di 1.653, quindi sopra il limite, anche se in questo caso le rilevazioni fatte da tecnici incaricati da proprietari della discarica è di 720 (vedi aggiornamento in calce all’articolo). I dati sono stati comunicati per le vie brevi dall’Arpa al direttore generale la settimana scorsa e in settimana arriveranno le relazioni dettagliate.
A questo punto c’è da prevedere che prosegua l’andazzo di questi giorni, con la spazzatura di diversi comuni del Palermitano dirottata in giro per la Sicilia, a Trapani o in certi casi a Melilli e Lentini. Disagi anche nell’Agrigentino con i sindaci della zona che oggi hanno protestato davanti alla prefettura dopo la nuova chiusura di Siculiana. Da quel giorno ben diciannove paesi della provincia di Agrigento non hanno ricevuto nuove indicazioni riguardanti la discarica nella quale conferire i rifiuti prodotti. Questa mattina i sindaci dei diciannove paesi interessati si sono recati con sacchetti dell’immondizia davanti il palazzo della prefettura di Agrigento per un incontro.
Insomma, rischia di riproporsi lo scenario di luglio, quando i Comuni non sono riusciti ad affrontare le spese del conferimento in discariche lontane e la spazzatura è rimasta per strada.
Roma chiama Palermo
Intanto, venerdì a Roma governo nazionale e regionale si incontreranno per fare il punto. La tensione è alta e Roma ha inviato nei giorni scorsi una lettera del generale del ministero Mariano Grillo con cui si chiede reazione dettagliata al dirigente regionale Maurizio Pirillo sull’applicazione dell’intesa Stato-Regone delle scorse settimane. I toni di Roma, così come riportato dalla stampa locale, sono ultimativi. Continua il braccio di ferro sulla biostabilizzazione della spazzatura che va in discarica, si chiedono notizie sulla differenziata, visto che in base all’accordo in Sicilia questa doveva aumentare del 3 per cento in tre mesi. Sul punto l’assessore Vania Contrafatto dà una risposta che la dice lunga sullo stato di salute dei rapporti tra l’assessore e il dirigente che lavora in tandem col governatore: “Se sulla differenziata progressi ci sono stati non sono stati dovuti all’ufficio unico speciale costituito dal presidente della Regione che non ha dato ancora alcun valido supporto. Non abbiamo notizie”.
Lo scontro politico, Contrafatto all’attacco
Il clima politico resta molto caldo. Non c’è solo l’alta tensione dei rapporti tra Roma e gli uffici regionali. C’è anche la difficile coabitazione tra il presidente e il dirigente da una parte e l’assessore renziana dall’altra. Vedi ad esempio alla voce inceneritori, su cui il governo nazionale chiede lumi nella sopra citata missiva. Due grandi impianti come chiede il governo nazionale o sei (o otto) impianti più piccoli come vuole Crocetta? E quando? Davvero partiranno già in autunno i bandi? “Impossibile – stronca ogni auspicio della burocrazia Contrafatto – che ci siano i bandi in autunno. Sono dichiarazioni di stampo politico che dovrebbero quindi competere all’organo politico e non all’amministrazione – tira la stoccata l’assessore al dirigente -. Mi pare che sia molto poco probabile avere bandi a novembre se prima non viene modificato il piano di gestione dei rifiuti”. Sul punto, l’assessore tiene a ribadire la sua posizione: “Una volta che il rifiuto è trattato non si può continuare ad abbancare in discarica, è un modo obsoleto e vietato dalla Comunità europea. L’incenerimento dei rifiuti è principio sacrosanto. L’inceneritore non va contro la differenziata, non parliamo dei termovalorizzatori di Cuffaro che bruciavano tutto”.
Siamo vicini al punto di rottura politica? “Con me il presidente è stato sempre corretto dice Contrafatto -. Lui è convinto che in virtù dell’intesa firmata col ministero abbia poteri speciali e derogatori e quindi è assolutamente in buona fede convinto di stare agendo nei limiti della legge”.Venerdì sapremo che ne pensa il governo nazionale.
Aggiornamento 18:20
Nel pomeriggio la Catanzaro costruzioni, che gestisce la discarica di Siculiana ha diramato una nota in cui precisa di essere in possesso di dati sull’inquinamento dell’impianto di biostabilizzazione a norma. “Lo scorso 25 agosto – si legge nel comunicato -, previo avviso della nostra azienda nel quale si comunicava il raggiungimento dei 21 giorni di avvenuto trattamento, l’Arpa ha provveduto a eseguire un campionamento finalizzato alla determinazione dell’Indice respirometrico dinamico. In tale circostanza si apprendeva che la metodica utilizzata dall’ARPA sarebbe stata non quella approvata nel progetto, ossia l’Indice di Respirazione Dinamico Reale (IRDR), bensì quella dell’Indice di Respirazione Dinamico Potenziale (IRDP). La Catanzaro Costruzioni, nella stessa data, ha comunque effettuato un proprio campionamento volto ad determinare i valori di IRD con entrambe le metodiche. Analisi che la società ha affidato ad uno dei tre laboratori che in Italia è accreditato dall’Ente unico nazionale di accreditamento (Accredia) designato dal Governo italiano e che opera sotto la vigilanza del Ministero dello Sviluppo Economico. Applicando la normativa di settore (il metodo UNI11184-206) i valori di IRDR sono di 370 mgO2*kg SV-1*h-1, mentre quelli relativi all’IRDP sono di 720 mgO2*kg SV-1*h-1. È evidente quindi, e giova precisarlo, che la Catanzaro costruzioni ha sempre garantito la massima attenzione al rispetto della salute pubblica e né oggi né in passato, come è facilmente verificabile, è stato registrato alcun livello di inquinamento nell’impianto da noi gestito”.
Nel tardo pomeriggio la Catanzaro Costruzioni ha diffuso una nuova nota in cui fa sapere che l’Arpa Sicilia “ha comunicato gli esiti dai quali si evince la veridicità e l’affidabilità dei dati in nostro possesso. Tuttavia considerata la peculiarità e la particolare complessità della metodica in questione la nostra azienda chiederà la ripetizione delle prove in contraddittorio in modo da ottenere, al di là dei dati meramente numerici, risultati basati sulle stesse metodiche e dunque sovrapponibili e comperabili”.
(ha collaborato Alan David Scifo)
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06 Settembre 2016, 13:43