Rifiuti, Srr ferme in mezza Sicilia| Un commissario per gli impianti

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14 Novembre 2019, 18:39

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PALERMO – I sindaci non hanno scelto dove dovranno sorgere gli impianti pubblici di trattamento rifiuti e così, ora, deciderà la Regione. Il governatore Nello Musumeci ha appena nominato Sebastiano Conti Nibali commissario ad acta per sostituire le Srr, (Società per la regolamentazione del servizio dei rifiuti) di cui i comuni sono soci. Il provvedimento colpisce le società delle aree metropolitane di Catania e Messina, la Srr ‘Catania provincia Nord’, quella competente per la provincia di Messina, e ancora la Srr ‘Messina Isole Eolie’, la Srr ‘Ragusa Provincia’ e la Srr ‘Siracusa Provincia’. Conti Nibali sarà, insomma, il commissario unico per individuare i siti in cui sorgeranno gli impianti di tutta la Sicilia orientale. Il tipo di impianti non è specificato. Potrebbe trattarsi, quindi, non solo di discariche ma anche di altri tipi di infrastrutture per il trattamento dei rifiuti.

La decisione era stata anticipata proprio da Musumeci durante la seduta dell’Ars in cui si è svolta la discussione generale sul ddl di riforma della governance dei rifiuti, e cioè delle stesse Srr. “Solo nella Sicilia orientale – aveva spiegato il governatore in Aula – i privati lavorano e ricevono il 70 per cento dei rifiuti di tutta l’Isola”. Poi, l’inquilino di Palazzo d’Orleans ha raccontato ciò che è stato fatto prima di arrivare all’individuazione di “un commissario ad acta che avrà il compito di individuare almeno due siti – queste sono le parole di Musumeci -, almeno due siti nella Sicilia orientale, per realizzarvi impianti pubblici per il trattamento dei rifiuti”. Ora l’atto viene ufficializzato con un decreto del governatore controfirmato dall’assessore ai Rifiuti Alberto Pierobon e dal dirigente generale del dipartimento competente Salvo Cocina.

Conti Nibali, già capo di gabinetto vicario nello staff della presidenza della Regione, da qualche settimana è capo di gabinetto vicario negli uffici di diretta collaborazione dell’assessore alla Salute Ruggero Razza. Il suo è il profilo di un uomo ‘del presidente’, dato che ha fatto parte dello staff di Musumeci anche quando l’attuale governatore ha ricoperto l’incarico di sottosegretario alla Famiglia e alle politiche sociali nel governo Berlusconi.

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La nomina a commissario ad acta ha la durata di sei mesi. Entro questo termine Sebastiano Conti Nibali dovrà individuare i siti per il trattamento dei rifiuti, in linea con gli strumenti di pianificazione provinciale e d’ambito. Fra le sue mansioni, inoltre, c’è quella di avviare i procedimenti per la realizzazione dei progetti degli impianti, e di accompagnarli verso l’approvazione tecnica e amministrativa. Per farlo potrà avvalersi di uno staff composto da cinque persone che saranno scelte da lui fra i componenti degli uffici di diretta collaborazione, il personale regionale, o quello di altri enti e società pubbliche. La task force si insedierà in viale Campania, nella sede del dipartimento ai Rifiuti, mentre le spese del personale saranno a carico dei soggetti regolatori dei rifiuti commissariati.

Molte sono le ragioni che hanno portato alla decisione del governo regionale che già nei mesi scorsi ha diffidato le società per la regolamentazione del servizio che hanno come soci i comuni. Come si legge nello stesso decreto di nomina del commissario, dalla Srr ‘Catania Provincia Nord’ e dalla Srr ‘Messina Isole Eolie’ non sono arrivate risposte a quanto richiesto nell’atto di diffida della Regione e da qui la decisione di affidare le sorti a un commissario. Le altre Srr, invece, hanno sottoposto all’esecutivo regionale uno “stato degli interventi per la realizzazione degli impianti in una fase ancora embrionale o preliminare limitando, spesso, – così si esprime il decreto – il contenuto del riscontro a fornire giustificazioni o ad addossare responsabilità ad altri soggetti”. L’esito, quindi, anche in questo caso ha portato dritto alla nomina di Conti Nibali.

Ma c’è di più. Il governo, infatti, punta a utilizzare le risorse del Patto per il Sud, circa 100 milioni, che ha destinato alla realizzazione degli impianti pubblici. Questo, però, al momento non è possibile proprio “a causa del perdurare dell’inerzia delle Srr dell’area orientale della Sicilia, ove non risulta ancora una mappatura complessiva volta a individuare i siti idonei”. Tutto questo ha prodotto le sue conseguenze nell’ambiente e nella programmazione della gestione del ciclo dei rifiuti in mezza Sicilia. Adesso però, occorre cambiare e la Regione prende il boccino in mano per fare presto.

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14 Novembre 2019, 18:39

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