Rifiuti, i termovalorizzatori accendono lo scontro in Sicilia Live Sicilia

Rifiuti, i termovalorizzatori accendono lo scontro in Sicilia

A Palermo il nodo Rap-Bellolampo

PALERMO – Un coro di prese di posizione contro l’ipotesi di un termovalorizzatore a Bellolampo, luogo simbolo dei rifiuti a Palermo. Ad accendere la miccia è un articolo di ‘Repubblica’ che punta i riflettori sulle sette aziende che hanno presentato una proposta a seguito dell’avviso pubblicato dalla Regione Siciliana per la costruzione di due “termoutilizzatori” nell’Isola.

Il nodo-Rap

La storia finisce per coinvolgere anche la Rap, società partecipata del Comune di Palermo che si occupa della gestione dei rifiuti. “L’impianto c’è nel piano industriale di rap”, scrive Repubblica ma, di buon mattino, l’azienda smentisce attraverso il suo amministratore Giloramo Caruso: “Non esiste l’idea di termovalorizzatori nel Piano industriale di Rap”, dice.

Coro di ‘no’ ai termovalorizzatori

Passano le ore e si susseguono le prese di posizione che accendono lo scontro. “La Giunta comunale ribadisce con fermezza il proprio no ai termovalorizzatori nell’area di Bellolampo – si legge in una nota di Palazzo delle Aquile -. L’indirizzo politico seguito è sempre stato contrario alla realizzazione di impianti di termovalorizzazione e tale indirizzo è cogente anche per la partecipata Rap”. Interveiene anche chi, come il deputato M5s Giampiero Trizzino, vorrebbe guidare Palermo a partire dalle Amministrative di primavera: “Non posso che apprendere con favore e sollievo la smentita dell’amministratore unico della Rap circa la possibile costruzione di un inceneritore di rifiuti a Bellolampo”, dice Trizzino, componente della commissione Ambiente dell’Ars. Il parlamentare pentastellato poi ricorda che “nel caso specifico degli inceneritori, sarebbe necessario intervenire modificando il Piano regionale dei rifiuti”. Sulla stessa lunghezza d’onda Legambiente: “Qualsiasi proposta di realizzazione di inceneritore a Bellolampo, o in qualsiasi altro posto, verrà fermamente ostacolata dalla nostra associazione anche rimettendoci alla testa di mobilitazioni di piazza, cosi come abbiamo già fatto vent’anni fa”, dice l’associazione.

Il ruolo di Asja

Nella contesa spunta però il nome di uno dei possibili protagonisti del settore rifiuti in Sicilia: si tratta dell’azienda piemontese Asja. Nessun impianto sarebbe stato proposto a Rap da parte dell’azienda che ha costruito e gestisce da oltre 20 anni a Bellolampo l’impianto di trattamento e messa in sicurezza del biogas della discarica producendo energia elettrica rinnovabile. Da una nota dell’ufficio stampa, tuttavia, emerge un particolare inedito: “Asja, in associazione con il Gruppo Maire Tecnimont, ha proposto un progetto per un impianto di trattamento, senza combustione, dei rifiuti non differenziabili per la produzione di idrogeno, metanolo ed etanolo, da realizzarsi in un’area industriale già insediata che non ricade nel Comune di Palermo”.
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