08 Giugno 2020, 19:21
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La legge sui rifiuti? Così com’è, il Pd non può condividerla. Il segretario dei dem siciliani Anthony Barbagallo ribadisce le critiche a governo Musumeci e maggioranza, rinnova le proposte del Pd e lamenta il “tempo perduto” appresso ad “annunci” senza seguito.
Onorevole Barbagallo, sui rifiuti in Sicilia a scandalo segue scandalo: c’è una speranza ci redenzione?
“Serve uno scatto di reni una risposta vera della politica che al di là dei colori trovi risposte. Invece in questa legislatura si è fatta tantissima confusione, e ai soliti annunci a cui non sono seguiti i fatti”.
Quali annunci?
“Intanto parliamo dei nuovi impianti. Questo era il primo tema. Il Pd ha chiesto che fossero soprattutto pubblici. Sui centri comunali di raccolta, il governo anziché provvedere allo scorrimento dei progetti già in graduatoria, ha previsto un nuovo bando e ancora non è arrivato un euro. Sulle compostiere, presentati 107 progetti dai Comuni, ammessi cinque: una cosa pazzesca. Così vanifichiamo la capacità di spesa della Regione siciliana. Per non parlare della natura degli impianti. Il tema dell’articolo 1 su cui il governo è andato sotto è un altro: la norma prevedeva la possibilità di realizzare termovalorizzatori in Sicilia. Il Pd chiedeva che fossero pubblici quei termovalorizzatori. Il tema non era il voto segreto, era politico”.
Quindi voi dite termovalorizzatori sì, purché pubblici.
“Dietro le vicende della discarica di Lentini, dell’Oikos, c’è la scarsa capacità di realizzare gli impianti pubblici. Poi c’è un problema di inefficienza del sistema”.
In che senso?
“L’onorevole Savarino dice che loro hanno fatto di tutto per venire incontro alle indicazioni della Corte dei conti e dell’Anac: non è vero. Per un anno in commissione abbiamo spiegato che la legge non risponde alle osservazioni della Corte dei conti, che prevede che gli ato non debbano essere superiori a cinque. Altro aspetto rimarcato dalla Corte dei conti è la natura delle srr in Sicilia: qui sono private. Il governo ha previsto invece nove Ato, perché così voleva Msuumeci. Noi vogliamo che siano cinque e che siano perimetrati a seconda degli impianti presenti sul territorio”.
Nel ddl di riforma è previsto che gli enti di gestione diventino pubblici.
“A me interessa fare una buona legge, non abbiamo interesse a fare polemiche strumentali. Se tu oggi hai 18 Srr come fai a farle diventare pubbliche? Il Pd ha chiesto una trasformazione societaria, dai un termine alle Srr per modificare lo statuto. Loro invece prevedono una procedura lunghissima che prevede l’elezione degli organi delle nuove ada: questo è un processo che può durare tantissimo, non hanno idea di cosa è la Sicilia. Tutto questo processo non si sa quanti anni dovrebbe durare, ci sono ancora Srr tra le 18 esistenti che hanno trasferimenti di impianti e di personale in corso dai vecchi Ato. Noi abbiamo chiesto all’assessore di commissariare questo provvedimento. Non avviamo fasi che possono durare dieci anni”.
La maggioranza dice che la legge avrebbe accorciato i tempi per l’approvazione del Piano dei rifiuti, che voi invocate a gran voce.
“E che ancora è in mezzo alla strada: è un piano approssimativo che ancora non vede la luce. Il presidente Musumeci ha dichiarato che entro 90 giorni lo porterà in giunta e noi lo incalzeremo. Ma l’aspetto più grave è quella degli appalti”.
A cosa si riferisce?
“Sull’esecuzione degli appalti oggi abbiamo 202 aro, alcuni monocomunali, che nel corso degli anni hanno proceduto a effettuare la gara settennale di affidamento del servizio. In base ai dati del Partito democratico oltre 160 aro hanno aggiudicato la gara e stipulato il contratto con l’impresa. Loro con questa legge vogliono incidere sulle gare già assegnate. È chiaro che ci sarà un contenzioso pazzesco, un imprenditore che ha vinto una gara e ha fatto degli investimenti resterà con le mani in mano mentre gli soffiano al gara? Il malumore dei deputai di maggioranza è legato a questo genere di follie: sono arrivati 700 emendamenti a questa legge, non è un caso. E poi c’è un punto ancora più grave”.
Cioè?
“Il Pd ha proposto in commissione il divieto di subappalto. Ci preoccupa la circostanza che in alcuni comuni ci siano sempre gli stessi esecutori dell’appalto, che magari sono in subappalto, non si aggiudicano la gara ma entrano lo stesso. Ci sono delle influenze che ci preoccupano”.
Per quanto riguarda il problema delle discariche, le vostre proposte?
Il tema è quello degli impianti pubblici. Ma qua non si riesce a sbloccare niente. In questo momento poi non possiamo fare a meno del termovalorizzatore, che deve essere pubblico”.
Senta, ma a proposito di questa discarica pubblica evocata dai più, in Sicilia la più grande discarica pubblica si chiama Bellolampo: le sembra un modello virtuoso da prendere a riferimento?
“Vero, ma poi si leggono le intercettazioni dell’azienda privata che invita i dipendenti a buttare i rifiuti a mare: con una logica pubblica non ci sono questi pericoli perché l’idea di fare profitto non è accentuata”.
Ma oltre che a realizzare qualche discarica pubblica non si potrebbe risolvere il problema a monte aumentando la raccolta differenziata e riducendo così la quantità di immondizia che si butta in discarica?
“Sì, ma devi fare i centri comunali di raccolta, le compostiere di comunità, gli impianti di compostaggio, un servizio di raccolta efficiente. Nelle grandi città la raccolta è al 10 per cento. C’è un continuo rimpallo di responsabilità. E Musumeci ha fatto solo annunci e si è limitato a dire che le colpe sono del governo precedente, del governo nazionale, dei sindaci: no, le colpe sono del governo Musumeci”.
Ma se a Palermo dove il servizio è tutto in mano a una partecipata del Comune la raccolta differenziata è inchiodata a quelle percentuali ridicole la colpa è di Musumeci?
“Sì, questo è vero. Ma c’è una commistione di colpa perché non ci sono gli impianti”.
Come si può uscire da questa situazione?
“Individuando le priorità. Se Savarino vuole continuare con questa legge di ottanta articoli, allora…. A parte che per inciso, serve avviare come è stato fatto in tutte le legislature il rimpasto delle commissioni e l’elezione dei nuovi presidenti. Noi abbiamo chiesto una modifica di cinque-sei articoli sui punti che ho detto prima. Tiriamo fuori i progetti esecutivi che ci sono in assessorato e recuperiamo il tempo perduto in questi due anni a mezzo su questi impianti che possono aiutare a recuperare sulla differenziata”.
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08 Giugno 2020, 19:21