Incubo rifiuti, trasporti, servizi| In attesa dei trasferimenti statali

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21 Settembre 2015, 18:44

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CATANIA – Rifiuti accatastati lungo le carreggiate, puzza, dipendenti in piazza. Potrebbero essere solo rimandate le scene, indecorose, cui la città è stata costretta ad assistere la scorsa settimana. L’assenza di liquidità di Palazzo pare infatti stia investendo, uno ad uno, tutti i comparti, dalla nettezza urbana – da poche ore è ripresa la pulizia della città “a regime” ma ancora ci sono numerose zone letteralmente ricoperte di rifiuti – al trasposrto pubblico – stamani in Presfettura c’erano i dipendenti dell’Amt – ai comunali che, il prossimo mese, potrebbero non vedersi accreditare gli stipendi.

Vero è che il Comune, e non solo quello di Catania, attende i trasferimenti statali la cui prima tranche, nel caso della città etnea, ammonta a circa 60 milioni di euro, ma è altrettanto vero che, se questi non dovessero arrivare – le rassicurazioni, in questo caso, si sa, contano poco – la crisi di liquidità di Palazzo degli Elefanti esploderebbe nuovamente, con le gravi conseguenze del caso. Già questi pochi giorni di raccolta a singhiozzo hanno comportato enormi disagi alla popolazione, e reso la città invivibile e l’aria irrespirabile.

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Con le scuole aperte a pieno regime, scioperi nel trasporto pubblico e immondizia accatastata, potrebbero creare più problemi del previsto. Intato sembra che, per spingere i consilgieri comunali ad approvare il Bilancio consuntivo per il 2014, che finalmente ha ottenuto il parere favorevole del Collegio dei Revisori, ai capigruppo sia stato detto di approvare il documento entro il mese, per scongiurare l’insediamento del commissario ad acta, che dovrebbe insediarsi il 29 se la delibera sul Rendioconto non arriverà in aula. E che domani, alle 11, sia un incontro con i presidenti delle commissioni Bilancio e Tributi, convocati dalla presidente del Consiglio comunale, Francesca Raciti, per dare il proprio parere.

Fretta poco gradita da alcuni esponenti dell’assemblea cittadina, come il presidente della commissione Bilancio, Vincenzo Parisi. “E possibile che siamo noi consiglieri a dover approvare un documento con tutta questa premura – si chiede – quando avevamo chiesto all’amministrazione di impegnarsi per portare l’atto in aula mesi fa, in tempo utile perché fosse studiato per bene? A questo punto – aggiunge – chiedo di conoscere di chi siano le responsabilità”.

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21 Settembre 2015, 18:44

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