Rifiuti, riforma degli Ato | Ecco le novità del ddl

di

14 Novembre 2018, 15:50

2 min di lettura

Approvata in Commissione Ambiente all’Ars il disegno di legge sulla riforma degli ambiti territoriali ottimali (Ato) e nuove disposizioni per la gestione integrata dei rifiuti.

Ecco le principali novità del testo:

1) La gestione dei rifiuti ritorna in mano pubblica, in linea con tutto il resto d’Italia, questo comporterà un più efficiente controllo ed indirizzo sull’attività.

2) Vanno definitivamente in pensione le 27 ex Ato e le 18 Srr sostituite invece da 9 Autorità di governo d’Ambito dei rifiuti (AdA) guidate dai Sindaci che avranno il compito di pianificare, coordinare e controllare tutto il territorio provinciale.

3) Le Ada avranno sede in ogni Provincia e saranno presiedute dal Sindaco che raggiunge la più alta percentuale di raccolta differenziata. Sarà compito delle Ada anche l’adozione delle tariffe, creando economie di scale ovvero risparmio in bolletta per i cittadini. E non solo, la nuova governance pubblica evita il costo dei consigli di amministrazione, poiché non sono previste indennità aggiuntive.

4) Si prevedono incentivi e contributi in conto capitale per progetti e le iniziative riguardanti la riduzione, il riuso o il riciclo dei rifiuti. I comuni che raggiungono l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata, sono destinatari in via preferenziale dei contributi.

5) Viene previsto un EcoIncentivo al fine di implementare la raccolta differenziata, che premierà in bolletta i Comuni che superano il 65% della R.D.

6) In merito al personale ad oggi in servizio, tutti i lavoratori vengono tutelati dalla presente legge, sia creando il “bacino provinciale dei lavoratori (a qualsiasi titolo) del settore dei rifiuti” sia imponendo alle ditte aggiudicatarie dell’affidamento l’utilizzo di quel personale.

7) Ad ulteriore garanzia della solidità delle imprese aggiudicartici abbiamo imposto la stipula di una seconda polizza fideiussoria che assicuri il regolare pagamento degli stipendi.

8) Gli amministrativi attraverso un concorso pubblico che tenga conto dell’esperienza maturata potranno entrare nell’Ada o potranno richiedere di tornare ai comuni.

9) L’ufficio speciale per la chiusura delle liquidazioni seguirà le pratiche e proporrà dei piani di rientro dei debiti pregressi, al fine di garantire celerità ed economicità nella procedura di chiusura e superare la grave crisi del comparto che ha soffocato molte imprese.

10) Abbiamo snellito la farraginosa procedura per l’adozione del Piano regionale di gestione dei rifiuti, che dovrà promuovere le migliori tecnologie per ridurre il più possibile le ripercussioni negative sull’ambiente.

11) Abbiamo salvaguardato, all’interno delle Ada, che ne mantengono la guida, l’autonomia di gestione per Sub ambiti gestionali (sag) che ad oggi abbiano raggiunto dati di efficienza altissimi e di autosufficienza, nonché per le aree metropolitane per ragioni demografiche ed organizzative.

12) Alla Regione rimarrà il compito di redigere il piano regionale dei rifiuti e la definizione dei criteri per l‘individuazione della localizzazione degli impianti; la classificazione dei rifiuti; la redazione delle linee guida per la determinazione delle tariffe di conferimento in discarica;la redazione del Piano per la Bonifica dei siti contaminati; il monitoraggio costante dei dati mediante l’ Osservatorio Regionale dei Rifiuti e ovviamente il controllo sulle Ada su cui la Regione avrà maggiori poteri anche sostitutivi.

Pubblicato il

14 Novembre 2018, 15:50

Condividi sui social