Rifiuti e clan, Zuccaro |sentito in commissione Ecomafie

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04 Maggio 2017, 22:26

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SIRACUSA – Da commissione a commissione. È un tour de force di audizioni quello che sta affrontando il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, con le sue inchieste al centro dell’interesse politico nazionale. Ieri migranti e Ong in commissione Giustizia al Senato; oggi rifiuti e mafia, a Siracusa, davanti alla commissione parlamentare sulle Ecomafie. L’organo bicamerale d’inchiesta è in missione in Sicilia, nel Siracusano, per approfondire gli aspetti legati all’inchiesta della procura catanese su mafia e trattamento illecito di rifiuti che lo scorso 15 marzo ha portato all’arresto di 14 persone tra cui i due proprietari della discarica Cisma di Melilli, Antonino e Carmelo Paratore, accusati di contiguità con i clan catanesi. Tra gli arrestati ci sono anche tre funzionari regionali che, secondo la tesi della Procura distrettuale antimafia di Catania validata dal Gip, avrebbero firmato autorizzazioni e fatto sparire prescrizioni illecitamente.

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“Più che la questione ambientale in sé qui c’è un problema più generale di affari, di attività illecite, di autorizzazioni false, di collegamenti con la mafia”, ha detto il presidente della commissione, Alessandro Bratti, dopo il primo giorno di missione iniziato con il sopralluogo alla discarica di Melilli, oggi sotto sequestro, e proseguito alla prefettura di Siracusa con l’audizione del procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro e la sua sostituta Raffaella Vinciguerra. “Un’organizzazione molto capillare – ha proseguito -. Non causale. Il canovaccio che abbiamo trovato non è molto dissimile da altre situazione trovate in Sicilia dove c’è l’imprenditore, i funzionari regionali corrotti, l’infiltrazione mafiosa, il reato ambientale, la politica, qualche procuratore che forse non ha fatto quello che doveva fare”. Un anno fa la commissione bicamerale sulle Ecomafie aveva stilato una relazione tutt’altro che lusinghiera sul ciclo dei rifiuti e i reati a esso connessi in Sicilia: “Questa vicenda con al centro la Cisma sarà un’appendice alla relazione del 2016”, ha affermato Bratti. Relazione che il procuratore Zuccaro ha letto e di cui ha avuto modo di parlare in commissione: “Sono contento che il procuratore Zuccaro lo abbia trovato un buon lavoro – ha proseguito Bratti – ci fa piacere che una Procura lo abbia consultato. Non tutti gli organismi istituzionali l’hanno fatto”. Al centro di tutto c’è sempre un sistema di funzionari “infedeli” alla Regione: “Il cancro è li dentro – ha detto ancora il presidente della commissione Ecomafie – con autorizzazioni di fatto false, ma che hanno consentito alle imprese contestate di andare di fronte agli organi della giustizia amministrativa e di vincere le cause. È l’autorizzazione che è falsa. I Tar vanno all’aspetto formale”. E ancora: “Nonostante lo avessimo già denunciato, non mi sembra ci siano state delle risposte. Si è continuato a andare avanti allo stesso modo. Trovo anche abbastanza strano che un presidente della Regione che sta lì cinque anni non sia in grado di mandare via questa gente qua”. Al procuratore Zuccaro è stato chiesto un approfondimento anche sulla vicenda polverino Ilva, stoccato in quella discarica, che oggi sappiamo in odor di mafia. Nell’ordinanza del gip di Catania c’è un capitolo dedicato agli incontri che gli imprenditori arrestati avrebbero avuto con esponenti del governo (la Cisma è un’azienda commissariata, sotto l’egida dello Stato): “Su questo – ha detto un altro componente della commissione, il 5 Stelle Stefano Vignaroli – ci è stato risposto che stanno facendo delle verifiche. Di sicuro la Procura sta indagando sulla metodologia del trasporto”. L’intreccio Ilva, enti pubblici, porti su cui quel polverino è sbarcato e “società in odore di mafia che si sono instaurati in questa vicenda” è un pallino della Federazione dei Verdi che domattina terrà una conferenza stampa alle 10,30, proprio davanti la Prefettura durante il secondo giorno di audizioni. La commissione sentirà: comandante e ex comandante del Noe di Catania, Michele Cannizzaro e Daniele Quattrocchi; il comandante del nucleo polizia tributaria della guardia di finanza di Catania, Francesco Ruis; il direttore dell’Arpa Siracusa, Gaetano Valastro; il sindaco di Melilli, Giuseppe Cannata.

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04 Maggio 2017, 22:26

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